A maggio la crescita degli occupati che durava da tre mesi segna una piccola battuta d’arresto: le persone con un posto di lavoro diminuiscono di 17mila rispetto al mese precedente (-0,1%). Ma a calare, rileva l‘Istat nei dati provvisori diffusi martedì, sono sono gli autonomi (-42mila) e i precari (-3mila), mentre aumentano di 29mila i dipendenti permanenti. Aumentano invece di 34mila unità gli inattivi, cioè quanti non hanno un lavoro e non lo cercano. L’occupazione cala per gli uomini (-0,2%, pari a -27mila unità) ma aumenta per le donne (+0,1%, pari a +11mila unità) e si riduce per gli ultracinquantenni – principali beneficiari dell’aumento degli occupati nell’ultimo anno – mentre cresce nelle classi d’età centrali. Su base annua, la crescita per gli uomini è dell’1,2% (+167mila) e per le donne di +3% (+295mila).

Confrontando il trimestre marzo-maggio 2024 con quello precedente (dicembre 2023-febbraio 2024), si registra un aumento del livello di occupazione dello 0,6%, per un totale di 148mila occupati. La crescita dell’occupazione, nel confronto trimestrale, si associa alla diminuzione delle persone in cerca di lavoro (-4,4%, pari a -81mila unità) e all’aumento degli inattivi (+0,1%, pari a +18mila unità).

Il numero di occupati a maggio 2024 supera quello di maggio 2023 di 462mila unità. L’aumento coinvolge uomini, donne e tutte le classi d’età ed è trainato dai dipendenti stabili (+498mila) mentre calano di 77mila quelli a termine. I dati Istat non dicono nulla sulla qualità di questa occupazione: i contratti stabili potrebbero essere part time o in settori a bassi livelli salariali.

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