“Io per la mia storia personale e per quello che ho visto in questa lunga vita non pensavo di arrivare a vedere quello che sta avvenendo nel mondo. Mi riferisco alla Francia, alla Germania ma anche alla situazione nostrana: questa deriva di desiderio della destra per cui una persona sola a capo decida per noi, che non andiamo a votare, che non abbiamo nessuna voglia di decidere è pericolosissima“. Sono le parole pronunciate dalla senatrice a vita Liliana Segre in una intervista esclusiva trasmessa a In Onda (La7) e realizzata da Marianna Aprile.

Alla giornalista che le chiede se la nostra memoria ci ha fornito anticorpi efficaci contro il dilagare di derive estremiste di destra, Segre risponde con pessimismo, citando la riforma del premierato del governo Meloni, le lodi alla Decima Mas per voce di Roberto Vannacci e l’inchiesta di Fanpage sui giovani di Fratelli d’Italia: “Quando studiavo al liceo, mi ricordo di Giambattista Vico che parlava di corsi e ricorsi storici e io ero scettica. E invece era vero: la storia è fatta di corsi e ricorsi storici. Io credo che queste derive, chiamiamole derive, che sono venute fuori nelle ultime settimane in modo così eclatante, ci siano sempre state: erano nascoste, non esibite, ma poi con questo governo si approfitta del grande potere della destra e non ci si vergogna più di nulla”.

Sull’inchiesta di Fanpage la senatrice a vita osserva: “Ho visto i saluti ‘Sieg Heil’ e i motti nazisti, che purtroppo io ricordo in modo diretto e non per sentito dire. Alla mia età dovrò ancora rivedere questo e dovrò essere cacciata dal mio paese come sono stata già cacciata una volta?“.
“È una domanda provocatoria”, commenta Marianna Aprile.
“È una domanda che ha una risposta”, risponde Segre.
“E qual è?”, chiede la giornalista.
La senatrice a vita risponde con 7 eloquentissimi secondi di silenzio.

Marianna Aprile cita poi il duro intervento di Segre al Senato sul premierato, riportando alcune critiche secondo le quali il ghost writer del suo discorso sarebbe il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. La senatrice a vita smentisce con forza e pronuncia parole affettuose nei confronti del capo dello Stato: “Lo stimo tanto, anzi gli voglio bene come a un fratello, gli sono grata, mi piace così “stortino” com’è. È un uomo meraviglioso al posto giusto, guai se non ci fosse. Però lui non c’entra niente con il mio intervento al Senato. Lo so io e lo sa benissimo lui”.
E conclude ribadendo: “Io non voglio e non posso tacere. E posso dire anche una cosa che Mattarella non pensa, ma non è lui che mi mette in bocca cose da dire in Senato. Assolutamente no”.

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