Era morto poco più di un mese fa dopo aver accusato un malore mentre si stava allenando. Un decesso, quello del kickboxer, di 51 anni, Antonio Gerace, che ha fatto partire l’indagine della Procura di Pavia e che, nella giornata di mercoledì scorso, ha portato a due denunce per un 34enne di Abbiategrasso (Milano) domiciliato a Vigevano e un 35enne di Massa Carrara. Entrambi sono accusati di aver venduto illegalmente sostanze anabolizzanti e farmaci ad azione stupefacente ad alcuni sportivi che frequentavano le palestre di Vigevano e di altri luoghi.
Inoltre, mercoledì scorso, i carabinieri hanno anche effettuato, insieme ai loro colleghi di Massa Carrara e del Nas di Cremona, una serie di perquisizioni nelle province di Pavia, Milano e Massa Carrara. Dei controlli che hanno portato al sequestro di 3.600 compresse, 84 fiale di possibili sostanze dopanti, 4 fiale di farmaci ad effetto stupefacente e 780 euro in contanti.
“Nel corso delle indagini – spiega Fabio Napoleone, procuratore di Pavia in un comunicato -, è emerso che gli indagati reperivano e detenevano diversi quantitativi di anabolizzanti/dopanti, in parte prossimi alla scadenza, da smerciare illegalmente tra gli avventori di palestre”. E sulle cause del decesso di Gerace, invece, “sono in corso accertamenti” per valutare “un’eventuale correlazione della morte del kickboxer con l’assunzione di sostanze vietate”, conclude Napoleone.
Era il 20 maggio scorso quando Gerace, durante una sessione di allenamento a Vigevano (Pavia) ha iniziato a sentirsi male: si era seduto a bordo ring e dopo pochi secondi si era accasciato a terra, perdendo i sensi. Prima dell’arrivo del 118, i suoi compagni di allenamento avevano provato a rianimarlo con il defibrillatore presente nel centro sportivo, poi il kickboxer era stato trasportato d’urgenza all’ospedale Humanitas di Rozzano, in provincia di Milano, ma non c’è stato nulla da fare.