Le opposizioni vanno all’attacco di Giorgia Meloni e di Fratelli d’Italia dopo la pubblicazione della seconda puntata dell’inchiesta di Fanpage su Gioventù nazionale. L’inchiesta sull’organizzazione giovanile del partito della presidente del Consiglio “ha aperto il vaso di Pandora della fascisteria che abita il sottobosco di Fratelli d’Italia. Omofobia, razzismo, nostalgia per Benito Mussolini, simpatie per Adolf Hitler e il nazismo, antisemitismo che li porta persino ad attaccare una loro sottosegretaria: il silenzio di Giorgia Meloni fino ad ora è stato assordante. Da adesso diventa vero e proprio assenso“, scrive su X il segretario di +Europa Riccardo Magi. Anche il leader M5s Giuseppe Conte chiama in causa la premier: “Ma Giorgia Meloni, che non solo è il presidente del Consiglio ma anche leader di partito, cosa fa? Possibile che riesca a stare in silenzio anche di fronte a questi fatti così gravi?”, attacca. “Qui c’è la responsabilità dei dirigenti, ma anche un humus diffuso di queste sezioni giovanili di Gioventù nazionale. Si inneggia al nazifascismo, a mitologie di violenza e sopraffazione, antisemitismo, discriminazione. Vanno ripulite anche le sezioni, vanno buttati fuori questi giovani che da queste chat confermano questi atteggiamenti”, aggiunge (video).

“Il silenzio di Giorgia Meloni sui giovani di FdI che trasudano antisemitismo e fascismo dice chiaramente che sapeva“, rilancia il capogruppo pentastellato a Montecitorio Francesco Silvestri. D’altronde come poteva non accorgersene? E come possiamo pensare che cacci questi personaggi quando lei stessa non fa che parlare da anni alla pancia del peggio del Paese?”. Alleanza Verdi-Sinistra invece chiede lo scioglimento di Gioventù Nazionale: “De Gasperi diceva che un partito è formato da due elementi: il consenso e l’organizzazione, non c’è consenso se non c’è organizzazione. Se nella tua organizzazione c’è una presenza che inneggia al fascismo, che inneggia all’antisemitismo e augura la morte agli avversari, e su questo non fai nulla, stai in silenzio, c’è un problema molto, molto serio”, attacca il deputato Angelo Bonelli. Su questi fatti, “sulla cultura fascista che permea la giovanile di Fratelli d’Italia, va applicata la legge Mancino e Gioventù Nazionale va sciolta immediatamente“, dice. Linea condivisa dal senatore Antonio Misiani, membro della segreteria nazionale del Pd: Meloni deve “sciogliere Gioventù nazionale e avviare dalla componente giovanile del suo partito quel percorso di rinnovamento e affrancamento dal passato che evidentemente non ha mai realmente preso piede tra tanti, troppi dirigenti e militanti”, dichiara.

“Qui c’è un gruppo politico che ha potere, soldi e legami con chi comanda oggi l’Italia. Sono collaboratori di parlamentari e sottosegretari e parlano tranquillamente come dei neonazisti. Magari troveranno qualche capro espiatorio da offrire al pubblico, ma dentro FdI hanno il dovere di aprire una riflessione. Non è possibile che la leader di un Paese del G7 faccia finita di nulla“, sottolinea il deputato Arturo Scotto. “Non è più tollerabile il silenzio della presidente del Consiglio e presidente di Fratelli d’Italia su un caso così grave che investe direttamente la sua organizzazione”, fa eco Francesco Verducci, vice Presidente Commissione Antidiscriminazioni del Senato. “È incredibile che la premier e leader di Fdi non abbia ancora espresso una parola di solidarietà nei confronti della collega Ester Mieli, a cui esprimo tutta la mia vicinanza, per gli attacchi antisemiti che le sono stati rivolti. Chi rimane in silenzio è complice e se ne assume la responsabilità politica“, scrive in una nota Simona Malpezzi, capogruppo Pd nella Commissione Segre per il contrasto al razzismo e all’antisemitismo. Per questo, aggiunge, “le parole timide e balbettanti di Donzelli non sono sufficienti: servono dichiarazioni chiare e senza nessuna ambiguità da parte di Giorgia Meloni, che è chiamata non solo a censurare ma ad allontanare le frange estremiste, razziste e fasciste dentro a Gioventù Nazionale”.

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