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- 16:43 - Sanità, Schillaci su carenza infermieri: "Puntare su specializzazioni universitarie"
Roma, 4 lug. (Adnkronos Salute) - "Il ministero della Salute riconosce pienamente il valore degli infermieri per la tenuta e lo sviluppo del Servizio sanitario nazionale. Lo dimostrano le misure che abbiamo adottato per migliorarne le condizioni di lavoro, penso all'abolizione del vincolo di esclusività e agli incentivi per quanti lavorano nei servizi d'emergenza. Siamo consapevoli della grave carenza di infermieri nel nostro sistema sanitario, la stiamo affrontando con interventi urgenti come il reclutamento di personale dall'estero e anche grazie alle interlocuzioni costanti con la Fnopi stiamo valutando soluzioni a lungo e medio termine per sostenere gli infermieri che abbiamo in Italia e per migliorare il loro profilo professionale. Vogliamo infatti rendere più attrattiva questa importante professione non solo economicamente, ma anche con migliori e più certe prospettive di carriera. Un passo fondamentale in questa direzione è l'evoluzione della professione infermieristica verso specializzazioni universitarie, per rispondere alle sfide del futuro e garantire un'assistenza sanitaria sempre più qualificata ed efficiente".
Così il ministro della Salute Orazio Schillaci, in un videomessaggio inviato alla presidente della Federazione nazionale degli Ordini delle professioni infermieristiche (Fnopi), Barbara Mangiacavalli, e alla presidente della Conferenza dei rettori delle università italiane (Crui), Giovanna Iannantuoni, in occasione dell'incontro 'Sfide e opportunità della professione infermieristica', promosso oggi a Roma da Fnopi e Crui.
"Guardiamo ai giovani ed è apprezzabile il video motivazionale realizzato da Fnopi - ha poi aggiunto Schillaci - per far conoscere ai ragazzi delle scuole superiori le opportunità offerte dalla professione infermieristica e per incoraggiarli a intraprendere questo percorso formativo e professionale. La giornata di oggi rappresenta un'occasione importante per un confronto istituzionale e costruttivo per delineare insieme le strategie per la professione infermieristica. Sono certo che grazie alla collaborazione tra le istituzioni, la Fnopi e le università riusciremo a superare le criticità attuali e a valorizzare al meglio gli infermieri, patrimonio del nostro Servizio sanitario nazionale".
- 16:38 - Sanità, infermieri: "Contro carenza non basta reclutamento dall'estero"
Roma, 4 lug. (Adnkronos Salute) - "La carenza di infermieri è tema complesso, non esistono ricette semplici. E' ovvio che ad oggi con meno 65mila professionisti nel Ssn c'è la necessità di reclutare infermieri dall'estero. Tuttavia, questa non è l'unica soluzione per arginare un fenomeno grave, se pensiamo che tra il 2023 e il 2033 ben 90mila infermieri raggiungeranno l'età della pensione e che ogni anno 500 abbandonano il nostro Paese per lavorare all'estero". Così all'Adnkronos Salute Barbara Mangiacavalli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini delle professioni infermieristiche (Fnopi), in occasione dell'incontro 'Sfide e opportunità della professione infermieristica', organizzato oggi a Roma da Fnopi e Crui (Conferenza dei rettori delle università italiane). Un confronto istituzionale e un'occasione per illustrare le potenzialità della professione, le criticità persistenti e il ruolo cruciale rappresentato dalla formazione universitaria negli sviluppi futuri del sistema salute.
All'emorragia di infermieri si aggiungono i dati allarmanti dei laureati in Scienze infermieristiche, "che ogni anno sono in media 12mila a fronte di 14mila uscite per età pensionabile - aggiunge Mangiacavalli - Quindi è necessaria e urgente un'evoluzione del percorso formativo universitario, con le specializzazioni, che speriamo sia presto realtà. Occorre creare condizioni per rendere la professione infermieristica attrattiva per i giovani, nella misura in cui i giovani possano riempire il proprio zaino di competenze ed evolversi in ambito lavorativo. La formazione deve essere sempre più aderente ai dati epidemiologici e di sistema che ci dicono come si muove e si orienta il Paese".
