E anche per questa stagione, a differenza di qualche squadra rionale e di qualche bomber ultraquarantenne, siamo arrivati alla fine delle Domeniche Bestiali. I campionati lasciano spazio a tornei estivi, magliette personalizzate, grigliate per rifocillare un maleducatissimo pubblico, mister in panchina senza tesserino ma con la birra in mano: insomma nulla di diverso rispetto al solito. E dunque tra gli ultimi sussulti di bestialità, arbitri che si divertono a prendere in giro il pubblico e pubblico che si diverte a prendere (e basta) ci salutiamo, dandoci appuntamento su nuove gradinate, nuovi campacci, nuovi spogliatoi disastrati. Eh sì, è una minaccia.

CI AVETE CREDUTO EH?
Diciamoci la verità, di arbitri che si prendono troppo sul serio è pieno il mondo. Va bene un po’ di ironia, anche a spese delle speranze dei tifosi, come accaduto in Mls durante il match tra il St. Louis City e l’Atlanta United. L’arbitro è stato chiamato al Var ad analizzare un gol che inizialmente aveva convalidato ai padroni di casa. Dopo aver visto le immagini ha comunicato la decisione via microfono con una vera e propria trollata, prima annunciando “Non c’è fuorigioco” e causando l’esultanza dei tifosi, per poi dire “C’è però un fallo nell’avvio dell’azione. Gol non valido”, lasciando il pubblico a bocca aperta.

COLTIVIAMO EMOZIONI
Sì, qui a Domeniche Bestiali coltiviamo emozioni oltre a tutte le piante spontanee che crescono sui campi di provincia. A quale delle due categorie appartenga il giovanotto dell’Oratorio Don Bosco Csi di Gubbio, che è riuscito a farsi squalificare per un anno in un torneo estivo, dobbiamo ancora decidere. Questa la sua prodezza: “Perché, al termine della partita, avvicinatosi all’arbitro con la (finta) intenzione di stringergli la mano, subito dopo la ritraeva e nel contempo attingeva l’arbitro allo zigomo con due sputi, accompagnando tale condotta con frasi ingiuriose. Nonostante l’intervento di alcuni tesserati che lo allontanavano dall’arbitro, il predetto reiterava gli insulti tentando di sputare nuovamente all’indirizzo dell’arbitro, non riuscendovi solo perché trattenuto con la forza da un dirigente”.

AMICI AMICI…
…e si rubarono la bici. Recita così, con un piglio leggermente più volgare, un noto detto napoletano che invita a diffidare di chiunque. Detto che si adatta perfettamente a quanto accaduto in Colombia, con Carlos Helano, calciatore dell’Atletico Bucaramanga che stava festeggiando coi suoi tifosi la vittoria del campionato. Nel video si vede un tifoso che lesto gli scioglie la medaglia, e scappa tra la folla, rubandosela. Insomma, da amici amici a “marmaglia, marmaglia e si rubarono la medaglia”.

GIOCHI SENZA FRONTIERE
Non c’era estate senza il popolare gioco condotto da Ettore Andenna. E la squalifica per tre gare effettive comminata a Ofori Kingsley Agey del Forum Julii, Promozione del Friuli Venezia Giulia, evidenzia che c’è ancora tantissima voglia di quei giochi, vista la dinamica: “Espulso perché, a gioco fermo, spingeva con forza un calciatore avversario sulla schiena, facendolo rotolare a terra per poi colpirlo con una sberla sulla testa”. Sembra di sentire la musichetta della sigla solo leggendo la motivazione del giudice sportivo.

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