Ne abbiamo parlato con la dottoressa Pucci Romano, dermatologa e Presidente di Skineco, Associazione scientifica di ecodermatologia
L’avvio dell’estate e della caccia alla tintarella più cool ha tra i suoi protagonisti indubbiamente la scelta di buoni solari orientandosi tra le più svariate caratteristiche presenti in commercio: bassa o alta protezione dai raggi Uva, più o meno cremosi, meglio se si stendono facilmente sulla pelle e magari a base di ingredienti naturali.
A contendersi la gara sulla scelta finale ci sono però anche le pillole abbronzanti. Si tratta di integratori, per esempio a base di astaxantina – un carotenoide naturalmente presente in alcune alghe e che conferisce il tipico colore a pesci come il salmone e a crostacei come l’astice e il gambero – o licopene. Ma in questi giorni il Daily Mail ha lanciato l’allarme di alcuni esperti che mettono in guardia contro questo tipo di pillole, soprattutto in caso di presenza di cantaxantina, perché può danneggiare il fegato e accumularsi nella retina, provocando problemi alla vista. Lo ha dichiarato il dottor Alexis Young, dermatologo dell’Hackensack University Medical Center.
La cantaxantina è uno dei coloranti autorizzati per gli alimenti destinati al consumo umano con il codice europeo E161g. In natura colora di giallo-arancio il cappello e il gambo dei funghi eduli del genere Cantharellus, cui appartiene il noto gallinaccio. È una sostanza che fa parte dei carotenoidi, i pigmenti naturali che colorano alimenti come carote, pomodori, zucca, melone e chicchi di mais. È presente anche in batteri, alghe e lieviti. Può anche essere sintetizzata in laboratorio partendo dall’acetone, ed è questa la forma maggiormente utilizzata dall’industria. Attualmente, la quantità massima di cantaxantina da ingerire che si considera sicura per la salute è di 0,03 mg per kg di peso corporeo. Tanto per fare un esempio, una persona di 70 kg non dovrebbe prenderne più di 2,1 mg al giorno. Di fatto siamo di fronte a una dose molto bassa. Tuttavia, anche se è autorizzata come additivo alimentare, la cantaxantina non è impiegata in nessun alimento.
Tra i prodotti in circolazione segnalati dal dottor Young, non è presente la cantaxantina come ingrediente, tuttavia lo specialista sconsiglia in modo assoluto questo tipo di integratore, principalmente a causa della presenza di una molecola simile, l’astaxantina. Su TikTok, Andrea Suarez, dermatologo di Houston, Texas, evidenzia come sia vero che l’assunzione quotidiana di questi integratori probabilmente aiuta a cambiare il tono della pelle, il rischio è che invece di conferirle un bel colore bronzeo, potrebbe darle una tinta arancione o addirittura violacea. Inoltre, secondo gli oftalmologi della Wright State University, oltre ai problemi al fegato, l’assunzione giornaliera di elevate quantità di cantaxantina crea piccoli depositi di cristalli all’interno dell’occhio. Questi cristalli, anche se piccoli, possono causare danni ai vasi sanguigni che sostengono la retina e possono portare ad alterazioni della vista e cecità. Fortunatamente, hanno scritto i ricercatori della Wright State University, questi effetti di solito scompaiono quando si smette di assumere cantaxantina.
Il parere dell’esperta
“Non è un caso che in estate, quando c’è maggiore possibilità di esporsi alla luce solare, la natura ci viene incontro con tutto una serie di prodotti, a cominciare dal pomodoro, ricchi di carotenoidi ad azione antiossidante per contrastare gli effetti delle radiazioni solari che provocano uno stress ossidativo sulle cellule”, spiega al FattoQuotidiano.it la dottoressa Pucci Romano, dermatologa e Presidente di Skineco, Associazione scientifica di ecodermatologia. “Sono quindi dei foto-protettori. In particolare l’astaxantina è uno tra i più potenti antiossidanti ed è quel tipo di carotenoide che per esempio conferisce alla carne del salmone il suo tipico colore. Tanto è vero che negli allevamenti di salmone l’astaxantina viene aggiunta artificialmente perché viceversa la polpa del salmone risulterebbe bianca”.
Dottoressa Romano, tra gli specialisti si parla di cantaxantina che sarebbe più a rischio rispetto all’astaxantina. Ci può aiutare a chiarire la questione?
“Bisogna prima di tutto assumere integratori certificati prodotti da aziende serie e fare una supplementazione mirata, che vuol dire non farla tutto l’anno. Di fatto sugli integratori si fa molta confusione. Consiglio per esempio di assumere a partire da giugno, e per tutto il periodo estivo, un cocktail di integratori a base di astaxantina, licopene, betacarotene. Personalmente ho potuto verificare che dopo questa integrazione non ho più avuto un eritema solare”.
Dobbiamo quindi leggere bene le etichette di questi integratori e preferire quelli che contengono astaxantina?
“Questa sostanza deriva in genere da fonti naturali come le alghe e non presenta controindicazioni se assunta, come dicevo prima, nelle giuste modalità. La cantaxantina invece sembra che non sia più presente in quasi nessuno integratore”.
Questi integratori proteggono anche dai raggi Uva, come fanno le creme solari?
“Gli integratori con carotenoidi non sono filtri solari, ma una volta assunti migrano nella giunzione dermo-epidermica e agiscono come potenti antiossidanti; quindi, aiutano l’organismo a contrastare lo stress ossidativo che gli ultravioletti infliggono alle cellule sia dell’epidermide che del derma”.