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“Fr*cio di me*da, mezzo uomo, mi fate schifo tu e tutti coloro che sono come te. Portate malattie”: il meteorologo Luca Ciceroni aggredito da un cameriere

Una vicenda purtroppo triste e terribile che sottolinea l'urgenza di una norma di legge che contrasti, nello specifico, l'omotransfobia

di F. Q.
“Fr*cio di me*da, mezzo uomo, mi fate schifo tu e tutti coloro che sono come te. Portate malattie”: il meteorologo Luca Ciceroni aggredito da un cameriere

Che l’omofobia in Italia sia un tema pressante e purtroppo ancora radicato nella società è un dato di fatto. I casi di cronaca sono pieni di ragazzi e ragazze ricoperti di insulti oppure, nella peggiore dei casi, vittime di pestaggi. Eppure nel nostro Paese ancora non c’è una norma – sebbene l’Europa l’abbia richiesta più volte – che regoli dal punto di vista giuridico le aggressioni mosse da omofobia.

Un caso balzato agli onori della cronaca è stata l’aggressione subita dal giornalista romagnolo e meteorologo tv Luca Ciceroni da un cameriere durante una serata tra amici in un locale di Montesacro, a Roma. La vittima ha raccontato come si sono svolti i fatti attraverso i social.

Vorrei segnalare un terribile gesto di omofobia che ha rovinato la quiete di una piacevole cena tra amici”, ha scritto Ciceroni. Sabato sera il meteorologo era in compagnia di due amiche, quando poco prima di uscire dal locale, è stato, secondo il suo racconto, “vittima di un terribile gesto di omofobia da parte di uno dei camerieri, ma non solo, perché nonostante abbia cercato i titolari ed abbia interagito con la signora che si trovava alla cassa, l’atmosfera è degenerata rapidamente davanti all’incredulità di coloro che si trovavano a cena in quel posto nel quale non metterò mai più piede“.

Tutto è partito da un apprezzamento nei confronti del cameriere, il quale ha reagito affrontandomi in maniera pesante con insulti – ha raccontato Ciceroni -. Ho semplicemente risposto che mi faceva pena lui, il suo orientamento politico palesemente di estrema destra. A quel punto mi sono allontanato. Ho evitato lo scontro con il bulletto, ho fatto il giro lungo piazzale Adriatico e sono entrato dentro al locale dalla parte opposta per cercare i titolari convinto di ricevere scuse”.

E ancora: “Lui mi ha seguito, ha chiuso la porta sbattendola e ha iniziato a spingermi, insultarmi, sempre allo stesso modo: mi diceva hai paura vero? Perché voi fr*ci siete dei codardi, mezzi uomini di me*da, malati e mi spingeva davanti alla titolare che si trovava alla cassa, che invece di intervenire facendolo ragionare lo ha appoggiato, senza insulti sì, ma facendo capire che anche il suo pensiero era lo stesso. Nel 2024 cose del genere non devono accadere”.

Con le amiche il giornalista è poi uscito dal locale ma, aggiunge, “ci hanno seguito due uomini dello staff che, come se non bastasse, mi hanno strattonato ed hanno supposto che io fossi ubriaco, ma si sbagliavano di grosso. Non è stata una bella situazione, mai mi era capitato di assistere ad una scena del genere. Questa cosa mi ha segnato. Stiamo tornando indietro di mezzo secolo, per non dire oltre, scene di razzismo ed omofobia come queste risalgono ai periodi più tristi del passato del nostro Paese”. Una vicenda purtroppo triste e terribile che sottolinea all’urgenza di una norma di legge che contrasti, nello specifico, l’omotransfobia.

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