Sul Colle del Galibier il 27 luglio del 1998 Marco Pantani sferrò il primo attacco decisivo alla maglia gialla Jan Ullrich. Una tappa entrata nella leggenda, che permise al Pirata di compiere la storica doppietta Giro-Tour. 26 anni dopo, Tadej Pogacar non si lascia sfuggire l’occasione: il Tour de France passa sul Galibier, lui punta a ripetere l’impresa che non è più riuscito a nessuno dopo Pantani. L’equazione dà il risultato sperato, perché il campione sloveno regala spettacolo: mette la sua squadra a tirare per tutta la salita, poi attacca sulle ultime rampe, stacca anche l’eterno rivale Jonas Vingegaard. La sua danza in discesa lo porta a guadagnare oltre mezzo minuto. Arriva sul traguardo di Valloire a braccia alzate: si è ripreso la maglia gialla. Ha chiuso il primo capitolo di un’avventura che potrebbe portarlo a riscrivere la storia del ciclismo moderno.
“Sono molto felice: era una tappa da sogno, finirla così è incredibile“, ha detto lo stesso Pogacar dopo aver vinto la frazione alpina di 139,6 km da Pinerolo a Valloire, con la quale il Tour ha salutato l’Italia. “Conoscevo questa tappa molto bene”, ha confessato lo sloveno, che tra Sestriere e Monginevro (le prime due ascese di giornata) si è allenato per diverso tempo. “Avevo fiducia e grandi gambe, dovevo provarci”. Ha avuto ragione, perché la Grande Boucle è appena cominciata ma questo è un primo segnale molto forte di avvertimento lanciato a tutti i rivali. Ci saranno le cronometro, ci saranno altre tappe e altre trappole sul percorso di Pogacar verso Nizza. Ma le risposte arrivate dal Galibier sono due: la forma dello sloveno è perfetta e la sua squadra, UAE Emirates, è la più forte del Tour.
“Sono contentissimo della mia forma e di come mi sento sulla bici”, ha confermato la stessa maglia gialla. Lo si è visto quando è scattato: Vingegaard ha retto per un po’, poi ha dovuto mollare la sua ruota. Una scena che praticamente non si era mai vista nelle due precedenti edizioni del Tour, poi vinte infatti dal danese. Pogacar conosceva anche la discesa, è stato cauto nei primi tornanti anche con asfalto bagnato, poi ha sprigionato tutta la sua potenza arrivando a guadagnare 35″ al traguardo su Remco Evenepoel, alla fine secondo davanti a Juan Ayuso, compagno di squadra di Pogacar che ha negato l’abbuono a Primoz Roglic, quarto con lo stesso tempo. Vingegaard, che è stato l’ultimo ad arrendersi in salita a Pogacar per poi esser ripreso in discesa dagli altri uomini di classifica alle sue spalle, ha chiuso quinto. Ha dimostrato di non essere al Tour solo per partecipare. Ora dovrà dimostrare di essere quello dei tempi migliori, perché altrimenti questo Pogacar è impossibile da battere.
L’ex leader del Tour, Richard Carapaz, è sprofondato sulle pendenze del Galibier. Lì dove la UAE ha impresso alla corsa un ritmo forsennato, sbriciolando il gruppo dei migliori che era già ridotto a poche unità prima dello scatto di Pogacar. Praticamente, gli unici a essere ancora rimasti potenzialmente in lotta per il podio del Tour, oltre ai già citati, sono solo Carlos Rodríguez e Mikel Landa. Quest’ultimo è arrivato insieme a Joao Almeida, altro uomo di Pogacar, a testimonianza dello strapotere del team UAE Emirates. Giulio Ciccone, nono all’arrivo a 2’41” dal vincitore, si trova al nono posto a 3’20” dalla maglia gialla. Il primo degli italiani, il primo degli “altri”.
