Musica

“Che la vostra umiltà non si trasformi in insicurezza e la vostra sicurezza non si trasformi in arroganza”: vi raccontiamo il live di Tedua agli I-Days

Dopo le quattro date sold out al Forum d’Assago, Tedua si è esibito agli I-Days Milano 2024

di Andrea Bressan

Il “primo concerto con così tanta gente” di Tedua è stato un successone. Nella giornata di ieri, 29 giugno, all’Ippodromo Snai (San Siro) si è tenuto l’ennesimo capitolo degli I-Days Milano 2024. Il primo artista – dei “fantastici 4” – a salire sul palco dell’evento di caratura internazionale, è stato il produttore Night Skinny seguito poi, dall’oramai ex emergente, Kid Yugi che, grazie al successo ottenuto dall’album I nomi del diavolo, possiamo considerare senza troppi grattacapi come uno dei big della (nuova) scena hip hop. Dopo settimane di piogge, l’afa ed il caldo meneghino si sono riversate sulla città con gli interessi. Nonostante ciò, la coda e l’attesa per l’ingresso al festival si faceva – minuto dopo minuto – sempre più elevata. C’erano genitori che accompagnavano sorridendo i propri entusiasti figli ed un ‘fiume’ di giovani pronti a correre pur di accaparrarsi il posto migliore.

Si fanno le 19 e arriva il momento dell’esibizione del rapper statunitense 21 Savage, entrato in scena con indosso una maglietta della Juventus. Antipasto, primo e contorno sono stati serviti. Mancava ‘solamente’ il dessert ad addolcire una serata che, per molti dei presenti, era (momentaneamente) diventata amara a causa dell’eliminazione dell’Italia dai Campionati europei di calcio. Dopo la pausa dallo show di 21 Savage sono tornate le luci sul palco. Ci siamo: “Al mio segnale scatenate l’inferno”, ed ecco Tedua che parte subito in quarta con Outro Purgatorio. Chi era ancora seduto per terra su asciugamani, che fino a pochi istanti prima avevano colorato il già verde Ippodromo, si è subito alzato in piedi.

L’elemento principale della scenografia proposta da Tedua ed il suo team sono state delle scale in (finto) marmo. Gradini con i quali si poteva metaforicamente accedere al paradiso e viceversa. Lo show è stato “tanta roba”, un filo conduttore con le performance dell’artista al Forum, pochi mesi prima. Oltre alla musica in sé, a ‘parlare’ è stato anche il botteghino: Tedua veniva da ben quattro date (tutte sold out) in quel di Assago. Invogliare il pubblico ad assistere ad un altro concerto pochi mesi dopo le precedenti esibizioni non era scontato. Se ovviamente c’è sempre una cerchia di spettatori da considerare ‘irriducibili’, tutti gli altri hanno sposato appieno il ‘Tedua-progetto’.

Alla base di tutto c’è stata l’immensa “fiducia” dei fan che hanno aspettato l’uscita dell’album La Divina Commedia e si sono poi goduti – la tanto amata quanto ‘criticata’ – Deluxe contenente Il Paradiso. Oltre a Tedua, sul palco c’era anche la band e i coristi. L’amalgamarsi di tutti i musicisti ha egregiamente accompagnato la voce del rapper che, come primo ospite ha (ri)portato il collega Kid Yugi, il quale si è detto “grato a Mario (Tedua, ndr) per l’opportunità concessa”. Nel corso dell’evento è stata ripercorsa tutta la discografia di Tedua: da Orange County California (disco uscito nel 2017), fino all’attualissima LDV. Oltre a Yugi, è salito sul palco Lazza, fresco della performance durante la storica data dei Club Dogo a San Siro. Entrambi, Tedua e Lazza, partiti “dall’underground del rap italiano e ora diventati mainstream”. E se si vocifera sempre di più di una potenziale partecipazione alla prossima edizione del Festival di Sanremo da parte del rapper della provincia di Genova Lazza, nel mentre, ha assicurato che: “Ci hanno etichettato come pop ma tra poco io e Tedua vi rompiamo il c**o”. Uscito Lazza, sono subentrati i ragazzi della Drilliguria (il collettivo dei rapper genovesi), seguiti da Tony Effe che, in ritardo per l’inizio dello show, ha preso un volo privato direttamente da Ibiza pur di non mancare.

Verso la fine del concerto, Tedua si è poi espresso sul tema delle ondate d’odio che (troppo spesso) caratterizzano il web: “Ricordatevi di scagliare la pietra contro qualcun altro solo se non avete peccato”, ha detto. Gli applausi dei presenti si sono poi trasformati in boato per l’entrata dell’icona della trap, Sfera Ebbasta. Il gran finale si può dividere in tre micro-capitoli: il primo (l’introduzione) con l’incantevole duetto tra Annalisa e Tedua. Il secondo (il corpo centrale) con la collaborazione tra il rapper e la vincitrice di Sanremo 2024, Angelina Mango. Nell’ultimo ‘capitolo’ (il finale), invece, con la canzone Wasabi 2.0, dove grandissima parte del pubblico si è messa a sventolare la propria maglietta come fosse una sciarpa durante una partita di calcio. Prima di salutare e ringraziare i presenti, Tedua ha augurato a tutti “che la loro umiltà non si trasformi in insicurezza e che la loro sicurezza non si trasformi in arroganza”.

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