Frane, allagamenti, strade bloccate, telefoni in tilt, paesi isolati, colate di fango, sfollati a centinaia. L’ondata di maltempo che fra il pomeriggio del 29 e la notte del 30 giugno si è distesa sulle vallate alpine nord occidentali fra Piemonte e Valle d’Aosta ha lasciato dietro di sé una scia di danni, disagi e paura. In Piemonte il governatore Alberto Cirio ha contattato il capo della protezione civile, Fabrizio Curcio, e valuta di chiedere lo stato di emergenza. Nel suo tragitto in diagonale verso Nord-Est, dalla Valle di Susa e le valli di Lanzo fino al Verbano, il fronte temporalesco si è accanito sul Gran Paradiso, scaricando un nubifragio verso Cogne e, sul versante piemontese, verso la Valle Orco, dove su Noasca sono caduti 176 millimetri di pioggia in poche ore. Ora c’è apprensione nel Nord-Est, dove è scattata l’allerta meteo in Friuli Venezia Giulia, Veneto ed Emilia-Romagna. “Dobbiamo ormai parlare di eventi ordinari ai quali, purtroppo, dobbiamo prepararci tutti, istituzioni e cittadini, in una seria attività di prevenzione”, ha detto in giornata il ministro della protezione civile Nello Musumeci. Ma dalle opposizioni si chiede al governo di “finirla coi negazionismi”: “Il governo dichiari lo stato di emergenza climatica”, esorta Angelo Bonelli, deputato dell’Alleanza Verdi e Sinistra. Mentre il leader M5s Giuseppe Conte scrive su X: “Ci riscopriamo di nuovo fragili di fronte a eventi meteorologici di questa portata e, in più in generale, alla sfida enorme della lotta ai cambiamenti climatici, con una parte del Paese devastato dal maltempo e l’altra colpita dalla siccità mentre qualcuno continua a negare il problema. Apriamo tutti gli occhi”.

Cogne è tuttora isolata: i torrenti sono esondati e diverse frane hanno danneggiato la strada regionale 47, tuttora impossibile da percorrere e costretto all’evacuazione di centinaia di persone. Tra le 4 e le 6 sono stati effettuati due interventi dell’elisoccorso che hanno permesso di mettere in salvo una famiglia con una bambina piccola, rimasta bloccata in Valnontey, e tre persone isolate nel vallone dell’Urtier. In totale sono ora 300 le persone evacuate in elicottero. Il paese resta isolato perché l’unica strada per raggiungerlo, la regionale 47 chiusa da Ozein, è stata pesantemente danneggiata in più punti, anche nel territorio comunale di Aymavilles. “L’urgenza principale è l’evacuazione delle persone che devono scendere a valle. Lo stiamo facendo con dei voli in elicottero, ne abbiamo già portati giù tantissimi, almeno 300; ne abbiamo comunque ancora da portare credo altrettanti, ma i numeri non sono precisi per ora”. Così all’Ansa Franco Allera, sindaco di Cogne. “L’acquedotto è stato portato via dal torrente, stiamo pensando a una riparazione provvisoria da realizzare, tra stasera a domani, per riuscire a riempire la vasca di carico”.

Anche Cervinia dove una frana ha bloccato la strada regionale e diverse case e attività commerciali sono rimaste allagate dopo che è straripato il torrente Marmore. Sono in corso i lavori per il disalveo del torrente e per un primo intervento in paese. Situazione critica anche nelle vallate alpine del Torinese, dove si contano a centinaia le persone sfollate. Alla Protezione civile al momento non risultano dispersi. “Un evento drammaticamente distruttivo“, lo ha definito il sindaco di Quarona (Vercelli) e presidente dell’Unione montana della Valsesia, Francesco Pietrasanta. “Non sembrerebbe – sottolinea – che ci siano dei feriti, ma i danni sono molti. Danni anche sulla strada comunale di Valnontey, dove risultano fuori uso sia la rete elettrica che l’acquedotto. Nella Valle di Cogne, fa sapere l’amministrazione regionale, “sono in corso sopralluoghi tecnici per un’altra verifica dei danni”. A causa dell’ondata di piena della Dora Baltea vi sono state alcune esondazioni. A Montjovet sono state evacuate dai loro alloggi due famiglie, salite ai piani alti; a Issogne il fiume è esondato tra le località Favà e Fleuran e alcuni abitanti sono stati fatti salire ai piani superiori. Attualmente la strada statale 26 è chiusa a tratti a Bard, Donnas e Champdepraz e si sta valutando la riapertura. Nella Valtournenche ad Antey-Saint-André, è stato evacuato un campeggio e gli ospiti sono stati distribuiti in varie strutture ricettive.

