Calcio

La faida nel calcio italiano è iniziata. Il ministro Abodi attacca Gravina: “Mi ha sorpreso la ricerca di responsabilità altrui”

La faida attorno a quel che resta del calcio italiano è ufficialmente cominciata. La disfatta inquietante della Nazionale azzurra contro la Svizzera, che ci ha buttato fuori dagli Europei, è stata il detonatore perfetto che ha fatto esplodere malumori e rivalità tra chi gravita ai vertici del sport e del pallone. Strategia di pura politica, che si intersecano con la disfatta morale e tecnica della squadra “allenata” da Luciano Spalletti. Nella conferenza stampa di Iserlohn, mentre il ct scaricava le colpe sui calciatori, il presidente della Figc Gabriele Gravina lanciava accuse alla politica, rivendicando l’autonomia della sua Federcalcio. Inevitabile che arrivasse prima o poi la risposta di chi per primo è stato implicitamente tirato in causa, il ministro per lo Sport Andrea Abodi. “Quello che mi ha sorpreso è stata la ricerca di responsabilità altrui“, l’attacco a Gravina che Abodi ha affidato ai microfoni di ‘Non Stop News’ su Rtl.

Abodi contro Gravina (e viceversa), con il presidente del Coni Giovanni Malagò che per ora resta sullo sfondo e senza dimenticare la Lega Calcio Serie A. Intorno a queste figure gravita il futuro prossimo della Figc e del calcio italiano. Le elezioni federali potrebbero essere convocate da Gravina già dopo le Olimpiadi (il suo mandato scade a marzo 2025). “Non esiste nell’ambito di una governance federale che qualcuno possa pretendere le dimissioni e governare dall’esterno il nostro mondo. Questo vale per la politica sia per tutti gli altri che chiedono le dimissioni sia di Gravina che di Spalletti. Non esiste“, ha detto il presidente Figc durante la sua ultima conferenza stampa, in cui ha mosso diverse accuse proprio alla politica.

“È troppo facile guardare le responsabilità degli altri“, ha replicato il ministro Abodi intervenuto nel corso di ‘Non Stop News’ su Rtl. “Ero a Berlino e quindi ho vissuto in presa diretta l’amarezza di una disfatta, di una resa incondizionata che non è stata solo sportiva ma anche morale. Non c’è stata reazione, non c’è stato un lampo, uno sguardo di quelli che nello sport si vedono soprattutto nei momenti difficili”, ha detto Abodi, durissimo nel suo commento. Poi ha aggiunto: “La partita ormai è chiusa, siamo tornati a casa, ma la cosa che mi ha sorpreso è la ricerca di responsabilità altrui. Penso che di fronte alla sconfitta il primo fattore che deve emergere sia l’autocritica e da qui ripartire”. Eccolo l’attacco diretto a Gravina. Abodi ha ribadito questo concetto anche concludendo il suo ragionamento: “Ancora una volta lo sport insegna ad assumersi le responsabilità direttamente e non a trasferirle. Tra l’altro non si tratta di errori singoli e tattici, la nazionale sembrava assente moralmente. Questo deve smuovere riflessioni, così che possa esserci un punto e a capo“.