Tra le tante richieste della Fnopi sul tavolo del ministero della Salute, c'è "il riconoscimento della professione infermieristica come professione usurante - sottolinea Mangiacavalli - perché adesso non lo è e per questo non ha neanche alcuni benefici di legge. Risultato? La stragrande maggioranza degli infermieri non va in pensione per raggiunti limiti d'età, ma appena ne ha la possibilità. Ad oggi l'infermiere che entra nel Ssn svolge le stesse mansioni nelle stesse condizioni e con lo stesso stipendio per 40-45 anni: la sua posizione è identica fino a quando va in pensione, tolti alcuni scatti automatici legati alla contrattazione. Con la specializzazione universitaria, invece, si può costruire una carriera diversa".
- 16:34 - Carenza infermieri, Iannantuoni (Crui): "Cambiare sentiment su professione"
Roma, 4 lug. (Adnkronos Salute) - "Bisogna cambiare il sentiment su professione infermieristica che è passione, cura, ma soprattutto è una professione moderna che si colloca perfettamente nell'idea dell'ospedale del futuro. Non si può parlare di ospedale del futuro senza riconoscere la professione infermieristica come parte fondante. Dobbiamo far comprendere ai ragazzi delle superiori quanto sia stimolante e moderna, ma dobbiamo anche coinvolgere in questo discorso la politica. Il nuovo disegno del corso di laurea di Medicina e chirurgia non deve essere un nuovo colpo alle professioni sanitarie, per sminuirle". Lo ha detto la presidente della Conferenza dei rettori delle università italiane (Crui), Giovanna Iannantuoni, intervendo da remoto all'incontro 'Sfide e opportunità della professione infermieristica', promosso oggi a Roma da Fnopi (Federazione nazionale Ordini professioni infermieristiche) e Crui.
"Lavoriamo quindi insieme affinché questa professione venga riconosciuta per quella che è - ha poi concluso - affinché intercetti i giovani, ma anche le scelte della politica e i finanziamenti. Spero che questa sia la prima di numerose azioni comuni di impatto politico sui cui lavorare tutti insieme. Potete contare sulla Crui e sulla sua presidente per portare avanti le vostre battaglie".
- 16:24 - L.elettorale: Parrini (Pd), 'Casellati conferma i peggiori timori'
Roma, 4 lug (Adnkronos) - "Le anticipazioni della ministra Casellati sulla futura legge elettorale confermano tutti i nostri peggiori timori. Quel che si capisce è che la maggioranza pensa con sbalorditiva disinvoltura ad una sorta di sistema-Frankenstein, che sommerebbe tre cose tra loro palesemente insommabili come l'elezione diretta del capo del governo, il premio di maggioranza nazionale e i collegi uninominali maggioritari a un turno". Lo dice il senatore del Pd Dario Parrini.
"Un minestrone indigeribile, contrario alla logica e a più sentenze della Corte Costituzionale. Aprendo la strada a un super-premio di maggioranza, un meccanismo del genere crea il rischio di un'irragionevole distorsione della volontà popolare e di squilibri insostenibili tra i poteri dello Stato. Da oggi abbiamo un motivo in più per contrastare energicamente una riforma costituzionale confusa e pericolosa", aggiunge l'esponente dem.