La nuova classifica generale del Tour 2024
1. Tadej Pogacar (UAE Team Emirates)
2. Remco Evenepoel (Soudal-Quick Step) +45”
3. Jonas Vingegaard (Visma-Lease a Bike) +50”
4. Juan Ayuso (UAE Team Emirates) +1’10”
5. Primoz Roglic (Red Bull-Bora-Hansgrohe) +1’14”
6. Carlos Rodríguez (Ineos Grenadiers) +1’16”
7. Mikel Landa (Soudal-Quick Step) +1’32”
8. Joao Almeida (UAE Team Emirates) +1’32”
9. Giulio Ciccone (Lidl Trek) +3’20”
10. Egan Bernal (Ineos Grenadiers) +03’21”
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Tour de France, sul Galibier il primo show di Pogacar: stacca anche Vingegaard e torna in maglia gialla – La nuova classifica
Sul Colle del Galibier il 27 luglio del 1998 Marco Pantani sferrò il primo attacco decisivo alla maglia gialla Jan Ullrich. Una tappa entrata nella leggenda, che permise al Pirata di compiere la storica doppietta Giro-Tour. 26 anni dopo, Tadej Pogacar non si lascia sfuggire l’occasione: il Tour de France passa sul Galibier, lui punta a ripetere l’impresa che non è più riuscito a nessuno dopo Pantani. L’equazione dà il risultato sperato, perché il campione sloveno regala spettacolo: mette la sua squadra a tirare per tutta la salita, poi attacca sulle ultime rampe, stacca anche l’eterno rivale Jonas Vingegaard. La sua danza in discesa lo porta a guadagnare oltre mezzo minuto. Arriva sul traguardo di Valloire a braccia alzate: si è ripreso la maglia gialla. Ha chiuso il primo capitolo di un’avventura che potrebbe portarlo a riscrivere la storia del ciclismo moderno.
“Sono molto felice: era una tappa da sogno, finirla così è incredibile“, ha detto lo stesso Pogacar dopo aver vinto la frazione alpina di 139,6 km da Pinerolo a Valloire, con la quale il Tour ha salutato l’Italia. “Conoscevo questa tappa molto bene”, ha confessato lo sloveno, che tra Sestriere e Monginevro (le prime due ascese di giornata) si è allenato per diverso tempo. “Avevo fiducia e grandi gambe, dovevo provarci”. Ha avuto ragione, perché la Grande Boucle è appena cominciata ma questo è un primo segnale molto forte di avvertimento lanciato a tutti i rivali. Ci saranno le cronometro, ci saranno altre tappe e altre trappole sul percorso di Pogacar verso Nizza. Ma le risposte arrivate dal Galibier sono due: la forma dello sloveno è perfetta e la sua squadra, UAE Emirates, è la più forte del Tour.
“Sono contentissimo della mia forma e di come mi sento sulla bici”, ha confermato la stessa maglia gialla. Lo si è visto quando è scattato: Vingegaard ha retto per un po’, poi ha dovuto mollare la sua ruota. Una scena che praticamente non si era mai vista nelle due precedenti edizioni del Tour, poi vinte infatti dal danese. Pogacar conosceva anche la discesa, è stato cauto nei primi tornanti anche con asfalto bagnato, poi ha sprigionato tutta la sua potenza arrivando a guadagnare 35″ al traguardo su Remco Evenepoel, alla fine secondo davanti a Juan Ayuso, compagno di squadra di Pogacar che ha negato l’abbuono a Primoz Roglic, quarto con lo stesso tempo. Vingegaard, che è stato l’ultimo ad arrendersi in salita a Pogacar per poi esser ripreso in discesa dagli altri uomini di classifica alle sue spalle, ha chiuso quinto. Ha dimostrato di non essere al Tour solo per partecipare. Ora dovrà dimostrare di essere quello dei tempi migliori, perché altrimenti questo Pogacar è impossibile da battere.
L’ex leader del Tour, Richard Carapaz, è sprofondato sulle pendenze del Galibier. Lì dove la UAE ha impresso alla corsa un ritmo forsennato, sbriciolando il gruppo dei migliori che era già ridotto a poche unità prima dello scatto di Pogacar. Praticamente, gli unici a essere ancora rimasti potenzialmente in lotta per il podio del Tour, oltre ai già citati, sono solo Carlos Rodríguez e Mikel Landa. Quest’ultimo è arrivato insieme a Joao Almeida, altro uomo di Pogacar, a testimonianza dello strapotere del team UAE Emirates. Giulio Ciccone, nono all’arrivo a 2’41” dal vincitore, si trova al nono posto a 3’20” dalla maglia gialla. Il primo degli italiani, il primo degli “altri”.
