Bene, l’imprenditore Antonello Lovato è stato arrestato per omicidio doloso. Lo stesso Lovato si è lavato le mani abbandonando Satnam Singh innanzi la sua abitazione, sebbene gravemente ferito col braccio tranciato e depositato in una cassetta della frutta. Quando ho letto la notizia del fatto delittuoso, sono rimasto sconcertato dalle dichiarazioni del Lollo nazionale, al secolo ministro Lollobrigida, la cui prima preoccupazione era stata quella di “non criminalizzare le imprese”.

Nessuno vorrebbe criminalizzare, ma come non si può dopo un simile episodio? Oppure dobbiamo pensare che tali imprenditori dovrebbero essere segnalati al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per concedere loro il titolo di Cavaliere del Lavoro? Il caso di specie è di una disumanità inarabile ed è una vergogna che un uomo venga abbandonato ferito. A quanto pare, come affermano i magistrati, Singh si sarebbe potuto salvare se avesse avuto le tempestive cure. Ma questa è l’Italia, dove tutto è permesso.

La morte del povero Singh dovrebbe farci riflettere sul fatto che è inutile definirci una società civile, quando calpestiamo gli elementari diritti umani. Possiamo andare a partecipare nelle varie sessioni internazionali, mostrando la faccia di una Italia modellata sui diritti umani, ma poi la realtà ci consegna episodi come quello di Singh. E per favore, non venitemi a dire che la tragedia di Singh si sia consumata in un contesto lavorativo isolato. A quanto pare, l’impiego di manodopera in nero sembra molto diffuso, con l’indifferenza incolpevole dell’assordante silenzio di politici vecchi e nuovi.

Certo è stato più facile editare la legge contro i rave che fare tabula rasa di questi imprenditori e caporali che sfruttano uomini indifesi, che s’erano illusi di migliorare la loro esistenza nel nostro Paese e che noi continuiamo a tradire. Anzi, li rendiamo pure schiavi. Il suddetto Lollo ha detto che i poveri mangiano meglio dei ricchi, ma avrebbe dovuto aggiungere che per far mangiar bene i poveri altri poveri vengono sottoposti a schiavitù e persino muoiono nell’ignavia generale. E non è assolutamente vero che non si possa stroncare la schiavitù con i mezzi attuali.

Intanto, si utilizzino droni e pattuglie per controllare il territorio. Parimenti, giova evidenziare che i lavoratori in nero non vengono utilizzati “col favore delle tenebre”, ma con la luce del sole. Occorre soltanto la buona volontà di un Governo che agisca senza perder tempo. Un provvedimento che potrebbe alleviare la schiavitù potrebbe essere il rilascio di un permesso di soggiorno per lavoratori stagionali. E successivamente prevedere l’applicazione della legge Pio La Torre/Rognoni, nei confronti di imprenditori che sistematicamente fanno uso di lavoratori in nero. In buona sostanza, sequestrare e confiscare i profitti accumulati dalla violazione di legge. E’ un calcolo facilmente deducibile. Occorre far capire “che la pacchia è finita!”, come qualcuna ebbe a dire.

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