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“Torno a casa e trovo la Terersina che sta ringraziando il mio compagno come Monica Lewinsky con Clinton, vago sotto choc, cado nella piscina vuota”: Ljuba Rizzoli racconta

Il racconto della fine della storia con il petroliere Ettore Tagliabue per un tradimento, l'amicizia con Gianni Agnelli ma anche l'atroce suicidio della figlia 23enne: il racconto al Corriere della vedova di Andrea Rizzoli

di Francesco Canino
“Torno a casa e trovo la Terersina che sta ringraziando il mio compagno come Monica Lewinsky con Clinton, vago sotto choc, cado nella piscina vuota”: Ljuba Rizzoli racconta

“La storia con Agnelli? Sono cose minori… Se succedeva, succedeva”. Quella di Ljuba Rizzoli più che una vita è un romanzo incredibile, fatto di incontri straordinari, gioie immense e dolori di quelli che lasciano cicatrici che non si rimarginano mai. Un’esistenza sulle montagne russe, tra diamanti (tantissimi diamanti), amori indimenticabili e passioni vissute senza riserve. Come racconta al Corriere della Sera nel giorno del suo novantaduesimo compleanno: la vedova di Andrea Rizzoli,
nata il 7 giugno 1932 a Milano, residente da decenni a Monte Carlo e cittadina del mondo, non ha perso un grammo della sua ironia e del suo graffio, e ricorda il passato senza nostalgie. Tranne quando parla del suicidio della figlia Isabella, che a 23 anni si buttò da un balcone.

LJUBA RIZZOLI E IL DOLORE SENZA FINE PER LA MORTE DELLA FIGLIA
Depressione, droga, fragilità e un amore malato. L’incrocio fatale di questi elementi spinse la giovane Isabella Rizzoli a gettarsi dal settimo pianto e a togliersi la vita ad appena 23 anni. “Qualcuno le aveva dato qualcosa che le aveva fatto molto male, la droga. Lei voleva uscirne. La portai in ospedale. Poi in un appartamento, al Montecarlo Park Palace. Era una domenica. Isabella piangeva, aveva parlato con un fidanzato che la faceva soffrire”, ricorda Ljuba Rizzoli. Madre e figlia sono a letto assieme, guardano un film e in una scena la protagonista, una ragazza, si getta dal balcone. “Io ebbi come un presentimento e spensi la tv, ma lei mi disse: ‘Mamma, lascia, è il destino’. Le risposi: usciamo, ti porto al casinò, o in spiaggia. Avevo abbassato tutti gli scuri, la cercavo per casa ma non la trovavo, le dicevo ‘cantiamo” per ascoltare la sua voce, aprivo gli armadi, ‘ti nascondi ancora negli armadi come da piccola?’. Poi sentii la Croce Rossa. E mi ritrovai nella stessa scena del film che stavamo vedendo. Sullo specchio Isabella aveva scritto con il rossetto: ‘Mamma ti amo’. Scesi di corsa, i poliziotti tentarono invano di trascinarmi via”. Quella tragedia cambiò per sempre la sua esistenza, ammette: “La mia vita è finita quando ho visto mia figlia, lei così bella, in quello stato”.

L’AMICIZIA CON GIANNI AGNELLI (E L’AUT AUT DI DONNA MARELLA)
Ma è drammatico anche il tentativo di superare il lutto, visto che i medici la sottopongono a sette elettroshock. “Era l’ultima carta. Un dolore pauroso, allucinante, una cosa atroce. In sei mi legarono e mi fecero passare questa scarica elettrica nel cervello… Al risveglio mi sentivo dentro una buca nera”, ricorda l’ereditiera. Il risultato? La perdita della memoria, che recupererà solo parzialmente. Tra gli amici che le stanno più vicino c’è anche Gianni Agnelli, che anni dopo visse una situazione simile, quando si suicidò il figlio Edoardo. Ma, a proposito dell’avvocato, i toni si fanno più leggeri quando Aldo Cazzullo rievoca il flirt tra i due: “Sono cose minori… Se succedeva, succedeva”, replica la Rizzoli cercando di derubricare a gossip di secondo livello. Peccato però che Marella Agnelli le vietò poi di entrare alla Leopolda, la mitologica villa degli Agnelli in Costa Azzurra. Ma la Rizzoli minimizza ancora: “Avevo assunto Madame Eugénie, la governante che Marella aveva allontanato perché copriva i filarini di Gianni. ‘Potrei scrivere un libro’ ci diceva sempre; poi non lo scrisse, Gianni si assicurò il suo silenzio comprandole una tabaccheria a Venezia”.

IL TRADIMENTO DI TAGLIABUE (IN STILE MONICA LEWINSKI) E L’AMORE CON RIZZOLI
Ma la vita di Ljuba Rizzoli è davvero un romanzo strepitoso e nell’intervista si passa dai rastrellamenti delle SS a Mussolini appeso a testa in giù a Piazzale Loreto (“ci sono stata con mio padre. Ho anche la foto”), alla violenza subita da ragazzina. E ancora i grandi incontri, da Montanelli a Curzio Malaparte, da Edda Ciano (“Mi disse: ragazza mia, non chiedere mai regali inutili. Solo pietre preziose. Anche da un carato; ma preziose”) ad Alain Delon fino all’amore con il petroliere Ettore Tagliabue, che, pur essendo sposato, intreccia con lei una relazione. Come finisce? Che lei lo scopre a letto con un’altra, la figlia di un groom della scuderia di cavalli del petroliere milionario. “Salgo sulla Giulietta bianca, mi precipito a casa, e trovo la Teresina che lo sta ringraziando, tipo Monica Lewinsky con Clinton. Mi allontano inorridita, vago sotto choc, cado in una piscina vuota. Picchio la testa, e mi risveglio al Neurologico”, ricorda. E proprio in ospedale incontra Andrea Rizzoli, figlio del mitologico Angelo, che quel giorno era lì in visita per un padiglione che voleva finanziare. Così scoppia un amore patinato da jet set, tra feste epiche, incontri memorabili, il tracollo col l’acquisto del Corriere della Sera: “Andrea cedette il comando a suo figlio, Angelo, ma si raccomandò che non facesse amministratore Tassan Din. Quando lesse sul Corriere che il nuovo amministratore era Tassan Din, si sentì male. Morì di crepacuore. Ci portarono via tutto. Le undici ville di Ischia, lo yacht, il jet privato… Rimasero solo le briciole”.

L’INCONTRO SCONTRO CON ORIANA FALLACI (NUDA)
Tra gli aneddoti cult, c’è senza dubbio quello su Oriana Fallaci, della quale non diventò mai amica. “Lei era sfacciatissima. Faceva il bagno in piscina nuda, abbracciava Andrea, andava in giro con lui mano nella mano; e io ero gelosa. Una sera eravamo a cena al Pirate, e notai che Oriana puntava un ragazzo, Samir. ‘Guarda che quello lo devi pagare’ la avvertii. Ma la Fallaci si impuntò e lo ebbe, gratis”, racconta la Rizzoli. Poi tutti insieme vanno ad una festa nella villa del celebre direttore d’orchestra Von Karajan: “Era una famiglia di nudisti, e ci invitarono a spogliarci. Oriana, felice, cominciò a ballare nuda a bordo piscina”.

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