La maxi Mini elettrica debutta in due versioni, “E” a trazione anteriore da 204 Cv e integrale “SE All4” da 313 (494 Nm di coppia), la più potente della gamma con i suoi due motori. È la Countryman “stirata” fino a poco meno di 4,5 metri di lunghezza (la Aceman di fabbricazione cinese sta per arrivare, ma si ferma a 407 centimetri), offerta con la stessa batteria 64,6 kWh di capacità netta rispettivamente a partire da 40.700 e 46.900 euro, negli allestimenti Essential. Chi opta per le declinazioni top di gamma, le JCW, può spendere alcune migliaia di euro in più, fino a un massimo da 54.380, accessori esclusi s’intende (sui modelli d’accesso, ad esempio, i retrovisori esterni a comando elettrico non sono previsti).

La Mini Countryman a elettroni è indiscutibilmente una Mini, di sicuro esteticamente. Ed è anche la prima auto del marchio britannico del gruppo Bmw prodotta in Germania, a Lipsia. Il legame con il mondo germanofono è stato valorizzato dalla filiale italiana, che ha proposto un test drive tra Milano e Bolzano, dove si trova il NOI Techpark, il polo scientifico sudtirolese lanciato all’insegna del Nature Of Innovation. È lì che ha una delle due sedi la startup Emotitech (l’altra è a San Francisco, in California), che ha sviluppato un particolare ciclo di verniciatura che allunga la vita dei colori e del cemento e riduce gli inquinanti.

Il suo Ceo, Lodovico Minelli Sarteri, parla di vernici poliuretaniche a base di resine fluorurate che “hanno la peculiarità di tessere una fittissima rete protettiva sulla superficie del cemento andando ad impermeabilizzarlo e a proteggerlo per decenni”. I test di laboratorio – i materiali non sono ancora arrivati sul mercato – hanno dimostrato che, combinate con l’effetto del sole, le vernici “a base nanotecnologica consentono di abbattere gli agenti inquinanti nell’aria grazie al processo di catalizzazione di acqua e CO2”. “L’effetto fotocatalitico delle vernici a biossido di titanio” è risultato capace di abbattere le polveri sottili (PM 10 e PM 2.5), gli ossidi di azoto e di zolfo fino al 90%. La stima è che una parete da 100 mq trattata in modo specifico ed esposta ad un buon irraggiamento solare possa assorbire in una giornata le emissioni medie di circa 2.500 veicoli. Grazie al mecenatismo di Mini Italia, l’artista Luca Font ha realizzato un murales presso la sede del polo trattato con questo sistema.

La prova con le Mini Countryman si snoda tra San Donato Milanese e la zona industriale del capoluogo altoatesino, dove è stato recuperato quello che una volta era stato il più grande stabilimento italiano per la produzione di alluminio. Tra andata e ritorno, dopo 570 chilometri, il computer di bordo della declinazione E rileva un consumo di 18,6 kWh/100 km, contro un dato dichiarato compreso fra i 15,7 e i 17,4. La prova ha però riguardato ben pochi tratti urbani, i più congeniali all’elettrica e verosimilmente anche ai suoi clienti.

L’head up display inserito dietro il volante sostituisce il monitor riservato al conducente. Tutte le altre informazioni, incluse quelle per la navigazione sono inserite nello schermo circolare centrale da 24 centimetri di diametro. Intuitivi e con un ritorno alle origini i comandi manuali inseriti nella parte bassa della plancia. Il maggior peso si sente tutto: fra oltre 300 e quasi 450 chilogrammi in più. La presenza della batteria non incide sullo spazio del bagagliaio, che resta identico a quello delle varianti termiche (fra 450 e 1.450 litri), ad eccezione della JCW All4 (505-1.530).

La SE arriva a 180 orari e ha praticamente lo spunto di una sportiva (5,6” da 0 a 100 km/h), mentre a E si ferma a 170 (8,6”). L’autonomia dichiarata varia: 433 km per il modello a trazione integrale e 462 per quello a due ruote motrici. I 15 centimetri di lunghezza in più assicurano un ambiente spazioso e anche chi viaggia dietro non può lamentarsi, a parte l’eventuale quinto costretto ad accomodarsi centralmente, dove lo schienale non è piatto. In autostrada è difficile valutare il “go-kart feeling” che dovrebbe caratterizzare anche le declinazioni elettriche. Di sicuro sia le Countryman a zero emissioni sono ben impostate su strada, con uno sterzo soffice ma preciso e una molto gradevole percezione di sicurezza.

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