Il quotidiano francese Le Figaro dedica parte della prima pagina a Giorgia Meloni. Definita come “emarginata nelle discussioni sull’attribuzione di posti chiave a Bruxelles”, Le Figaro fa presente che “la dirigente nazionalista italiana ne fa un caso di classica ‘oligarchia’ europea che confischerebbe il potere”. Per il Financial Times, invece, “il capo dell’estrema destra europea ha ricordato a Ursula von der Leyen che un secondo mandato alla guida della Commissione europea non sarà una passeggiata“. Mentre per il principale quotidiano economico-finanziario tedesco, Handelsblatt, “Meloni mostra il suo potere a Bruxelles”. Sono diverse le letture che i quotidiani stranieri danno all’accordo al Consiglio europeo sui vertici Ue, con l’astensione della presidente del Cosiglio italiana su Ursula von der Leyen (e i no a Kallas e Costa).

Le Figaro – Il titolo dell’articolo de Le Figaro è: “Meloni vuole stravolgere gli equilibri politici dell’Ue”. L’editoriale, in basso, ricorda che “gli elettori hanno chiaramente fatto pesare l’Europa più a destra. Da allora, qualcosa è cambiato a Bruxelles? Non si direbbe. Quelli che controllano le leve del potere hanno continuato i loro piccoli aggiustamenti, con la forza dell’abitudine”, si legge ancora: “Ma una guastafeste, l’italiana Giorgia Meloni, denuncia il circolo chiuso di un’oligarchia che si spartisce le prebende prima di aver definito le priorità”. “La presidente del Consiglio italiano – scrive ancora Le Figaro nell’editoriale – vuole avere voce in capitolo, ritenendo di rappresentare una corrente, certo disunita, ma che sta crescendo. Il ‘regalo’ di una vicepresidenza esecutiva della Commissione non basterà certamente ad ammansire colei che conta circa il doppio di eurodeputati a Strasburgo rispetto ad Emmanuel Macron. Senza attendere il Rassemblement National in Francia, o FPO in Austria, Meloni segnala all’Europa che deve fare i conti con forze politiche decise a stravolgere il gioco”.

Financial Times – “È venuta, ha visto, si è astenuta. Giorgia Meloni è arrivata ieri a Bruxelles per cercare di far sentire la sua influenza“, scrive il Financial Times nella newsletter Europe Express, all’indomani del Consiglio Europeo: “Il capo dell’estrema destra europea ha ricordato a Ursula von der Leyen che un secondo mandato alla guida della Commissione europea non sarà una passeggiata”, aggiunge il quotidiano britannico. “Lo sgarbo di Meloni è la sfida più significativa alla leadership di von der Leyen. Non solo l’Italia è il terzo stato membro più grande e uno dei suoi sei membri fondatori, ma Meloni è anche a capo del terzo blocco politico più grande del parlamento. L’oppositore seriale Orbán può essere liquidato con un gesto della mano; Meloni è importante“, si legge ancora nella newsletter . “Fino a ieri, la maggior parte degli osservatori aveva ipotizzato che il cuscinetto di von der Leyen risiedesse in un accordo informale con i Verdi e i loro 54 seggi, oppure con i 24 seggi detenuti da Fratelli d’Italia di Meloni. In effetti, negli ultimi 18 mesi von der Leyen ha fatto di tutto per costruire ponti con Meloni, nonostante le loro divergenti opinioni politiche. Vedeva la collaborazione come più produttiva del conflitto e capiva il valore del peso politico dell’italiano. Ma questo mese qualcosa si è spezzato“, evidenzia il Financial Times.

Handelsblatt e Der Spiegel – “Meloni mostra il suo potere a Bruxelles. La presidente del Consiglio italiana esercita la sua crescente influenza – e vuole dire la sua”, sottolinea, presentando un commento, il sito del quotidiano tedesco, Handelsblatt. “La lotta per gli incarichi mostra le crescenti ambizioni della destra in Europa. Dopo la svolta a destra nelle elezioni europee, vogliono avere voce in capitolo”, aggiunge. Il sito del tedesco Der Spiegel sottolinea, invece, che “il compito più importante delle prossime settimane per von der Leyen sarà” quello di “organizzare” la raccolta di “ulteriori voti, in particolare coinvolgendo i Verdi“: Der Spiegel, citando proprie fonti, segnala però che “dietro le quinte si discute ancora fra le tre fazioni della piattaforma” (Ppe, Pse e Liberali) “su come coinvolgere i Verdi”. “Il Ppe guarda anche ai voti della fazione di estrema destra dell’Ecr, in particolare ai 24 deputati di Fratelli d’Italia, il partito di Meloni”, aggiunge lo Spiegel. “I liberali sembrano essere indecisi sulla questione di quanto coinvolgere i Verdi”, sostiene ancora il settimanale.

El Pais – Per quotidiano spagnolo El Paisil dramma italiano non è finito in tragedia. Nonostante le perplessità e la rabbia della prima ministra d’Italia, l’esponente dell’estrema destra Giorgia Meloni, che da giorni inveisce contro il processo negoziale, i Ventisette hanno dato giovedì via libera alle nomine ai vertici della Ue”. La cronaca evidenzia che con i suoi voti contrari a queste nomine, “Meloni si è ribellata al processo di negoziato che ha lasciato fuori la sua famiglia ultras europea, Riformisti e Conservatori (Ecr)”.

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