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Europee, Forza Italia trova l’accordo in Sicilia: “mister preferenze” Tamajo rinuncia al seggio e fa rieleggere l’ex Pd Caterina Chinnici

“La scelta di Tamajo” la chiama in conferenza stampa Antonio Tajani. Ed è sottolineando questo aspetto che dà l’annuncio: Edy Tamajo rinuncia al posto di europarlamentare, in favore di Caterina Chinnici. Una sua scelta, sostiene il vicepremier, escludendo qualsiasi accordo interno: “Questa mossa non è per un assestamento interno al nostro partito in Sicilia“, si affretta a sottolineare, infatti, Tajani. E non a caso: la decisione arriva, infatti, a poco più di due settimane dal jackpot incassato da Tamajo alle europee. L’assessore di Renato Schifani ha ottenuto 121 mila voti, risultando il candidato più votato in Sicilia.

Si è preso un po’ di tempo per decidere: nelle scorse settimane si erano rincorse le voci su un attendismo mirato a fare pesare il risultato elettorale all’interno del partito. Forza Italia in Sicilia ha ottenuto il 23,73 per cento, risultando la lista più votata nell’Isola e ottenendo una percentuale doppia rispetto a quella nazionale. Il jackpot di Tamajo ha però infiammato le divisioni interne, allargando il guado già esistente tra l’ala palermitana, che fa capo a Schifani, e quella orientale, con in testa il catanese Marco Falcone, assessore regionale all’Economia vicino a Tajani. Anche Falcone è stato eletto alle Europee, ma solo da secondo classificato, con circa 100mila preferenze.

Terza era invece arrivata Chinnici, mancando l’elezione con 93mila voti. Già eletta a Bruxelles col Pd nel 2014, riconfermata nel 2019, Chinnici ha aderito al partito fondato da Silvio Berlusconi poco più di un anno fa. Figlia di Rocco, magistrato ucciso dalla mafia, Chinnici ha posto il veto sulla presenza nelle liste di Forza Italia di esponenti della Dc di Totò Cuffaro. Tajani aveva chiuso la porta all’ex governatore, che è però rientrato dalla finestra siglando un patto federativo con Noi Moderati, il partito di Maurizio Lupi a sua volta federato con i berlusconiani. Alla fine Cuffaro ha appoggiato Massimo Dell’Utri, arrivato quarto con 70mila preferenze. “Ora questa prova muscolare a cosa è servita, se non a tradire gli elettori? Da questo lato c’è Forza Italia, da quell’altro ci sono almeno 5 partiti”, commenta Falcone, facendo riferimento anche alle sigle in cui ha militato Tamajo (Sicilia Futura e Italia Viva).

Intanto la “scelta di Tamajo” pare essere un vero e proprio ramoscello d’ulivo per placare gli animi interni. L’assessore, raccontano, potrebbe mirare in futuro alla candidatura alla presidenza della Regione. Nel frattempo, però, si prospetta un rimpasto di giunta, dove resteranno liberi due assessorati al momento occupati da Forza Italia: uno è proprio quello di Falcone, che lascerà l’Economia per andare a Bruxelles; l’altro è quello della Sanità, al momento occupato da Giovanna Volo, indagata a Messina per l’inchiesta sul centro privato Nemo Sud attivo all’interno di una struttura pubblica. L’unico forzista a mantenere il suo posto sarà proprio Tamajo, per questo dalla parte orientale dell’isola si aspettano che Schifani scelga in base agli equilibri interni, nominando un uomo vicino a Falcone. Ma il ramoscello d’Ulivo offerto da Tamajo potrebbe pesare sulle prossime nomine? “Sarebbe inaccettabile” rispondono dall’ala opposta a Schifani. Così che lo scontro siculo in Forza Italia, nonostante il gesto di pace, pare tutt’altro che risolto.