Secondo la piattaforma specializzata FlightAware tra il 28 e il 30 giugno in Europa si è registrata la cancellazione di metà dei voli diretti in tutto il mondo
Ritardi clamorosi, cancellazioni improvvise, scioperi in piena stagione vacanziera e perfino bivacchi improvvisati in aeroporti trasformati in mangifici. Non sembra esserci pace per i voli aerei in Italia in questo inizio estate 2024. Sulla pagina Facebook del gruppo FlyTorino lunedì è apparsa una foto del tabellone delle partenze dall’aeroporto Caselle di sabato 29 giugno. E tra la quindicina di voli nazionali e internazionali del pomeriggio non è presente alcun semaforo verde. Questo vuol dire che tra quei quindici voli di linea metà sono stati cancellati e metà fatti partire con ampi ritardi (3 ore per Francoforte e 8 ore per Londra, ad esempio). “Stesso scenario venerdì, con ritardi diffusi e la cancellazione del Cagliari serale. È così a Torino e in tutta Europa, ma cosa sta succedendo?”, si chiedono da FlyTorino. Semplice. Anzi, complicatissimo. Si tratta del sistema ATC (Air Traffic Control) che a livello Europeo è andato in tilt, creando ritardi a catena, perdita di slot e cancellazioni di voli. Secondo la piattaforma specializzata FlightAware tra il 28 e il 30 giugno in Europa si è registrata la cancellazione di metà dei voli diretti in tutto il mondo.
Venerdì scorso, il 28, è stato probabilmente il giorno peggiore con le compagnie europee che hanno cancellato circa 600 voli e altri 8mila hanno registrato ritardi significativi. Allargandosi alla settimana 24-30 giugno, secondo i dati di Eurocontrol, gli aerei hanno accumulato nei cieli europei 1,9 milioni di minuti di ritardo, il 153% in più dello stesso periodo di un anno fa e +125% rispetto al 2019. A questo punto c’è da chiedersi se per questo disastro sulle linee aeree europee oltre al’ATC in tilt ci siano altre cause. Sul Corriere viene segnalato che va messo in conto anche il maltempo (“che costringe i velivoli a percorsi alternativi e a creare traffico”), ma vanno anche aggiunti: carenza di personale nelle compagnie, negli aeroporti e nelle torri di controllo. Peraltro la compagnia più colpita sembra essere nientemeno che Ryanair che ha denunciato 60 voli cancellati e un 30% giornaliero di aerei partiti in forte ritardo.
A luglio, in Italia, andrà oltretutto anche messo in conto il lungo elenco dei lavoratori e delle società di gestione aeroportuale che faranno sciopero: si prevedono quindi disagi a Roma Fiumicino, Milano Malpensa, Bologna e Venezia il prossimo 5 luglio, mentre il 21 dello stesso mese si fermeranno gli scali di Milano Linate, Olbia e Bergamo Orio al Serio. Per i tanti che sono finiti vittime di ritardi e cancellazioni ci sono spiragli positivi per un rimborso. “Giornalmente – dice Felice D’Angelo, ceo di ItaliaRimborso – veniamo costantemente contattati dai passeggeri che ricevono un disservizio aereo per richiedere la nostra assistenza. Ciò che stiamo analizzando in queste settimane è qualcosa che va fuori dal normale, tanto da dover incrementare il personale in azienda”.
Si stima, infatti, che per il mese di giugno, la somma richiedibile da parte dei viaggiatori alle compagnie aeree in Italia sia attorno ai 15 milioni di euro. Cifra che balzerebbe entro agosto a 60 milioni di euro. In buona parte dei casi la responsabilità ricade sulle compagnie aeree ed i passeggeri si possono rifare sul regolamento europeo 261/2004, ottenendo una compensazione pecuniaria che va da 250 a 600 euro. Una sorta di risarcimento richiedibile se il volo in ritardo supera le tre ore, o, se il volo viene cancellato con un preavviso inferiore a 14 giorni. Infine, un caso specifico che aggiunge oltre al danno la beffa. Le immagini di centinaia di persone accampate per terra giunge dall’Aeroporto Marconi di Bologna. In un video caricato su Instagram dalla compagnia teatrale Instabili Vaganti durante il weekend di ritardi e cancellazioni, si vedono sedute per terra a mangiare, bere o dormicchiare centinaia e centinaia di persone. L’eccezionalità di ritardi e scioperi ha messo a nudo, peraltro, proprio come commenta un membro della compagnia teatrale nel video, come l’aeroporto bolognese sia stato “trasformato in una trattoria dove non ci sono più posti per far sedere le persone, bambini e adulti tutti buttati a terra”. Infatti al Marconi da tempo, come del resto in centro città, non si fa che aprire ristoranti, osterie, piluccherie varie per turisti affamati ad ogni ora del giorno ma evidentemente mai stanchi. “Non sono state create aree per far sedere e riposare i turisti – spiegano ancora gli Instabili Vaganti nel video – solo negozi e trattorie. Guardate la scena: è inquietante. Ci può essere in una città europea con un aeroporto così?”.