Un attacco mirato da parte di una folla ha scatenato la guerriglia nella notte a Kayseri, città da oltre un milione di abitanti in Anatolia, regione della Turchia. Nel mirino degli aggressori gli esercizi commerciali gestiti da cittadini siriani. Il motivo che ha scatenato la reazione della folla è stata la diffusione della notizia dell’arresto di un uomo, sempre siriano, sospettato di avere molestato una bambina sua connazionale di cinque anni.
L’aggressione da parte della folla, avvenuta attorno alle 21:00 nel quartiere Melikgazi, ha portato alla distruzione di alcune automobili, oltre alla rottura delle vetrine degli esercizi commerciali, il tutto all’urlo di “non vogliamo rifugiati siriani”, come riportato da vari media locali. Nel corso dell’intervento della polizia, giunta sul luogo degli scontri con i blindati e intervenuta con gli idranti, cinque agenti sono rimasti feriti. Per gli scontri sono state arrestate 77 persone. Il ministro dell’Interno turco, Ali Yerlikaya, è intervenuto definendo gli attacchi “inaccettabili” e contestando la “xenofobia”. Non sono infatti nuovi gli attacchi di matrice d’odio da parte dei turchi nei confronti dei siriani, soprattutto in seguito alla politica di accoglienza avviata dal presidente turco Recep Erdogan dopo la guerra scoppiata nel paese nel 2011.