“Il bambino dopo essere caduto nel pozzo ha parlato con la madre e il padre, loro lo chiamavano e lui chiedeva aiuto“. Sono le parole di Salvatore La Rosa, un testimone, che vive in una casa accanto alla fattoria dove i ragazzi erano in gita. L’uomo, parlando al Tgr Sicilia, ha ricostruito gli attimi dopo l’inizio della tragedia avvenuta, giovedì scorso, a Palazzolo Acreide, in provincia di Siracusa dove un bimbo di 10 anni – si chiamava Vincenzo Lantieri – ha perso la vita cadendo in un pozzo di 15 metri. “La signora (l’operatrice, ndr) è scesa a mani nude la sotto, in attesta dei soccorsi“, che sono arrivati dopo che “saranno passate due ore. Si sarebbe potuto evitare“, conclude.
È accaduto durante un’escursione organizzata dalla fondazione Anffas di Palazzolo Acreide, nel Siracusano. Il piccolo, che partecipava al campo estivo insieme al fratello disabile, era salito sulla copertura del pozzo. E secondo quanto è stato ricostruito, ha iniziato a saltare. Il chiavistello ha ceduto e la copertura si è rotta, facendolo precipitare in acqua. Un volo di almeno sette metri – il pozzo è profondo 15 ma era pieno per la metà – che non ha lasciato scampo al minore. Il suo corpo senza vita era stato recuperato dai vigili del fuoco.
E inutile era stato l’intervento dell’operatrice della onlus, che una volta vista la scena ha tentato subito di calarsi per salvare il bambino. Una tragedia su cui la procura di Siracusa ha fatto sapere di aver aperto un’indagine, ancora a carico di ignoti, in cui viene ipotizzato il reato di omicidio colposo.
“Il mio cuore si è fermato insieme al tuo cuore in quel maledetto pozzo. Ti amo Vincenzo mio“. Sono le parole, scritte in un post Facebook, della mamma del bimbo. “La comunità scolastica è sconvolta da un gravissimo lutto: la prematura scomparsa del bambino frequentante la scuola primaria del nostro istituto. Un dolore profondo e ingiustificabile che colpisce tutti noi – scrivono sulla loro pagina Facebook l’istituto comprensivo Messina di Palazzolo Acreide, frequentato dal minore -. Ci stringiamo in rispettoso silenzio e con un sentimento di vicinanza alla famiglia, ai compagni di classe e quanti hanno stretto con lui legami di amicizia e affetto“.