Il governatore lombardo, Attilio Fontana, deve sollecitare Aler “ad avviare immediatamente le procedure legali” per il recupero del presunto credito vantato nei confronti di Ilaria Salis per occupazione abusiva di case popolari, includendo “il ricorso al pignoramento dei conti correnti” e dello stipendio fino “al completo soddisfacimento del debito accumulato”. È il contenuto della mozione di Fratelli d’Italia approvata in Consiglio regionale con 45 voti favorevoli e 19 contrari.

Mentre Ilaria Salis, neo eletta europarlamentare di Alleanza Verdi-Sinistra, posta sui social una foto in cui indossa sorridente il badge di benvenuto del Parlamento europeo, dal Pirellone arriva la mozione a lei indirizzata. Gli animi in Consiglio regionale si sono accesi quando, dopo il voto, sono stati mostrati dai consiglieri del centrodestra dei cartelli – con scritto “occupare non è un diritto” e “Salis paga l’affitto” – che hanno spinto il presidente del Consiglio regionale, Federico Romani, a invitare i commessi a rimuoverli.


“Un esempio certo non è. Questa mozione solleva dei temi fondamentali: legalità, rispetto e politiche della casa”, ha detto in Aula il capogruppo di Fdi, Christian Garavaglia. “Non accettiamo lezioni. Occupare è illegale, occupare è un reato – ha aggiunto – chi ha condotto comportamenti lesivi del nostro ordinamento certo non merita il nostro rispetto. Grazie alla mozione di Fratelli d’Italia si riesce a smascherare coloro che sono dalla parte dell’abusivismo”.

Di tutt’altro avviso Nicola Di Marco, consigliere regionale del M5S: “Quello presentato dal centrodestra è un atto strumentale nella sostanza e inammissibile nella forma. Si è trattato comunque di un momento importante, per accendere un faro sulla disastrosa gestione da parte di Regione Lombardia e di Aler del patrimonio edilizio pubblico. Una gestione per la quale durante questa legislatura nulla è stato fatto. I numeri parlano di circa seimila e cinquecento alloggi sfitti a Milano e provincia, nel frattempo restano inevase circa ventimila richieste di aventi diritto”. “La mozione presentata dal centrodestra è sorprendente, perché in situazioni ben più gravi, anche di fronte a condanne, non risultano pervenute da parte dei medesimi partiti analoghe richieste a tutela dell’onorabilità delle Istituzioni regionali”, ha concluso Di Marco.

“Abbiamo votato contro la mozione, perché le Aule consiliari non possono essere trasformate in aule di tribunale. Condanniamo qualsiasi forma di occupazione e non concordiamo su una sola parola di quello che ha detto Ilaria Salis sulla proprietà privata e sulle occupazioni abusive”, commenta la consigliera di Italia viva Lisa Noja. Per la consigliera del Pd Carmela Rozza la mozione “è di un’approssimazione disarmante, un vergognoso insieme di frasi pasticciate”. E anche se “non condividiamo in nessun modo le opinioni di Salis”, come Pd “abbiamo una posizione chiara: tra gli abusivi vanno sgomberati i delinquenti e tutelate le persone fragili. Ma prima di tutto, a sostegno del diritto alla casa, vanno assegnati gli oltre 19 mila alloggi vuoti di Regione Lombardia”.

“Siamo oltre il ridicolo, di una vicenda che vede Ilaria oggetto di una sorta di politica dell’accanimento”, ha commentato il segretario di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni. “Le hanno chiesto 90mila euro, per un accertamento fatto oltre dieci anni fa. Non c’è nulla che dimostri che quella cifra esiste. Ma siamo di fronte al tentativo di trasformare le lotte sociali come questione di ordine pubblico, non è così. Le lotte sociali, a cominciare da quelle sul diritto all’abitare non possono essere ridotte a questioni di ordine pubblico”, ha concluso Fratoianni.

In un post negli scorsi giorni Salis aveva trattato il tema del credito rivendicato da Aler nei suoi confronti. “Voglio anche fare chiarezza sulla mia situazione – ha spiegato – Come è stato ampiamente sbandierato sui media di destra, Aler reclama un credito di 90mila nei miei confronti come ‘indennità’ per la presunta occupazione di una casa in via Giosuè Borsi a Milano, basandosi esclusivamente sul fatto che nel 2008 sono stata trovata al suo interno. Sebbene – prosegue – nei successivi sedici anni (!) non siano mai stati svolti ulteriori controlli per verificare la mia permanenza, né sia mai stato avviato alcun procedimento civile o penale a mio carico rispetto a quella casa, Aler contabilizza tale credito e non si fa scrupolo a renderlo pubblico tramite la stampa il giorno prima delle elezioni”.

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