- 16:06 - Sanità, Respiriamo insieme: "Urgente prevenire Rsv in neonati per etica e sostenibilità"
Roma, 4 lug. (Adnkronos Salute) - L'urgenza di prevenire le infezioni da virus respiratorio sinciziale (Rsv) "nei neonati deriva da ragioni sia etiche che economiche". Essendo "un'infezione delle vie respiratorie che può caratterizzarsi per gravità fino a mettere a rischio la vita del neonato", è chiaro che possa comportare "un forte aggravio per le famiglie che devono, nei casi più gravi, ricorrere anche a ricoveri in terapia intensiva, con l'invasività delle cure che" potrebbero avere "esiti invalidanti anche per il resto della vita del piccolo paziente. Inoltre l'infezione severa, impegnando i genitori in un'assistenza diretta di ricovero, che a volte dura anche 15-20 giorni, può avere anche risvolti economici perché ai costi sanitari diretti" si vanno a sommare quelli "indiretti dovuti all'assenza dal lavoro di uno dei genitori e le eventuali future assenze in caso di condizione invalidante, temporanea o stabilizzata, che la malattia potrebbe determinare". Così Simona Barbaglia, presidente dell'associazione pazienti Respiriamo insieme (respiraiamoinsieme.org), illustra all'Adnkronos l'importanza di prevenire l'infezione da Rsv, prima causa di bronchiolite e di ospedalizzazione nei bambini sotto l'anno di vita, immunizzando tutti i neonati con strumenti efficaci oggi disponibili come gli anticorpi monoclonali, ma che rischiano di non essere potenzialmente accessibili e non sono ugualmente accessibili su tutto il territorio nazionale.
La prevenzione delle infezioni da Rsv "deve rappresentare un punto di riferimento imprescindibile per il Servizio sanitario nazionale - aggiunge Barbaglia - e deve essere garantita a tutti i soggetti che ne hanno diritto a livello nazionale, senza disuguaglianze. Purtroppo, ad oggi, nonostante la disponibilità di strumenti di prevenzione e raccomandazioni sia dal mondo scientifico che del ministero della Salute", la prevenzione dall'Rsv "non è ancora stata inserita nel calendario vaccinale nazionale". L'auspicio è quindi "che la protezione da questo virus diventi una priorità e possa trovare prestissimo posto nel calendario del Piano nazionale di prevenzione".
Nel dettaglio, tra le Regioni ad essersi attivate per essere pronte ad erogare l'immunizzazione dal prossimo autunno, "risultano soltanto Valle d'Aosta, Lombardia, Toscana, Veneto, Trento e Bolzano - osserva Barbaglia - Il rischio delle possibili disparità è quindi reale e le resistenze, laddove presenti, sono per lo più figlie dell'organizzazione che spesso risente di carenze o limitazioni di risorse, sia economiche che di personale. Agendo su questi due fattori le criticità potrebbero essere senz'altro contenute". Sicuramente, però, "la mancanza di una raccomandazione nazionale sta rallentando l'accesso" omogeneo "a questi nuovi strumenti di prevenzione. Ma la messa in atto di tutte le misure preventive - sottolinea - consentirà di avere un numero di casi nettamente inferiore di infezioni da Rsv nei neonati con conseguente liberazione di posti nelle terapie intensive, oltre ad abbattere l'impatto economico e garantire migliore sostenibilità dei sistemi sanitari nazionale e regionale".
L'associazione nazionale pazienti Respiriamo insieme Aps "dal 2014 è impegnata incessantemente e attivamente nel promuovere e tutelare la salute di tutte le persone, i pazienti adulti e minori affetti da patologie respiratorie, immunologiche, allergiche e rare del polmone - illustra Barbaglia - con l'obiettivo di garantire a tutti l'accesso al giusto percorso di cura e ridurre il peso della malattia per i pazienti e i familiari attraverso il sostegno, l'advocacy, l'educazione e la ricerca". In questo contesto si inserisce anche la campagna di sensibilizzazione 'Non è come sembra', lanciata lo scorso marzo a Roma, "a cui ha presenziato anche il direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, Francesco Vaia - ricorda - che ha preannunciato proprio in questa occasione l'uscita della circolare del ministero della Salute con le misure di prevenzione contro l'Rsv che è stata firmata proprio lo stesso giorno. L'obiettivo della nostra campagna, che proseguirà fino a ottobre 2024, è proprio quello di accendere i riflettori su questa problematica e tracciare importanti linee di indirizzo che portino ad accrescere l'informazione, la conoscenza, la consapevolezza e la protezione rispetto all'Rsv e ai rischi per i pazienti fragili, dai neonati agli anziani, alle persone con patologia".
