Se fino a qualche tempo fa era l’inizio dell’estate a porre problemi e interrogativi su come affrontare la pesantezza delle gambe, l’insufficienza venosa, oggi con l’allungamento dei periodi più caldi, il fenomeno rischia di essere più frequente e costante per almeno 20 milioni di italiani, di cui soprattutto donne, anche se un 15% di uomini ne è interessato.
Che cos’è l’edema alle gambe
Il caldo aumenta i sintomi dell’insufficienza venosa degli arti inferiori, una patologia cronica causata dalla difficoltà del sangue nel ritornare dalle vene periferiche delle gambe al cuore. Un problema che viene erroneamente considerato solo estetico e che invece richiede controlli medici e cure. “L’edema legato al calore è il risultato di un accumulo anomalo di liquidi nei tessuti che provoca la dilatazione dei vasi sanguigni e l’indebolimento delle piccole valvole che regolano il flusso nei vasi, rendendo difficili per le vene pompare il sangue verso il cuore”, afferma Edoardo Cervi, responsabile scientifico dell’Associazione Flebologica Italiana (AFI), specialista in Chirurgia Vascolare e Generale e autore di uno studio che ha dimostrato come un nuovo mix di bromelina (una complessa miscela enzimatica estratta sia dalla polpa che dal gambo d’ananas, con effetto antinfiammatorio) e vitamina C liposomiale, se associato a un regolare movimento e a una dieta equilibrata, povera di sale e ricca di acqua, ha un forte impatto nella riduzione dell’edema. I risultati del lavoro, appena pubblicato sull’International Journal of Angiology and Vascular Surgery, mostrano che basta una sola somministrazione al giorno per beneficiare del massimo effetto che in genere si ottiene con due dosi di bromelina giornaliere.
Il parere dell’esperto
“Gli edemi alle gambe hanno diversi significati clinici: da lievi, come nel caso di calore prolungato, posture viziate e sedentarietà; a gravi, come conseguenza di malattie cardiache severe”, spiega al FattoQuotidiano.it il dottor Giacomo Mangiaracina, esperto flebologo. “In presenza di un gonfiore alle gambe in soggetti di entrambi i sessi che abbiano superato la soglia dei 40 anni, occorre una valutazione diagnostica attenta. Una volta esclusi problemi ematologici, cardiaci ed epatici, allora ci si orienta su una flebopatia ipotonica costituzionale; in altre parole, siamo di fronte a una familiarità a causa di un sistema venoso poco tonico. Questo non comporta particolari complicazioni, ma va curato. Finora la bromelina estratta dall’ananas”, continua l’esperto, “e che usiamo da circa 30 anni come antinfiammatorio e anti edemigeno, ha un’efficacia del 10-20% mentre la compressione elastica dà un risultato che supera il 60%”.
Prevenzione
Dottor Mangiaracina, come possiamo prevenire gli edemi?
“Iniziamo a ridurre il consumo di sale: il sodio può aumentare la ritenzione idrica. Il suggerimento è quello di sostituirlo con erbe aromatiche. Bisogna poi mantenersi bene idratati per ridurre il ristagno dei liquidi. La sera, prima di andare a dormire, sollevare i piedi appoggiandoli al muro o a una sedia. Inoltre, se già si soffre di insufficienza venosa, indossare calze a compressione per aiutare il sangue a risalire verso il cuore. Da non dimenticare l’esercizio fisico che si può praticare camminando, andando in bicicletta o facendo cyclette”.
E quando le giornate si fanno più calde?
“La sedentarietà è il peggiore nemico. Fanno bene i movimenti ripetitivi, come nuotare e, ovviamente nelle ore più fresche, camminare, pedalare. Durante il riposo sollevare le gambe a ginocchia leggermente flesse. Salutare è il massaggio vascolare, con un getto di acqua fredda dalla parte interna della caviglia fino al ginocchio, ripetuto una ventina di volte per gamba”.
Visita flebologica
Una visita flebologica a chi è in particolare consigliata? E con quale frequenza?
“Alle donne in particolare, specie se hanno avuto gravidanze, e se c’è una familiarità per problemi venosi. Da una ventina di anni, come iniziativa dell’agenzia nazionale per la prevenzione, offriamo gratuitamente una visita flebologica con valutazione doppler nei primi 20 giorni del mese di ottobre. È il periodo ideale per capire se le vene hanno retto bene dopo il caldo dell’estate”.
Anche gli uomini dovrebbero occuparsene di più?
“Senz’altro sì. Anche perché l’ipertensione insorge più precocemente nel sesso maschile e se assumono vasodilatatori, come l’amlodipina, è probabile che si abbiano gonfiori alle gambe, specie nelle giornate calde. Protratti nel tempo i gonfiori possono creare scompensi sulla tenuta delle vene”.