Il gruppo statunitense Boeing ha raggiunto un accordo per ri-acquistare Spirit AeroSystems, pagando 4,7 miliardi di dollari. Se si considera anche il debito della società che passa in capo a Boeing, il valore dell’operazione supera gli 8 miliardi. Spirit è un costruttore di componenti per aerei tra cui le fusoliere di alcuni modelli Boeing. La società era stata scorporata dallo stesso compratore una ventina di anni fa e l’operazione segnala quindi una chiara inversione di rotta nelle strategie industriali del colosso americano. Non più una esternalizzazione esasperata ma il ritorno “in casa” della produzione. Del resto tra i principali rilievi mossi al gruppo in questi anni dalle autorità di vigilanza del settore c’erano proprio le difficoltà di assicurare adeguati controlli di qualità lungo tutte le filiere dell’estesa rete di fornitori esterni.
Riteniamo che l’accordo sia nel miglior interesse del pubblico, dei nostri clienti, dei dipendenti di Spirit re Boeing e degli azionisti”, ha detto in una nota Dave Calhoun, l’amministratore delegato di Boeing che lascerà il gruppo a fine anno, dopo un periodo caratterizzato da incidenti e scandali. Spirit ha concluso l’accordo con Boeing dopo aver raggiunto un’intesa con Airbus. Il gruppo europeo che ha rilevato parti delle produzioni di Spirit che fornivano componenti per i suoi A220 e A350. Airbus riceverà 559 milioni di dollari da Spirit per aver rilevato le attività in perdita, mentre il produttore di aerei europeo pagherà la cifra simbolica di 1 dollaro per le attività.
Media americani riferiscono intanto che il Dipartimento di Giustizia Usa intende proporre che Boeing si dichiari colpevole di frode in relazione a due incidenti aerei mortali che hanno coinvolto i suoi aerei di linea 737 Max. Boeing avrà tempo fino alla fine della prossima settimana per accettare o rifiutare l’offerta di patteggiamento, che prevede che il colosso aerospaziale accetti un monitor indipendente che supervisionerà il suo rispetto delle leggi antifrode.