“Non c’è spazio, in Fratelli d’Italia, per posizioni razziste o antisemite, come non c’è spazio per i nostalgici dei totalitarismi del ‘900, o per qualsiasi manifestazione di stupido folklore“. Il primo atto concreto della premier Giorgia Meloni dopo l’inchiesta di Fanpage su Gioventù nazionale è una lunga lettera indirizzata ai dirigenti di Fratelli d’Italia. A Bruxelles di fronte alla stampa aveva rotto il silenzio sul tema, ma a fare rumore era stato soprattutto il suo attacco a Fanpage per il metodo dell’inchiesta. Ora invece, nel giorno in cui aumentano le voci su possibili espulsioni in FdI e la commissione Segre ha acquisito i video sul movimento giovanile, Meloni interviene questa volta per difendere il suo partito da chi “vuole farci tornare indietro” o “ci trasforma in una macchietta”. Secondo la premier, infatti, Fratelli d’Italia ha “fatto i conti con il passato e con il ventennio fascista già diversi decenni fa”. E quindi le nostalgie fasciste, l’antisemitismo e i richiami al nazismo all’interno di Gioventù nazionale, mostrati dai filmati, sono per Meloni una rappresentazione sbagliata del partito: “Sono arrabbiata e rattristata – scrive – non siamo come vorrebbero dipingerci”. Quindi la premier ricorda che Fdi condanna tutte le dittature del ‘900.
“Il nostro compito è troppo grande perché si possa consentire a chi non ne ha compreso la portata di rovinare tutto“, è l’esordio della lettera firmata da Meloni. “Non ho e non abbiamo tempo da perdere con chi non è in grado di capire cosa sia Fratelli d’Italia e quali siano le grandi sfide storiche della nostra epoca”. E ancora: “Non ho e non abbiamo tempo da perdere con chi, inconsapevolmente o meno, diventa uno strumento nelle mani dell’avversario. Chi non è in grado di capirlo, chi non ha compreso questo percorso, chi non è in condizione di tenere il passo, non può far parte di Fratelli d’Italia”. Un passaggio che forse prelude appunto ad alcuni provvedimenti, espulsioni o sanzioni, in arrivo per alcuni tesserati di FdI.
“Come moltissimi di voi sono arrabbiata e rattristata per la rappresentazione di noi che è stata data dai comportamenti di alcuni giovani del nostro movimento ripresi in privato”, scrive ancora la presidente del Consiglio. Che poi dedica un passaggio della lettera a Gioventù Nazionale: “Abbiamo un movimento giovanile forte, sano, colorato, curioso e aperto. I nostri ragazzi, che a volto scoperto e la faccia pulita, con volantini e iniziative, difendono la Libertà nelle scuole e nelle università dalla violenza e dall’arroganza della sinistra, sono i primi a essere danneggiati da questa brutta storia. Proprio per questo, non c’è alcuno spazio tra le nostre fila per chi recita un copione macchiettistico utile solo al racconto che i nostri avversari vogliono fare di noi”.
Quindi, secondo Meloni, non ci sono antisemitismo, razzismo e nostalgia del nazifascismo all’interno del suo partito: “Noi – sottolinea – abbiamo fatto della trasparenza e della coerenza i nostri tratti caratteristici. Noi facciamo quello che diciamo e siamo quello che appariamo. Non c’è trucco e non c’è inganno. Chi crede che possa esistere una immagine pubblica di Fratelli d’Italia che non corrisponde ai suoi comportamenti privati, semplicemente, non ha capito cosa siamo, e dunque non è il benvenuto tra noi”.
“La nostra linea è da sempre molto chiara. Nel 2019 abbiamo aderito con totale convinzione alla risoluzione del Parlamento Europeo ‘sull’importanza della memoria europea per il futuro dell’Europa’, con la quale si condannavano senza esitazione tutte le dittature del ‘900 (nazismo, comunismo e fascismo). Un passaggio doveroso e necessario a superare l’odio che ha attraversato l’Europa e guardare a un futuro di pace e libertà”, scrive ancora Meloni. Rimarcando poche righe dopo: “Si è trattato di uno dei molti atti, delle molte prese di posizione che rendono cristallina la nostra posizione sulla storia del ‘900″. “Una posizione che non intendo mettere in discussione”, conclude la presidente di FdI.