Nei club gestiti come holding, nel calcio dei bilanci miliardari e dei giocatori che diventano asset strategici, c’è una storia che avvicina il pallone alla sua gente. E arriva da Madrid, non propriamente la periferia del calcio europeo e internazionale. Chi si fosse trovato a passare nei pressi del maestoso stadio Cívitas Metropolitano, casa dei colchoneros, non ha potuto non notare la festa: cori, striscioni, giubilo e soddisfazione popolare. Eppure non c’era nessuna vittoria in campo da festeggiare, men che meno quella della nazionale di De La Fuente contro la Georgia negli ottavi di Euro 2024. No. Il popolo dell’Atletico Madrid stava festeggiando se stesso per un trionfo davvero clamoroso di questi tempi: i tifosi dei biancorossi, infatti, dopo anni e anni di proteste sono riusciti a convincere la proprietà del club a tornare al vecchio logo, quello che ha fatto la storia del club, abbandonando il nuovo simbolo, creato nel 2017 per ragioni di marketing. Ha vinto la storia, ha vinto il popolo, almeno per una volta.

E quindi festa grande. Il tutto suggellato da un comunicato stampa ufficiale del club: “Da oggi, 1 luglio 2024, lo scudetto del 1947 tornerà ad essere l’immagine ufficiale del nostro club a seguito della scelta schiacciante e decisiva dei Rojiblancos durante la votazione vincolante tenuta dal club il 30 giugno 2023, approvata dal Consiglio di Amministrazione un pochi giorni prima” ha specifica la società di Madrid. Che un anno fa, stanca delle continue proteste dei suoi sostenitori, decise di mettere ai voti la scelta del logo ufficiale del club. Un referendum sulla loro storia, insomma, con i supporters che non hanno mancato di riversarsi in massa alle “urne” per quello che è stato un autentico plebiscito.

La società non ha potuto che prenderne atto, con buona pace delle ragioni di marketing e finanza creativa. Il comunicato – un po’ ruffiano per la verità – ha messo nero su bianco anche questo aspetto: “Il club ha deciso di onorare i fedeli che hanno voluto vedere la restituzione del vecchio scudo”. Il tutto si è svolto con una cerimonia che si è svolta il 27 maggio: “Ha avuto un duplice effetto grazie alla grande opera d’arte firmata da Rushmore, nonché l’alzabandiera nello stadio dell’enorme bandiera con lo scudetto che oggi rappresenta ufficialmente lo stemma del club” ha scritto l’Atletico Madrid, che poi ha continuato: “Questo evento congiunto è stato l’inizio di questo processo progressivo che ha iniziato a integrare lo scudo in luoghi iconici come il nostro spettacolare spogliatoio del Cívitas Metropolitano, l’Ufficio del Servizio Clienti dell’Atlético o l’ingresso degli uffici del club. Tuttavia, data la complessità del progetto, sarà completato nei prossimi mesi”. Perché, conclude la nota, “la filosofia dell’Atlético de Madrid è quella di abbracciare e celebrare la sua storia, guardando sempre al futuro“.

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