Politica

A Cogne isolata dopo il disastro dell’alluvione? Santanchè vuole portare i turisti in elicottero. Pd: “Grottesco”. M5s: “Colpo di sole?”

Cogne e Cervinia isolate? Manca l’acqua e c’è distruzione ovunque? Stagione turistica a rischio? Che problema c’è, ci pensa Santanchè: tutti in elicottero. Non è uno scherzo: la ministra del Turismo lo ha detto davvero, prima sui social e poi durante la sua visita istituzionale nelle zone colpite dall’alluvione dei giorni scorsi. Leggere (su X) per credere: “Cogne mette le ali. Cervinia sarà in pista. La Val d’Aosta è viva, nessuna frana potrà isolarla. Stiamo lavorando per attivare un passaggio gratuito in elicottero per tutti i turisti che non abbandoneranno Cogne”.

Poi, una volta giunta ad Aosta, la ministra ha replicato l’annuncio sui social con parole ancora più chiare, incredibilmente più chiare: “Porteremo i turisti a Cogne con l’elicottero”. Obiettivo a corredo: “È un’idea che farà bene alla Valle d’Aosta e alla comunità di Cogne”. Il tutto con tanto di slogan, che sembra mutuato dallo spot di una nota bevanda energetica: “Il progetto lo abbiamo chiamato ‘Cogne mette le ali'”. Il piano pensato da Daniela Santanchè, poi, prevede un tempo minimo di permanenza per vincere il passaggio di Stato: “Piuttosto che mettere le persone in cassa integrazione, chiudere le strutture alberghiere, chiudere la comunità, lavoreremo per far arrivare i turisti ad Aosta, prelevarli con l’elicottero e portarli a Cogne. Dovranno naturalmente fermarsi per un periodo congruo – ha spiegato la ministra – Almeno 4 giorni in albergo oppure 15 giorni in seconda casa”. Tutti in elicottero quindi, con buona pace di inquinamento ambientale, consumi, sostenibilità della montagna e tutte quelle cose inutili che fanno male al turismo inteso come Welcome to Meraviglia.

Dopo i dettagli, del resto, Santanchè ha messo sul tavolo anche i soldi, parlando di se stessa in terza persona: “Il ministero è arrivato ad Aosta con 10 milioni di euro per sostenere tutti gli albergatori, le strutture extra-alberghiere, i ristoratori che hanno avuto danni diretti dall’alluvione dei giorni scorsi“. C’è sempre un messaggio dietro le parole della titolare del Turismo: “Il messaggio da lanciare – appunto – è che la Valle d’Aosta è viva. La cosa che sta facendo più male a questa comunità è la narrazione che la fa sembrare come una regione in ginocchio. Invece – ha concluso – la Valle d’Aosta è in piedi ed è pronta ad accogliere tutti i turisti”.

Il coniglio dal cilindro di Daniela Santanchè, del resto, non poteva lasciare in silenzio le opposizioni, che hanno attaccato duramente la proposta della ministra: “La situazione a Cogne, a Cervinia, nel Canavese è molto grave e dovrebbe essere affrontata con rispetto e serietà, non certo con proposte grottesche – ha detto Mauro Berruto, deputato del Pd – Abbiamo chiesto in aula lo stato di emergenza, il ripristino dei servizi essenziali, come acquedotti e viabilità, oltre che risorse da far arrivare celermente ai comuni, alle aziende e alle famiglie. Le parole della ministra Santanchè – ha concluso – si commentano da sole, e sono un vero insulto a chi, pala alla mano, sta lavorando per risolvere la questa drammatica situazione e salvare la stagione turistica”. Non meno nette le accuse del Movimento 5 Stelle: “La ministra Santanchè deve aver preso un colpo di sole se pensa di portare i turisti in elicottero a Cogne dopo le alluvioni dei giorni scorsi – ha detto la senatrice del M5S in commissione Turismo e attività produttive Sabrina Licheri – La pazza idea avuta dalla Santanchè non ha capo né coda e dimostra di non avere alcuna soluzione seria per quanto accaduto a Cogne – ha aggiunto – Cara ministra non servono elicotteri per trasportare turisti, ma investimenti per evitare i dissesti idrogeologici a cui assistiamo frequentemente. La fragilità dei nostri territori – ha aggiunto – mette a rischio imprese e lavoratori del turismo. Servono intervenenti strutturali, solo così potremo salvare il lavoro e le aziende”. Insomma: scripta manent, turisti volant.

La situazione delle infrastrutture, del resto, è compromessa: la strada regionale di Cogne, unico collegamento tra la “perla” delle Alpi e il fondo valle, resterà chiusa per almeno un mese. L’annuncio del ministro per la protezione civile Nello Musumeci ha gettato lo scompiglio nella località turistica valdostana, colpita dall’alluvione dello scorso fine settimana: “Quella arteria importante e strategica temo non possa essere messa in sesto e resa percorribile nello spazio di un mese” sono state le sue parole.
I lavori per il ripristino della viabilità sono già iniziati: in almeno tre tratti la furia del torrente Grand Eyvia si è portata via la strada, lasciando voragini profonde fino a 20 metri. Gli escavatori stanno cercando di riportare il corso del torrente nel suo alveo originale. Poi si passerà al riempimento e alla realizzazione di una pista carrabile per i mezzi di cantiere. Ci vorranno settimane. “I danni sono ingenti, il torrente ha provocato una serie di situazioni particolarmente critiche che nemmeno durante l’alluvione del 2000 erano state di tale entità” ha commentato il presidente della Regione, Renzo Testolin. “Non possiamo permetterci una riapertura della strada tra un mese”, ha tagliato corto Andrea Celesia, albergatore ed ex assessore di Cogne, che ha aggiunto: “Speriamo in un’apertura molto più veloce, entro fine luglio. Altrimenti la stagione turistica è compromessa. Aprire a metà agosto vuol dire perdere il 90% dell’incasso”. “Siamo una località turistica, è ovvio che i danni per noi saranno enormi. Adesso stiamo cercando di capire come organizzarci” ha aggiunto Deborah Bionaz, assessore al turismo di Cogne.

Mentre a Cogne la situazione sta tornando alla normalità (l’acquedotto è stato ripristinato), a Cervinia sono centinaia i volontari impegnati nel ripulire scantinati e garage dal fango. “La situazione è critica, si lavora a pieno ritmo, fortunatamente le temperature si sono abbassate rallentando il flusso del torrente Marmore” ha spiegato il vicesindaco di Valtournenche, Massimo Chatrian. I danni non sono ancora stati quantificati ma – ha sottolineato – “sono per milioni di euro”. Intanto si attende una nuova ondata di maltempo. Sulla base delle previsioni, la Protezione Civile ha emesso un avviso di condizioni meteorologiche avverse: per il 3 luglio allerta gialla in Emilia-Romagna, Lazio, Umbria, su gran parte del Veneto e su parte di Lombardia, Abruzzo, Molise, Basilicata e Calabria.