Il conduttore cospirazionista Alex Jones è scoppiato a piangere in diretta perché deve pagare 1.5 miliardi di dollari alle famiglie delle vittime della strage di Sandy Hook che ha diffamato per anni. Il massacro alla scuola elementare Sandy Hook – borgo della città di Newtown in Connecticut – ha scosso le coscienze americane il 14 dicembre 2012. Il 20enne Adam Lanza, di 20 anni è entrato nell’edificio sparando, causando la morte di 27 persone, 20 delle quali bambini di età compresa tra i 6 e i 7 anni. Lanza si è suicidato prima dell’arrivo della polizia.
Alex Jones su questa terribile vicenda ha portato avanti una teoria complottista attraverso il suo giornale Infowars: “La sparatoria non è stata altro che una messa in scena organizzata da attori della crisi per portare avanti un programma ideologico segreto”. Una ipotesi totalmente destituita da ogni fondamento, come la giustizia ha stabilito.
Il curatore fallimentare che si sta occupando della bancarotta di Alex Jones ha raccomandato la vendita del suo impero mediatico Infowars per pagare parte degli 1.5 miliardi di dollari. Lo riporta la Bbc dopo aver preso visione della dichiarazione del fiduciario, Christopher Murray. Il blogger di estrema destra e la sua società, Free Speech Systems, hanno dichiarato fallimento nel 2022 ma l’anno scorso un giudice ha stabilito che Jones avrebbe comunque dovuto risarcire i parenti, da qui la decisione di dichiarare anche la bancarotta.
Prima della decisione del curatore, il cospirazionista aveva affermato che Infowars avrebbe continuato le sue trasmissioni ancora per qualche mese. “Cercherò di andare avanti e massimizzare la quantità di denaro che posso guadagnare con Infowars per poi avere una liquidazione“, aveva detto alla Cnn. Ma adesso sembra che Alex debba seriamente impegnarsi a saldare il conto in sospeso con chi l’ha, giustamente, accusato.