“Alcuni treni sono persi per sempre, su altri ho la sensazione che potrebbe esserci ancora posto per me; certe occasioni o relazioni pensi sempre che potrebbero tornare da un momento all’altro. Con il nuoto è successo così, è rimasto in sospeso per anni, poi si è ripresentato”. Sono solo alcune delle parole contenute nel libro autobiografico di Manuel Bortuzzo “Soli nella tempesta”. Il nuotatore 25enne che nel 2019 ha perso l’uso delle gambe a causa di una sparatoria a Roma che peraltro non era destinata a lui.
Manca però nel volume la partecipazione al Grande Fratello ed è il diretto interessato a raccontarlo a Il Corriere della Sera: “Non ho dato spazio volutamente al reality, tutto quello che c’era da dire l’hanno già raccontato le telecamere, si è visto tutto . E poi non voglio essere ricordato come il ragazzo del Grande Fratello, vorrei essere considerato l’atleta che raggiunge i suoi obiettivi”.
La vita di Manuel dopo la sparatoria è cambiata totalmente: “Ho accettato anche la sedia, – ha continuato – perché con la sedia ho fatto molte più cose di quelle che avevo fatto prima. Certo mi sento diverso, ma è normale, in ogni contesto tutti sono in piedi e sono l’unico seduto sulla sedia a rotelle, ma sono anche il primo a fare ironia e battute su di me. Non è facile dire addio a una parte di sé nel fiore della giovinezza. Chi capisce questo riuscirà a starmi accanto sempre”.
Sul futuro le parole di Manuel riportate sul libro sono cariche di speranza: “In questi anni non sono diventato diverso, ma mi sono preparato per qualcosa che mi renderà diverso, che deve ancora accadere. Costruire il nido a grandi altezze come le aquile nella solitudine”.