Oltre a rappresentare "la prima causa di bronchiolite e quindi di ospedalizzazione nei bambini sotto l'anno di vita, l'infezione da Rsv - rimarca Barbaglia - è causa di infezioni respiratorie acute (Ari), di bronchite asmatica e asma nei bambini, adolescenti e giovani adulti fragili, di riacutizzazione di broncopneumopatia cronica ostruttiva (Bpco) e di polmonite interstiziale con sindrome da distress respiratorio acuto (Ards) nell'anziano, soprattutto in presenza di comorbidità, determinando complicanze" anche molto gravi. In questo contesto, evidenzia, "è quindi necessario sensibilizzare, informare in ogni sede e occasione la popolazione sui rischi legati a questo virus e sugli strumenti di prevenzione esistenti. Va poi coinvolto in modo diretto il mondo sanitario sia territoriale che ospedaliero".
"Dal nostro confronto quotidiano con i soci o i pazienti - conclude Barbaglia - emerge una fotografia piuttosto deludente riguardo all'informazione sull'offerta preventiva a loro dedicata. E' importantissimo intervenire quindi affinché ci siano sempre più campagne e iniziative mirate a far conoscere in modo capillare le opportunità di prevenzione vaccinale ed immunizzazione, soprattutto alle persone fragili come bambini, neonati ed anziani, oltre a chi soffre di patologie respiratorie croniche come le persone di cui la nostra associazione si prende cura".
- 15:46 - Giustizia: Camera approva art. 1 ddl Nordio, abrogato reato abuso d'ufficio
Roma, 4 lug (Adnkronos) - L'aula della Camera ha approvato con 170 sì e 77 no l'articolo 1 del Ddl Nordio che prevede l'abrogazione del reato di abuso d'ufficio.
- 15:44 - Imprese, Camilleri (Gruppo Hera): "Patto buon lavoro poggia su linguaggio inclusivo"
Bologna, 4 lug. (Adnkronos/Labitalia) - Welfare aziendale, inclusione, sviluppo professionale. Sono alcuni dei punti fondamentali del Patto del buon lavoro presentato oggi nella sede del Gruppo Hera a Bologna e firmato tra l'azienda e le sigle sindacali dopo una vertenza durata 8 mesi. “Le novità importanti di questo accordo - spiega Alessandro Camilleri, direttore centrale personale e organizzazione Gruppo Hera - hanno a che fare con il protagonismo che noi cerchiamo di lasciare sempre alle persone del nostro gruppo”.
"Mi fa piacere citare - continua Camilleri - il linguaggio inclusivo per una cultura rispettosa di tutti e per questo anche lo stesso patto è scritto con un linguaggio inclusivo, in maniera accessibile per tutti. Però nel concetto di inclusione abbiamo anche tanti temi di natura sociale, cerchiamo di includere tutte le diverse abilità all'interno della nostra organizzazione, a partire dall'autismo, a proseguire con le persone che hanno disabilità fisiche fino ad arrivare anche all'ultimo capitolo che stiamo cercando di portare avanti sulle neurodivergenze”.
Un capitolo molto importante del Patto è quello sulla genitorialità, misure per supportare i genitori nei primi anni di vita dei figli: ”Andiamo a riconoscere sette giorni aggiuntivi rispetto a quelle già riconosciute dai contratti nazionali per assistere i propri figli nel primo anno di vita. Dopodiché andiamo a raggiungere ulteriori due giornate per quello che riguarda i primi tre anni di vita, quindi assistendo anche i figli nell'inserimento all'asilo nido e aggiungiamo anche una giornata con un potere simbolico significativo, quella dedicata all'accompagnare i figli al primo giorno di scuola elementare (misura valida per entrambi i genitori). Per noi assistere ai figli è un impegno concreto che si vede anche nel nostro welfare; ci sono tante iniziative di supporto economico e non solo nei confronti dei genitori e complessivamente riusciamo anche a erogare circa 4.000 euro all'anno per figlio nei percorsi di vita e di crescita“.
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