Crime

“Emanuela Orlandi è stata rapita da da entità: è il nome di un servizio segreto ma anche di satana”: le rivelazioni di Alì Agca in un videomessaggio

L'attentatore di Giovanni Paolo II lancia nuove accuse sul caso Orlandi: "Il Vaticano mente, Emanuela è viva"

di F. Q.

“Sono malato di cancro e ho poco tempo da vivere. Perciò voglio liberarmi la coscienza e spiegare quel che so su Emanuela Orlandi”: così aveva annunciato, esattamente un mese fa, Mehmet Ali Ağca. Ed è stato di parola: oggi, 26 giugno, l’ex membro dei Lupi Grigi noto per l’attentato a Papa Giovanni Paolo II, ha diffuso un videomessaggio di 6 minuti in cui racconta la sua verità sul caso di Emanuela Orlandi, la cittadina vaticana scomparsa 41 anni fa.

Le accuse contro il Vaticano
Agca non ha risparmiato accuse contro il Vaticano, sostenendo che Emanuela Orlandi sarebbe stata rapita proprio dalla Santa Sede. Secondo la sua versione, il padre di Emanuela, Ercole Orlandi, sarebbe stato a conoscenza del piano, ma le cose non sarebbero andate come previsto. Agca ha definito il Giubileo del 2025 “l’Anno Santo di Satana” a causa delle presunte menzogne perpetuate dal Vaticano. “Sono passati 41 anni esatti dal rapimento di Emanuela Orlandi. Dichiaro al mondo che Emanuela Orlandi fu rapita da entità. Entità è il nome di un servizio segreto. È anche il nome di satana”, esordisce nel videomessaggio

Il mistero di Fatima e la pista del convento
Agca ha collegato il mistero della scomparsa di Emanuela Orlandi al segreto di Fatima, sostenendo che la ragazza si troverebbe in un convento di clausura in un paese cattolico, protetta da un governo cattolico:”Il mistero di Emanuela Orlandi: mai comprensibile se non all’interno del segreto di Fatima che è l’unico movente del rapimento. La scomparsa è avvenuta proprio nell’anno 1983, Anno Santo – continua – È stato il Vaticano a rapire Emanuela Orlandi. È una cosa allucinante, ma è l’unica verità questa – prosegue -. Da 41 anni la tengono in un Paese cattolico con la protezione di un governo cattolico e questo lo potete capire anche dall’intervista del padre di Emanuela. Lui era sicuro che fosse viva. Gli avevano detto che l’avrebbero riportata a casa dopo poco tempo, dopo la mia liberazione. Naturalmente il piano non è andato come pensavano loro. Dio aveva un suo piano impenetrabile, incomprensibile”. E ancora: “Se non è morta per cause naturali, sta benissimo sotto la protezione di un governo – continua Agca – Ha una nuova carta d’identità, non è più Emanuela Orlandi. La parole di suo padre ne sono la prova: prima di morire, ha detto che era stato tradito da coloro che aveva servito. Gli hanno promesso di restituire Emanuela. Non l’hanno fatto, ma poi l’hanno lascata vivere in un convento di clausura. Meglio così piuttosto che una vita laica e miserabile. Forse stare in un convento di clausura è stato meglio per lei. Magari un giorno diventerà beata, santa della chiesa cattolica”. Questa affermazione, seppur delirante, sembra riecheggiare la pista di Londra, una delle teorie più accreditate sul caso, spesso menzionata anche dal fratello di Emanuela, Pietro Orlandi.

Appello a Papa Francesco e accuse alle procure
Agca ha lanciato un appello a Papa Francesco, chiedendogli di intervenire per rivelare la verità: “Deve intervenire, ascoltando la voce di Dio del Vangelo. C’è scritto che la verità ci renderà liberi, mentre la menzogna prigionieri dell’inferno eterno. Non abbiate paura di un mondo diabolico, corrotto, satanico. Abbiate soltanto il timore di Dio santissimo – dice nel video – Vaticano, liberate immediatamente Emanuela Orlandi. Viva o morta, consegnatela alla sua famiglia. Altrimenti l’Anno Santo 2025 sarà l’Anno Santo del Satana, all’insegna della menzogna”. Quindi ha accusato le procure vaticana e romana, nonché la commissione parlamentare d’inchiesta, di condurre indagini inefficaci e manipolate: “Le cosiddette inchieste manovrate della procura del Vaticano, della procura di Roma e dell’inchiesta del parlamento italiano finiranno assolutamente con un nulla di fatto se non con una calunnia contro zio Mario o qualche altro impreciso maniaco sessuale. Ma non è così”.

Un personaggio controverso
Il terrorista turco fu condannato per aver attentato alla vita di Giovanni Paolo II, il 13 maggio del 1981 quando sparò due colpi di pistola al Papa dopo il suo ingresso in piazza San Pietro per l’udienza generale. Il 22 luglio 1981, dopo otto giorni di processo per direttissima, fu condannato all’ergastolo per tentato omicidio di Capo di Stato estero. Il 13 giugno 2000, il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi concesse la grazia ad Agca che il giorno successivo venne estradato dall’Italia per tornare in Turchia. Oggi vive in Turchia con la moglie italiana conosciuta nel 2015. Da tempo, Agca sostiene di sapere tutto sulla misteriosa scomparsa della cittadina vaticana avvenuta il 22 giugno del 1983 a Roma. Ha sempre detto di conoscere anche le ragioni della scomparsa di Mirella Gregori, scomparsa a Roma pochi giorni prima, il 7 maggio dello stesso anno. Adesso, l’ex lupo grigio (questo il nome dell’organizzazione a cui apparteneva) chiede di essere ascoltato dalla commissione d’inchiesta che indaga sulle sparizioni delle due ragazze.

Video Youtube/Riccardo Sindoca

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