Dall’evasione diffusa a un sistema sanitario che “soffre di una crisi sistemica” e che necessita di “ulteriori interventi”. La Corte dei Conti fa il punto sulla situazione italiana con la relazione sul Rendiconto generale dello Stato per l’esercizio 2023. Evidenzia gli interventi necessari da mettere in atto per garantire “ricadute positive sui conti e sulla qualità dei servizi“. E il procuratore generale affronta anche la questione balneari, sottolineando che sulle concessioni demaniali bisogna rispettare le prescrizioni dell’Ue e le decisioni giudiziarie nazionali. Nuove gare pubbliche permetterebbero di “garantire un gettito corrispondente al valore del bene” e “limitare le possibilità di infiltrazione della criminalità organizzata” in un settore che “offre ampi margini per il riciclaggio“.
Il nodo evasione – Il presidente di coordinamento delle Sezioni riunite in sede di controllo della Corte dei Conti, Enrico Flaccadoro, nella sua relazione concentra l’attenzione sulla lotta sulla “evasione diffusa che tuttora caratterizza la situazione italiana”. Alle banche dati tributarie, sul cui pieno e completo utilizzo permangono difficoltà, dovrebbe essere affiancata “una maggiore frequenza dei controlli, non limitati alle posizioni rilevanti ma caratterizzati da un’azione più estesa“, sottolinea Flaccadoro. Nella sua relazione fa anche presente che “continuano ad essere inferiori ai risultati pre-pandemia (e a ridursi ancora nel 2023) gli accertamenti dell’Agenzia delle entrate: oltre 175 mila contro i circa 190 mila del 2022 e i 267 mila del 2019 (quelli ordinari)”. Flaccadoro definisce “consistente” il numero dei contribuenti che non versano quote rilevanti delle imposte dovute e dichiarate: a fronte degli importi richiesti a seguito di comunicazioni di irregolarità, solo poco più del 20 per cento viene corrisposto (la restante parte è iscritta a ruolo), spiega il presidente delle Sezioni riunite. “Elevata è l’incidenza dell’Iva, che costituisce circa il 60 per cento del non versato. Lo stesso accade per i controlli documentali: delle somme dovute sono versate in media meno del 30 per cento. Un fenomeno – evidenzia- che risulta ancora più grave quando accompagna misure come le rottamazioni delle cartelle esattoriali con consistenti vantaggi per i singoli contribuenti: è il caso della rottamazione quater che, pur presentando un risultato superiore alle attese, a fronte di 6,8 miliardi riscossi, registra omessi versamenti di rate per 5,4 miliardi“.
Crisi sistemica della sanità – Critica anche la situazione della sanità italiana. Per garantire le prestazioni sanitarie e ridurre le liste di attesa sono “necessari ulteriori interventi“, sottolinea il Procuratore generale della Corte dei Conti, Pio Silvestri, nella sua requisitoria. “Il sistema sanitario – spiega – dopo aver sostenuto uno sforzo corale per limitare gli effetti della pandemia, soffre di una crisi sistemica“. Crisi “accentuata dalla fuga del personale sanitario, non adeguatamente remunerato, cui si deve rispondere con decisioni ed investimenti non più rinviabili, nei campi dell’organizzazione, delle strutture, della formazione e delle retribuzioni, al fine di garantire effettività al diritto alla salute”, continua il Procuratore generale.
Le concessioni demaniali – Spazio anche alla vicenda balneari. La questione delle concessioni demaniali “necessita di una disciplina quadro in linea con il rispetto delle prescrizioni eurounionali e delle decisioni degli organi giudiziari nazionali”, ha detto il procuratore generale della Corte dei conti. La disciplina del nuovo codice dei contratti, ha aggiunto, “potrebbe soccorrere per definire il sistema di affidamento delle nuove concessioni, attraverso gara pubblica, per garantire un gettito corrispondente al valore del bene, ed almeno limitare le possibilità di infiltrazione della criminalità organizzata in un settore che offre ampi margini per il riciclaggio dei proventi dei traffici illeciti”.
Tra cuneo e sanità rientro deficit stringente – Per quanto riguarda il percorso di aggiustamento dei conti che il governo si è impegnato a preservare “appare particolarmente stringente: esso sconta, infatti, l’individuazione di coperture adeguate per gli oneri relativi alle politiche invariate (21 miliardi nel 2025, che salgono a 23 e 25 nel successivo biennio secondo il Def), ed in particolare per quelli associati all’estensione del taglio del cuneo fiscale sul lavoro e alle misure per il welfare aziendale. Occorrerà inoltre individuare le risorse per far fronte, alle ulteriori misure nella direzione della riduzione della pressione fiscale, oltre che ad esigenze settoriali quali la sanità o l’assistenza”, aggiunge il presidente di coordinamento delle Sezioni Riunite, Enrico Flaccadoro. “Il tutto – ha proseguito – in un contesto che dovrà necessariamente caratterizzarsi per un contenimento del tasso di crescita della spesa e che rappresenta lo strumento cardine per il rientro del debito pubblico”.
Perplessità su avanzo di bilancio dell’Inail – Il Procuratore generale pone anche l’attenzione “sull’ingente ed improprio avanzo annuale (spesso superiore al miliardo)” dell’Inail. Un aspetto che “desta perplessità” perché – sottolinea Pio Silvestri – “poco si concilia con il perdurante fenomeno infortunistico”. Per questo ritiene “urgente l’esigenza di una rivisitazione dei meccanismi di finanziamento della prevenzione in chiave di pieno utilizzo delle risorse disponibili”. Silvestri ha evidenziato come da alcuni anni si registri “una crescita esponenziale degli incidenti sul lavoro con un numero di vittime sempre più elevato e con costi sociali ormai fuori controllo. Certamente – ha detto – la frammentazione del sistema imprenditoriale fondato sulla piccola impresa, i fenomeni odiosi del caporalato e del lavoro nero favoriscono l’elusione della normativa, che, sulla carta, è tra le più avanzate nel mondo occidentale. Cionondimeno sarà opportuno esaminare le potenzialità di adeguamento del quadro normativo alle varie tipologie di destinatari, con una particolare attenzione alle piccole imprese, che allo stato risentono di carenze organizzative e tecniche in relazione alla necessità di una tempestiva attuazione della legge”. Il Procuratore ha quindi fatto riferimento all’importanza dell’applicazione della normativa in materia di sicurezza e “il carattere strategico e decisivo dell’investimento di quante più risorse possibili nella prevenzione“.
Misure selettive per garantire servizi e bilancio – La Corte dei conti invita anche il governo ad una “una prudente ponderazione, volta a potenziare la sorveglianza degli indicatori sensibili con misure diversificate, via via più selettive, che garantiscano favorevoli impatti per famiglie e imprese e ricadute positive sui conti e sulla qualità dei servizi“. L’attuale priorità per l’economia italiana, afferma il presidente della Corte dei Conti, Guido Carlino, “risiede nel rendere compatibili la migliore qualità nella composizione delle entrate e delle spese e il graduale rientro del disavanzo, nell’ambito di un piano pluriennale che incoraggi il costante e duraturo aggiustamento dei conti pubblici e ponga il rapporto debito-Pil in una direzione stabilmente in calo, coniugando accortezza fiscale e ritmi di miglioramento economico e sociale più sostenuti”. Il tutto con il concorso del sistema delle autonomie, da ridisegnare, secondo Carlino, “nel rispetto delle prerogative costituzionali e di salvaguardia di diritti incomprimibili”.