Croci celtiche, falò, ‘boia chi molla‘ e canti fascisti al ritrovo dei giovani di estrema destra in Veneto“. È quanto accaduto, il 20 giugno scorso, nella notte, a Fiorine, sui Colli Euganei, in provincia di Padova dove alcuni giovani appartenenti agli ambienti delle destra estrema e vicini al partito di Fratelli d’Italia, hanno festeggiato il solstizio d’estate, il “sol invictus“. La denuncia arriva dalla Rete degli Studenti Medi di Padova che in un post Instagram hanno pubblicato le immagini del falò tra cori che inneggiano al Duce e saluti romani. Le foto sono prese direttamente dagli account del gruppo padovano di Azione Studentesca, come si vede da alcuni fermi immagine condivisi da Rete degli Studenti Medi. In una nota, peraltro, Azione Universitaria in sostanza si dissocia e precisa che “nessuno” della loro associazione “ha contribuito nello svolgimento di tale giornata”.

“Questi sono i giovani della premier Meloni – scrive la Rete degli Studenti Medi di Padova -. Gli stessi giovani che nelle trame istituzionali della rappresentanza studentesca nascondono ciò che sono veramente”. E poi aggiungono: “Abbiamo avanzato una richiesta chiara. Le organizzazioni e i movimenti di ispirazione neofascista devono essere sciolti. A Giorgia Meloni chiediamo se non sia abbastanza un’inchiesta, o l’aggressione a due studenti a Roma, per capire che la sua gioventù ha un grande problema di cui il governo non si sta preoccupando“.

Il caso in Veneto non è certamente isolato. Il 14 giugno scorso era stata un’inchiesta di Fanpage.it a rivelare la faccia nascosta di Gioventù Nazionale, il fiore all’occhiello dei giovani di Fratelli d’Italia, il futuro del partito di Giorgia Meloni. Le immagini, pubblicate dal quotidiano online di Francesco Cancellato, avevano mostrato inni nazisti, saluti romani, apologia del terrorismo nero dei Nar e cori per il Duce. Ma nelle videoriprese si erano visti anche deputati stringersi con saluto gladiatorio (come i veri camerati) dentro la sede del partito ed eurodeputati fare lo stesso.

E ancora pochi giorni dopo, il 19 giugno scorso, alcuni studente e studentesse della Rete degli studenti medi e di Sinistra Universitaria Sapienza erano stato aggrediti da dei militanti di Casapound che li hanno picchiati, solo per strappargli dalle mani la bandiera della Sinistra Universitaria. Un pestaggio di “stampo neofascista” avevano subito detto le vittime che stavano tornando dalla manifestazione in difesa della Costituzione a Piazza Santi Apostoli a Roma.

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