Sei container contenenti componenti per l’assemblaggio di droni destinati a uso bellico. Questa è la scoperta fatta da parte del Comando provinciale di Reggio Calabria della Guardia di finanza, in collaborazione con l’Ufficio delle dogane, nel porto di Gioia Tauro. Il materiale, sequestrato in relazione all’ipotesi di traffico internazionale di armi al termine dell’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Palmi, era proveniente dalla Cina e diretto in Libia.
A far suonare il campanello d’allarme da parte delle autorità sono state le anomalie riscontrate nella documentazione doganale. I container, infatti, avrebbero dovuto trasportare materiali per l’assemblaggio di generatori eolici di energia elettrica. La scansione radiogena ha consentito alla Guardia di Finanza di constatare come le componenti, celate sotto alcuni carichi di copertura con lo scopo appunto di depistare eventuali controlli, erano in realtà volte all’assemblaggio di droni per uso bellico, dalla stazza complessiva superiore alle 3 tonnellate, dalla lunghezza di oltre 10 metri e dall’apertura alare di circa 20 metri.