È lontano 31 anni quel gol di Hottiger a Berna che mise seriamente in dubbio la partecipazione a Usa ’94 dell’Italia di Roberto Baggio, Arrigo Sacchi e Beppe Signori. È quella l’ultima volta che la Svizzera, all’epoca modesta formazione con qualche buon calciatore e guidata da Roy Hodgson, ha sconfitto l’Italia. Non l’ultimo scherzetto, però, del paese elvetico.

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Il primo spavento: le qualificazioni ai Mondiali del ’94
Nelle qualificazioni al Mondiale del ’94 infatti gli azzurri avevano già pagato dazio all’andata contro la Svizzera, quando a Cagliari nell’ottobre del 1992 erano andati in svantaggio per 2 a 0 dopo venti minuti, complici due papere clamorose del portiere, Luca Marchegiani, che regalò due gol a Ohrel e Chapuisat. Seppero raddrizzarla negli ultimi 10 minuti Baggio e Stefano Eranio. E anche dopo la sconfitta di Berna, in una gara con l’Italia in dieci uomini per l’espulsione di Dino Baggio, l’Italia riuscì a tornare in vetta al girone grazie a tre vittorie su tre, contro Estonia, Scozia e Portogallo, mentre la nazionale guidata da Hodgson inciampò ad Aberdeen in un pareggio contro la Scozia ormai fuori e perdendo a Oporto. Era la nazionale dove brillava la stella di Alain Sutter, che riuscì con le prestazioni in maglia elvetica a conquistarsi un posto in Bundesliga, prima al Norimberga e poi al Bayern Monaco. Ma anche di un italo-svizzero come Ciriaco Sforza, entrato ormai nell’iconografia italiana non tanto per i suoi trascorsi all’Inter, quanto per la sua maglietta indossata nel film Tre uomini e una gamba di Aldo, Giovanni e Giacomo e relative battute in merito. Una nazionale guidata da Roy Hodgson, chiamato poco dopo a risolvere i guai dell’Inter, estromessa dalla Coppa Uefa proprio da un modesto club svizzero, il Lugano di Carrasco, nell’autunno del 1995.

L’incubo Sommer: l’addio ai Mondiali 2022
Una nazionale più modesta di quelle che sarebbero arrivate dopo, con calciatori importanti, da Dzemaili a Inler fino a Bherami, che hanno fatto le fortune del Napoli e non solo. Oggi ci sono Sommer e il blocco Bologna, con Freuler, Aebischer e Ndoye, pedine fondamentali per consentire alla squadra guidata da Thiago Motta di raggiungere una storica qualificazione in Champions League. Il portiere dell’Inter è il trait d’union dei talenti di allora e di oggi. Ma Sommer è anche il protagonista di quello scherzetto che, se non riuscì nel 1993, è poi riuscito ventotto anni dopo, seppur con gli azzurri imbattuti. A Basilea, all’andata delle qualificazioni ai Mondiali 2022, Sommer para tutto, o magari gli azzurri gli tirano tutto addosso, in particolare Jorginho, un rigore. Rigore che potrebbe cambiare le sorti delle qualificazioni al ritorno a Roma, quando al novantesimo sull’uno a uno Jorginho ha sui piedi quello per mandare gli azzurri direttamente in Qatar, ma spara alto, guadagnando solo un biglietto per gli spareggi contro la Macedonia del Nord. Il resto della storia lo conoscono tutti.

Il precedente degli Europei 2021
Nelle competizioni ufficiali tuttavia va meglio che nelle qualificazioni, almeno recentemente: la Svizzera gli azzurri l’hanno incontrata nel 2021, ai gironi, battendola per 3 a 0. Stesso risultato ai mondiali del 1962 in Cile quando Mora e Bulgarelli, che segnò una doppietta, garantirono la vittoria agli azzurri nella terza gara del girone: vittoria inutile, visto che prima l’Italia aveva pareggiato contro la Germania e perso 2 a 0 contro i padroni di casa nella “Battaglia di Santiago”. Nel 1954 invece fu la Svizzera a estrometterci dalla fase a gironi, dopo uno spareggio vinto per 4 a 1.

Insomma, vicini di casa, con tante storie in comune e anche un po’ di affetto, da Sommer a Sforza, da Inler a Dzemail, fino al simpatico Ndoye. Ma pure con qualche scherzetto di troppo, recentemente anche abbastanza crudele. Ora ci sono gli ottavi degli Europei: facciamo che abbiamo già dato?

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