La situazione in Piemonte
Le alluvioni hanno colpito anche il Piemonte e in particolare l’area montana del Torinese per le conseguenze dell’ondata di maltempo. I centri abitati di Noasca e Ceresole Reale, nell’alta Valle Orco, sono rimasti isolati dalla tarda serata di ieri per via di due frane. La strada provinciale 460 del Gran Paradiso è stata chiusa e ripristinata solo nelle ultime ore nel tratto fra Fornolosa e Fey. La circolazione è consentita ai mezzi di soccorso, ai residenti e ai turisti che devono scendere da Ceresole e Noasca. Sulla provonciale si era abbattuta una frana nelle vicinanze di Fornolosa di Locana. A Noasca, dove risultato caduti 172 mm di acqua, la cascata formata dal torrente Noaschetta, molto conosciuta da turisti ed escursionisti, si è ingrossata al punto da coprire il ponte sulla strada prima di gettarsi nell’Orco. “La situazione è sempre stata sotto controllo ma devo ammettere che abbiamo avuto paura si potesse ripetere l’alluvione del 2000”, ha detto Domenico Aimonino, sindaco di Noasca. A Locana, sempre in Valle Orco, 37 persone sono state trasferite da un ristorante rimasto isolato dopo una frana.

A Chialamberto, località della Val Grande che ieri è stata interessata da una colata di fango e detriti, è stato evacuato a titolo precauzionale un condominio di 50 persone. I vigili del fuoco sono dovuti intervenire anche in pianura. A Mathi hanno trasferito due famiglie per il rischio di esondazione del torrente Stura di Lanzo; a Montanaro è stata soccorsa una famiglia belga, con una bimba di 3 anni, che sostava sulle sponde del torrente Orco ed è rimasta bloccata dalla piena. Circa 90 persone sono state evacuate nella notte a Macugnaga, località del Verbano-Cusio-Ossola, a causa dell’esondazione del torrente Tambach. Il sindaco del paese ha aperto il municipio per ospitare le persone in difficoltà. Altre sono state ospitate nella caserma dei carabinieri. In corso, sempre nel Verbano-Cusio-Ossola, le operazioni di due elicotteri dei vigili del fuoco per l’evacuazione di altre 120 persone bloccate nella zona dell’Alpe Veglia, dove i pluviometri hanno registrato il record con 226 millimetri. Altre 29 persone sono state evacuate dai rifugi del Monte Rosa.

Almeno 2 morti in Svizzera, 3 in Francia
Ci sono almeno tre morti accertati e un disperso nel Canton Ticino, in Svizzera, territorio colpito da violenti nubifragi che durano da giorni, mentre anche in Francia si registrano tre morti, vittime della caduta di un albero per il forte vento. “I corpi di due persone sono stati ritrovati dai soccorritori in una località colpita da una frana, nella zona di Fontana“, rende noto la polizia nel cantone elvetico di lingua italiana. In Francia nella regione dell’Aube, a sud-est di Parigi, i temporali accompagnati da venti molto forti, hanno fatto crollare un albero che ha schiacciato e ucciso tre persone anziane che viaggiavano in automobile a Rosnay-l’Hôpital. L’incidente, precisa la prefettura locale, è avvenuto sabato sera fra le 19 e le 20.

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