Sono ore di grande apprensione in Argentina dove un bambino di 5 anni, Loan Danilo Peña, è scomparso dal 13 giugno scorso. Si tratterebbe di un presunto sequestro. Non si esclude in questo senso che il movente possa essere quella della vendita nel mercato delle adozioni illegali, della tratta o anche del traffico di organi. Quello che è certo invece è che il bambino – il più piccolo di otto fratelli – è stato visto per l’ultima volta durante un pranzo di famiglia organizzato a casa della nonna, nelle campagne della provincia di Corrientes, nel nord-est del Paese. Al pranzo partecipavano anche alcuni estranei. Dalle prime ipotesi che erano emerse, si pensava che il minore si fosse smarrito. Con il passare dei giorni sono emersi degli indizi che coinvolgono due persone che erano presenti al pranzo: nella loro auto erano emerse tracce della presenza di Peña. E coinvolto è anche un commissario di polizia che è accusato di aver sviato le indagini. I tre sono agli arresti insieme a due zii e una sesta persona su cui gravano pure dei sospetti. Secondo quanto riportato da media locali, la giustizia sta lavorando all’ipotesi che il bimbo possa essere stato sequestrato, trasferito da Corrientes nella vicina provincia del Chaco e da lì sarebbe stato portato in Paraguay. Il caso del bambino scomparso ha scosso tutto il Paese con tanto di manifestazioni di piazza per chiedere che le forze dell’ordine facciano di più per trovarlo.
Il caso tiene con il fiato sospeso l’opinione pubblica e lo stesso presidente Javier Milei ha chiesto alle autorità di “mettere in campo tutte le risorse” per arrivare al ritrovamento del bambino. “Stiamo seguendo il caso della scomparsa del giovane Danilo Peña”, ha scritto su X, Patricia Bullrich, ministra della Sicurezza Nazionale. “Abbiamo messo a disposizione del personale specializzato cani, Polizia Scientifica, Prefettura Navale argentina e Gendarmeria Nazionale per ritrovare il ragazzo – continua -. Il ministero deve rispettare la salvaguardia delle informazioni per proteggere l’integrità del caso e voglio chiarire che abbiamo lavorato al meglio delle nostre capacità fin dal primo giorno. Non siamo commentatori del caso, ma ci dedichiamo a risolverlo“. E poi Bullrich conclude: “Vi chiedo di utilizzare la Linea 134 per fornire qualsiasi informazione che possa aiutare a chiarire il caso. Indagheremo ogni chiamata con la serietà che il caso richiede“.