Mentre il governo di destra in Italia si tiene occupato, tra le altre, con una delle sue guerre preferite (quella agli occupanti di case), un altro governo di destra, in Olanda, ha varato ieri una riforma epocale del mercato degli affitti.
La Wet betaalbare huur, che possiamo riassumere con “legge dell’equo affitto”, aggiorna uno dei sistemi più equilibrati del Continente: con un enorme stock di case popolari, uno dei più grandi d’Europa, e norme già molto rigide a favore degli inquilini, questa nuova legge alza il tetto del sistema a punti e aumenta, di fatto, gli immobili sociali di quasi 100mila unità. In Olanda, infatti, c’è una soglia che divide il mercato regolamentato da quello libero e questa soglia, a causa dell’impennata dei prezzi, era diventata obsoleta. Bellissimo avere un sistema sociale di tutela degli inquilini dal mercato e addirittura un tribunale ad hoc (la “huur commissie”) che si occupa solo di affitti e litigi tra proprietari ed inquilini ma ultimamente, ben pochi immobili ricadevano al di sotto della soglia tutelata.
Questo tetto viene alzato fino ad affitti da 1100 euro al mese, calcolati sulla base dei punti non sul valore dato dal mercato. Ora era 880 euro. Una legge che il mondo immobiliare olandese ha osteggiato in ogni modo e che trova l’opposizione di 3 partiti su 4 del nuovo governo di estrema destra, guidato da Geert Wilders, che andrà ad insediarsi la prossima settimana.
Ma la norma è stata un cavallo di battaglia del ministro all’emergenza abitativa del governo Rutte, Hugo de Jonge, e davvero al photofinish, nell’ultima seduta del Senato prima dell’insediamento del nuovo esecutivo è arrivato il via libera.
La situazione abitativa in Olanda è di vera emergenza: il mercato è alle stelle, le case non si trovano e i giovani hanno ricominciato ad occupare gli immobili vuoti, seguendo una lunga tradizione nei Paesi Bassi, che i governi Rutte hanno combattuto con norme talmente draconiane da non sfigurare per crudeltà e disinteresse per le questioni sociali, accanto al decreto sicurezza italiano.
Ma, c’è sempre un ma in Olanda: picchiare duro senza un’alternativa credibile non è qualcosa che viene accettato con tranquillità. La politica è obbligata, almeno, a far finta di avere una soluzione. E in Italia? In Italia sembra che la guerra dei giornali di destra e del governo contro Ilaria Salis e chi occupa edifici per sopperire all’assenza di soluzioni, basti e avanzi; il leitmotiv è fissare il dito e non perdere tempo con la luna.
Regolamentare il mercato con un tetto agli affitti? Aumentare lo stock di case popolari? (Ad Amsterdam, una delle capitali più ricche del mondo, le case popolari sono quasi il 50%) Disciplinare gli affitti temporanei e d’emergenza? Avere un tetto sulla testa è un diritto, non un privilegio e la politica ha l’obbligo di intervenire.