Eravamo tutti pronti al solito monologo in tre set in questo esordio di Wimbledon. Anche perché Yannick Hanfmann sembrava l’avversario perfetto per rompere il ghiaccio senza particolari patemi, e non tanto per le 110 posizioni di differenza in classifica mondiale. Il tedesco infatti è un giocatore prevalentemente da terra, e l’erba l’ha sempre vissuta con incostanza. A Wimbledon, per esempio, ha giocato appena tre volte (compresa questa), senza mai vincere una partita. Le due finali a livello Atp (entrambe perse) le ha giocate sulla terra rossa, così come cinque dei sei Challenger messi in bacheca in carriera. E invece è venuta fuori una partita vera, vinta da Jannik Sinner come da pronostico, lasciando però subito un set per strada: 6-3, 6-4, 3-6, 6-4.

L’azzurro non ha mai dato l’impressione di poter perdere, ma ha dovuto gestire diverse situazioni insidiose. In primis una prestazione sorprendente e a tratti eccezionale di Hanfmann (specialmente tra metà del secondo set e il terzo) e poi anche alcune fasi altalenanti del proprio gioco. È stata una sorta di esercizio d’umiltà, in cui Sinner ha dovuto accettare la brillantezza dell’avversario e gli errori insoliti che hanno caratterizzato in particolare il terzo parziale, perso dopo aver subito ben due break. Un test inaugurale dalle indicazioni importanti, per saggiare l’erba di Wimbledon all’interno di una vera competizione, che sarà utile in vista dei prossimi impegni. Nessun allarmismo quindi, anche perché la prima partita del torneo inglese, quando il green è ancora immacolato, racchiude sempre qualche possibile trappola. Basti pensare a Carlos Alcaraz, vittorioso in tre set contro Lajal, ma severamente impegnato nei primi due parziali.
Tutto questo piuttosto diventa funzionale in vista del secondo turno, quello che tutti stavano aspettando fin dal sorteggio del tabellone principale. Il derby tra Sinner e Matteo Berrettini è una partita che qui a Wimbledon va inquadrata im una prospettiva diversa dal solito, più prestigiosa. Il numero 1 del mondo contro il finalista dell’edizione 2021. Il campione degli Australian Open contro l’azzurro più vittorioso sull’erba. Un match che andrà osservato andando oltre gli scontri diretti (altoatesino avanti per 1-0) o del rapporto che Sinner ha con i derby (13 vittorie consecutive per un totale di appena tre set persi). Una prova vera insomma per l’altoatesino, che rappresenta subito l’occasione per alzare ancora il livello, cancellando quelle superabili e indolori incertezze di questo primo turno.
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