A FqMagazine il giornalista con lo spettacolo teatrale “Titanic” sui temi ambientali
Ormai il cambiamento climatico non è più un “mito” da sfatare o un tabù, purtroppo è una certezza e anche il meteo ne dà conferma giorno dopo giorno nel nostro Paese. A far chiarezza su quanto sta accadendo e soprattutto perché sta accadendo tutto questo ci pensano il giornalista e conduttore di “Piazzapulita” Corrado Formigli e Stefano Massini con lo spettacolo teatrale “Titanic”, questa sera in scena alla Casa del Jazz di Roma e poi in tour in tutta Italia fino ad agosto.
Formigli è reduce da una stagione tv positiva con “Piazzapulita” che ha totalizzato una media del 5.65% di share (in aumento di 0,1% rispetto alla scorsa stagione). Il programma ha raggiunto picchi record di 1.8 milioni di telespettatori e del 13% di share. A FqMagazine il giornalista spiega il significato del progetto teatrale e commenta i fatti più stretti dell’attualità politica.
Come mai proprio nel titolo l’omaggio al transatlantico più tristemente famoso della storia?
È la metafora dell’arroganza e della supponenza dell’uomo che si sente onnipotente e che sente di poter dominare sulla natura. La vicenda del Titanic è l’emblema di questa umanità che pensa di poter far tutto anche sfidare l’iceberg e stare dove non dovrebbe stare. Quel transatlantico si trovava nel posto sbagliato.
Tutto nasce dalla riflessione della natura che si ribella?
Sì. Allora come oggi si continua a far finta di nulla e a pensare che sia meglio se le cose le si lascino così come sono. C’è una cosa che in molti non sanno sul post Titanic…
Cosa?
Le grandi imprese di navigazione si misero all’opera per realizzare delle tecnologie per evitare gli iceberg: far sciogliere il polo Artico. Ovviamente un progetto folle che non ebbe seguito.
Perché nello spettacolo fate delle interviste impossibili a diversi tipo di uomini?
Perché è dalle interviste che nascono le informazioni e si esercita il giornalismo. Per questo abbiamo immaginato le interviste, come le faccio io a ‘Piazzapulita’, all’ultimo uomo rimasto sulla terra, al primo uomo che ha utilizzato il petrolio e ad un attivista. Alla base delle interviste ci sono le domande per ottenere le giuste risposte, è un po’ come scendere in miniera alla ricerca dell’oro.
E cosa volete dimostrare con queste domande a tre tipologie di uomini diversi?
Andiamo alle origini delle cose e dei grandi fenomeni che hanno scatenato una serie di cause ed effetti che hanno inesorabilmente portato al cambiamento climatico. Tutto avviene su diversi registri linguistici, ci sono io, c’è la musica e c’è la narrazione straordinaria di Stefano Massini.
Sei stato il primo ad intervistare Greta, poi sono nati i movimenti come Ultima Generazione, che ne pensi di questa modalità di protesta?
La penso in maniera positiva se è una modalità che può cambiare le cose e, come al solito, tendiamo a guardare il dito anziché la luna. Si giudica la protesta e non si analizzano le ragioni profonde che si celano dietro.
Cosa ti colpisce della reazione contraria alle proteste?
Ci scandalizziamo per quelli che imbrattano con la vernice, che è lavabile ricordiamolo. Viviamo in un Paese che odia i giovani e che detesta chi fa rumore, non capendo che l’impegno ambientale è per tutta la comunità e non circoscritto all’individuo o alla propria famiglia. Quindi ho simpatia per i giovani, le loro le proteste sempre fastidiose e ‘antipatiche’, ma che è giusto che siano così. Anche il loro attivismo contro la guerra è sano.
Qual è il giusto atteggiamento?
Gli adulti dovrebbero sostenere di più i giovani e le loro battaglie di civiltà.
“È legittimo che una testata giornalistica si infiltri in un partito?” ha chiesto la Meloni in merito all’inchiesta di Fanpage sui giovani del partito vicini al fascismo. Cosa le risponderesti?
Non solo è legittimo, ma è sacrosanto. Fanpage ha fatto benissimo e la prima puntata dell’inchiesta l’abbiamo mandata in onda a ‘Piazzapulita’. Nella prima puntata c’erano già tutti gli elementi per prendere le giuste decisioni e fare una pulizia all’interno. Invece abbiamo trovato solo muri di gomma, nessuno ha fatto una piega e non sono stati presi provvedimenti.
Avanza Le Pen, affluenza “record” in Francia, è lo specchio dell’Europa che verrà?
Segue l’onda che viene dall’America di Trump e dall’Italia con la Meloni. Lo dico con grande tristezza perché detesto il programma della Le Pen, ma le Destre sovraniste ci sono e vengono votate. Non ci sono scorciatoie.
Dobbiamo accettare quello che sta accadendo?
È l’amaro calice che dobbiamo bere sia per quanto riguarda la Le Pen che la Meloni. Però sono abbastanza sicuro che i cittadini si renderanno conto della violenza di certi contenuti e della loro grottesca visione della società.
Marina Berlusconi sul tema dei diritti si è detta vicina alla Sinistra. Un “avviso” al Governo o possibile discesa in campo?
I Berlusconi sull’onda del risultato sorprendente di Forza Italia alle ultime Europee, hanno avuto certezza che esiste uno spazio per la Destra moderata rispetto a quella estrema di Fratelli d’Italia. E non c’è dubbio che la Destra moderata sia molto meglio della Meloni. Non escludo la discesa in campo di Marina o di Pier Silvio. Potrebbe essere una soluzione, ma ricordiamoci sempre che nel nostro Paese c’è un conflitto di interesse irrisolto. Se si parte essendo proprietari di tre tv, hai già vinto mezza partita.