La nuova classifica generale del Tour 2024
1. Tadej Pogacar (UAE Team Emirates)
2. Remco Evenepoel (Soudal-Quick Step) +45”
3. Jonas Vingegaard (Visma-Lease a Bike) +50”
4. Juan Ayuso (UAE Team Emirates) +1’10”
5. Primoz Roglic (Red Bull-Bora-Hansgrohe) +1’14”
6. Carlos Rodríguez (Ineos Grenadiers) +1’16”
7. Mikel Landa (Soudal-Quick Step) +1’32”
8. Joao Almeida (UAE Team Emirates) +1’32”
9. Giulio Ciccone (Lidl Trek) +3’20”
10. Egan Bernal (Ineos Grenadiers) +03’21”
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Roma, 25 feb. (Adnkronos) - L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha avviato un’istruttoria nei confronti di Atac per possibile pratica commerciale scorretta. L’istruttoria riguarda la qualità e la quantità dei servizi erogati nel triennio 2021-2023 rispetto a quanto previsto dal contratto di servizio con il Comune di Roma e prospettato ai consumatori anche attraverso la Carta della Qualità dei Servizi del Trasporto Pubblico. Lo comunica l'Antitrust in una nota.
In particolare, Atac avrebbe sistematicamente disatteso gli obiettivi relativi alla regolarità del servizio di trasporto di superficie e del trasporto metropolitana, ai presidi di sicurezza delle stazioni metropolitane, al funzionamento di ascensori, montascale e scale/tappeti mobili, nonché all’illuminazione delle stazioni della metropolitana.
A fronte del presunto mancato raggiungimento di questi obiettivi, Atac non sembrerebbe aver assunto misure correttive adeguate a colmare le ripetute carenze, né misure di adeguamento e/o di rimborso parziale delle tariffe applicate, in considerazione dei potenziali disagi arrecati ai consumatori. Ieri i funzionari dell’Autorità hanno svolto un’ispezione presso la sede della società Atac con l’ausilio del Nucleo speciale Antitrust della Guardia di finanza.
Roma, 25 feb. (Adnkronos) - "Se Cdu e Socialisti pensano di fare finta di niente, andando al governo confermando un inciucio fallimentare, non faranno il bene dell’Europa. Il voto di Afd, scelta da tantissimi giovani, è un voto di speranza, un voto che guarda al futuro. Per paura di Afd, la Cdu-Csu aveva espresso posizioni molto chiare che ora dovrà rimangiarsi per cercare un accordo con i Socialisti che, come un Pd qualunque, hanno straperso ma vogliono le poltrone come se nulla fosse. Per l’Europa sarebbe un pessimo segnale". Lo dice il vicepresidente del Consiglio e segretario della Lega, Matteo Salvini, in un'intervista a 'Libero'.
"Il cordone sanitario -aggiunge- non porta bene a chi lo fa, in Europa hanno tentato la stessa cosa contro la Lega e i nostri alleati, e hanno ottenuto che i Patrioti siano cresciuti in tutti i Paesi diventando terzo Gruppo a Bruxelles. Ormai Popolari e Socialisti sono chiusi in un bunker, perennemente sconfitti ma incapaci di vedere la realtà. Eppure continuo a sperare che le forze di centrodestra siano in grado di unirsi contro le sinistre, come da insegnamento di Silvio Berlusconi abbiamo il dovere di dialogare con tutte le forze alternative alle sinistre che spingono per l’immigrazione selvaggia, per la cancellazione delle nostre identità, della nostra agricoltura e del nostro lavoro".
Torino, 25 feb. (Adnkronos) - Oltre 100 persone indagate per traffico di stupefacenti e altri reati commessi all’interno delle carcerari. Una vasta operazione dei carabinieri del Comando provinciale di Torino, insieme al Nucleo investigativo regionale della Polizia penitenziaria di Torino, è in corso da stamattina presto nelle province di Torino, Alessandria, Biella, Vercelli, Cuneo, Sassari, Savona Imperia e Modena, con perquisizioni sia in abitazioni che in istituti di pena.
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Io sono un artista libero, non mi sono mai schierato politicamente". Così Simone Cristicchi, ospite a 'Maschio Selvaggio' su Rai Radio 2, risponde alla conduttrice Nunzia De Girolamo quando fa notare al cantautore romano come la canzone sanremese 'Quando sarai piccola' sia piaciuta tanto a Elly Schlein quanto a Giorgia Meloni.
