Il celebre street artist ha sorpreso tutti durante l’esibizione degli Idles, band post-punk nota per le sue posizioni lontane dalle politiche di Destra
Un gommone con dei manichini sopra la folla e il palco di uno degli eventi musicali più famosi al mondo per mandare un messaggio in difesa dei diritti umani. A tutela dei migranti. Di chi lascia il proprio Paese per un viaggio di speranza (e spesso di sola andata) attraverso il Mediterraneo e il canale della Manica, su barconi fatiscenti. Opera del celebre street artist Banksy, che lo scorso venerdì sera, al Festival di Glastonbury nel Regno Unito, ha sorpreso tutti durante l’esibizione degli Idles, band post-punk nota per le sue posizioni lontane dalle politiche di Destra.
Niente di premeditato e nessun accordo con gli artisti. Ma uno show nello show pensato nei minimi dettagli: dalla cura dei particolari del gonfiabile al brano che avrebbe dovuto fare da sottofondo alla protesta. E infatti, il gommone è entrato in scena sulle note di “Danny Nedelko”, una canzone che affronta il tema dell’immigrazione, invitando chi ascolta a rispettare il prossimo, comprenderlo ed empatizzare con lui (“Il mio fratello di sangue è un immigrato, un bellissimo immigrato […], è fatto di ossa, è fatto di sangue, è fatto di carne, è fatto di amore, è fatto di te, è fatto di me”). La vetrina perfetta per una protesta pacifica e fortemente simbolica.
IL TEMPIO MUSICALE DI GLASTONBURY – Un messaggio di integrazione e una presa di posizione all’interno di una cinque giorni di divertimento sfrenato per i fan che sono accorsi da ogni dove. Dal 1970 infatti, a Glastonbury si riunisce il meglio della musica mondiale: le popstar e le band più famose del momento insieme ad emergenti, artisti hip hop e vecchie glorie. Diversi palchi e un programma ricchissimo anche nell’edizione di quest’anno, svoltasi dal 26 al 30 giugno e andata sold out già ad aprile. 210mila presenti e una copertura radio e tv assicurata dalla BBC, con 125 ore di spettacoli e concerti. Un grande successo e numeri da capogiro.
Alla Worthy Farm di Pilton, per la prima volta da quando esiste il Festival, due dei tre headliner del palco principale sono state donne. A infiammare il pubblico ci hanno pensato SZA, che ha attirato nel Regno Unito anche i più giovani, e la regina del pop mondiale Dua Lipa (che ha appena pubblicato l’ultimo album “Radical Optimism”) che, tra gli altri brani, ha cantato “The Less I Know The Better” insieme a Impala Kevin Parker dei Tame. Esordio al Glastonbury anche per i Seventeen, gruppo k-pop che mescola il sound sudcoreano al pop statunitense e che, nel 2023, ha venduto 6,4 milioni di copie del disco “FML”, raggiungendo il primo posto nella classifica degli album più venduti della Federazione Internazionale dell’industria fonografica (IFRI).
Sui numerosi palchi, poi, si sono alternati la cantautrice e rocker britannica PJ Harvey, Kim Gordon dei Sonic Youth, la band irlandese “Fontaines D.C” (diventata celebre per il disco Skinty Fia), i Keane, gli Idles, Avril Lavigne, l’attrice e cantautrice Janelle Monáe, Peggy Gou con Ellis-Bextor e molti altri. Ma anche Fatboy Slim – nome d’arte di Norman Cook –, pilastro della musica dance, che ha curato due dj set e cantato “Heaven” con Paul Heaton degli Housemartins. Damon Albarn dei Blur, invece, ha intonato “Heaven” insieme ai Bombay Bycicle Club. Tra i moltissimi artisti anche Mel C delle Spice Girls, che ha cantato “Spicy” con gli Orbital (band di musica elettronica). Centomila persone in un silenzio surreale per sette minuti durante l’esibizione dell’artista serba Marina Abramović sul Pyramid Stage, il palco principale.
SCRIVERE LA STORIA DEL FESTIVAL – Tra le esibizioni più apprezzate da pubblico e critica, acclamata anche dal Guardian e da Rolling Stone, quella dei Coldplay, tra gli headliner del Glastonbury per la quinta volta dal 2002. A scrivere la storia del Festival, la band capitanata da Chris Martin, che di recente ha rilasciato il nuovo singolo “feellikeimfallinginlove”. Ad ascoltarli, decine di migliaia di persone, in uno dei concerti più affollati delle recenti edizioni. Apertura affidata a “Yellow”, poi “Clocks”, “Adventure of Lifetime”, “Paradise”, “Higher Power”, “Viva la Vida” e due delle canzoni più belle del repertorio, “The Scientist” e “A Sky Full of Stars”. Fuochi, d’artificio, luci, giochi, coriandoli e colori, in uno spettacolo che è ormai il marchio di fabbrica Coldplay.
Tra gli ospiti della band Michael J.Fox, protagonista di “Ritorno al Futuro” e da tempo malato di Parkinson, che è arrivato sul palco in sedia a rotelle. L’attore ha suonato con loro “Humankind” e “Fix You”, davanti a un pubblico emozionato e commosso. “Il motivo principale per cui siamo una band è ‘Ritorno al Futuro’. Quindi grazie a Michael, il nostro eroe”, le parole di Martin dopo la performance.
Adesso, l’appuntamento con il Glastonbury è fissato all’anno prossimo. Con un evento che raccoglie gli artisti migliori al mondo, dando voce e spazio anche a messaggi importanti. Perché la musica ha il grande potere di saper unire culture, tradizioni e ideologie diverse.