Il selfie in spiaggia dopo il delitto, le immagini nel parco in cui si vede Thomas Christoper Luciani entrare nel parco Baden Powell insieme al gruppo di coetanei: solo che da lì, il 16enne non uscirà più. Sono le immagini estrapolate dalle videocamere di sorveglianza e dai telefoni dei due ragazzi fermati con l’accusa di aver ucciso il loro coetaneo a Pescara. Attimi descritti in modo dettagliato nel provvedimento di fermo per i due presunti assassini. Nel documento sono pubblicate alcune immagini prese dalle telecamere: gli scatti ritraggono i momenti precedenti e successivi dell’omicidio.

Il film del delitto – In una prima foto si vedono uno dei due fermati e Thomas Luciani entrare nel parco, dove poi vengono raggiunti da altri ragazzi. Dopo qualche minuto, Thomas entra nella vegetazione con il gruppo dei giovani, in una zona dove le telecamere non arrivano a riprendere: non uscirà più dalla boscaglia, a differenza del primo ragazzo con cui è comparso in foto. Quest’ultimo alle 18:21 si scatta un selfie al mare, sulla spiaggia. Indosso ancora gli abiti con cui era entrato in quel parco, lo stesso dove Thomas ha trovato la morte. Qualche ora dopo verrà fermato insieme a un ragazzo che faceva parte del gruppo. Da quello che emerge dalle indagini, Luciani sarebbe stato ammazzato per un piccolo debito legato alla droga. I due minorenni sotto inchiesta sono al momento affidati a due Comunità di accoglienza, in provincia di L’Aquila e nel Lazio.

Oggi l’autopsia – Maggiori particolari sull’omicidio emergeranno dall’autopsia sul corpo del giovane, che comincerà nel pomeriggio all’ospedale Santo spirito della città abruzzese. Il procuratore capo del tribunale dei minori dell’Aquila, David Mancini, ha conferito l’incarico dell’esame autoptico al medico legale Cristian D’Ovidio. Già da una prima ricognizione del corpo del ragazzo, il perito ha contato circa 25 ferite di arma da taglio, un coltello probabilmente a seghetto.

L’udienza di convalida – Nel frattempo è terminata l’udienza di convalida del fermo dei 2 minorenni, che si sono avvalsi della facoltà di non rispondere: i due rimarranno nelle carceri minorili di L’Aquila e di Roma. I ragazzi – rispettivamente figlio di un’avvocata e di un carabiniere – sono accusati, in concorso, perché “infliggevano un totale di circa 25 colpi per mezzo di coltello a Thomas Christopher Luciani attinto in zone vitali del corpo, cagionandone la morte”, è scritto nel provvedimento del procuratore Mancini. Il magistrato ha sottolineato le sevizie subite dal ragazzo e la crudeltà dei suoi assassini.

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