"Si tende sempre a identificare gli artisti politicamente, la musica invece non ha fazioni, non ha colori. Devo dire che tu hai messo insieme la destra e la sinistra", ha detto De Girolamo al cantautore arrivato quinto nella classifica finale. "Questo mi fa sorridere - ha confessato Cristicchi - sono molto contento di questo apprezzamento bipartisan, o anche super partes, che ha generato la mia canzone. Io sono sempre stato un artista libero, non mi sono mai schierato politicamente, proprio perché volevo che la mia musica e la mia arte potesse arrivare a tutti ed è giusto che sia così".
"Ovviamente ho le mie idee, come tutti, non le rinnego e non mi vergogno di esternarle quando è il momento e quando ho voglia, però - ha concluso il cantautore - sono veramente contento di aver fatto questa canzone che sia piaciuta più o meno a tutti".
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Il caro bollette è un problema sempre più grave, che non possiamo più far finta di non vedere. Paghiamo le bollette più care d’Europa, che a sua volta paga le bollette più alte tra i competitor internazionali. Siamo i più tartassati tra i tartassati, con un evidente danno alla competitività delle imprese e al potere di acquisto delle famiglie. I lavoratori, in particolare, pagano questi aumenti tre volte: la prima in casa quando arriva la bolletta, la seconda perché le aziende devono metterli in cassa integrazione poiché con l’energia alle stelle perdono produttività, la terza perché l’energia spinge a rialzo l’inflazione e i prodotti nel carrello della spesa costano di più". Lo dice Annalisa Corrado della segreteria del Partito Democratico.
"Agire è possibile e doveroso. Possiamo farlo subito, a partire dalla protezione dei soggetti vulnerabili, oltre 3 milioni e mezzo di utenti, per il quali il governo vuole bandire aste che sarebbero una iattura. Bisogna fermarle immediatamente e riformare piuttosto l’acquirente unico, che al momento gestisce il servizio di tutela della vulnerabilità, perché possa tornare a stipulare i contratti pluriennali di acquisto, agendo come vero e proprio gruppo d’acquisto".
"È necessario inoltre agire ad ogni livello possibile per disaccoppiare il prezzo dell’energia da quello del gas: occorre lavorare ad una riforma europea dei mercati, scenario non immediato, agendo però contemporaneamente ed immediatamente per un “disaccoppiamento di fatto”, come quello che si potrebbe attuare supportando i contratti pluriennali con i produttori di energia da fonti rinnovabili (PPA, Power purchase agreement). Dovremmo prendere esempio dalla Spagna di Sanchez, inoltre, che ha imposto un tetto al prezzo del gas, ottenendo risultati brillanti che hanno trainato la ripresa d’industria ed economia. Dobbiamo fare di più e meglio per la transizione energetica per liberarci dalla dipendenza del gas: oltre ad insistere su sufficienza energetica ed elettrificazione dei consumi, dobbiamo agire ad ogni livello perché la quota di energia da fonti rinnovabili nel nostro mix di produzione cresca: questo è l’unico modo strutturale di far penetrare il beneficio in bolletta del basso costo delle energie pulite".
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - “Allarmano e inquietano gli atti violenti rivolti in questi giorni contro le Forze dell’Ordine, a loro va la nostra piena solidarietà”. Lo dichiara la deputata di Italia Viva Maria Elena Boschi dopo gli incendi dolosi che hanno coinvolto questa mattina il commissariato e la Polstrada di Albano Laziale e nei giorni scorsi il comando della Compagnia dei carabinieri di Castel Gandolfo.
“Auguriamo agli agenti intossicati una pronta guarigione. Nell’attesa che sia fatta chiarezza sulle dinamiche e che i responsabili siano consegnati alla giustizia, non possiamo che schierarci senza indugio al fianco di chi ogni giorno si impegna per la sicurezza delle cittadine e dei cittadini”, conclude.
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Le bollette energetiche di famiglie e imprese sono alle stelle. Meloni ha fischiettato per mesi, ignorando anche le nostre proposte. E oggi annuncia il rinvio di un Cdm promesso ormai due settimane fa. Non avevano detto di essere 'pronti'?". Lo ha scritto sui social Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.