Il figlio di Vittorio Emanuele di Savoia risponde punto per punto alle critiche
Emanuele Filiberto di Savoia risponde a tono dopo le polemiche per la sepoltura del padre in sordina a Superga convocando la stampa: “Mi dovete spiegare perché quando si parla della nostra famiglia debba sempre essere tutta una polemica, tutto un mistero. Basta, abbiate pietà, lasciate in pace mio padre”. Poi ha risposto anche in merito all’assenza della madre Marina Doria: “Ho diritto a seppellire mio padre nel modo che ritengo più idoneo? Ero da solo perché mamma non è potuta venire, è in convalescenza dopo 5 settimane in ospedale“.
E ancora: “Ho scelto il riserbo e non credo di essere costretto a dare troppe spiegazioni. Era una mia idea mettere la tomba sotto l’altare. Ma la sovrintendenza ha detto che non si poteva perché quello è un luogo di preghiera. Ci hanno detto che se lo volevamo nella sala reale l’unica possibilità era costruire un sarcofago e appoggiarlo alla parete”.
Sul padre e sulla sua storia Emanuele Filiberto ha detto: “Io sono aperto al confronto, ma occorre essere giusti e sentire sempre tutte le campane. E comunque è mio padre, e il suo vero lascito è l’amore con cui mi ha fatto crescere. Facciamo polemica anche su questo?”.
A Nervesa della Battaglia è stato contestato qualche giorno fa per la sua partecipazione all’inaugurazione di un monumento al milite ignoto. “Ho visto delle persone che si vogliono fare pubblicità. – ha continuato Filiberto- Che senso ha discriminare una persona che è nata nel ’72, che ha un cognome sì importante, ma che vuole rendere omaggio? Le colpe dei padri mi sa che non cadono solo sui figli ma anche sui nipoti. E solo se ti chiami Savoia. Se hanno studiato la storia di Vittorio Emanuele III sanno quanto lui ha fatto durante la Prima guerra mondiale. Sono stupidaggini, però fanno comodo alla stampa che le riprende e ne nasce un gran polverone. La cerimonia è stata bellissima e con gli ordini dinastici di casa Savoia compreremo dei defibrillatori che metteremo in vari Comuni oltre a Nervesa”.