Fa ancora discutere l’aggressione avvenuta in metro a Roma con protagonista lo YouTuber Cicalone, vero nome Simone Ruzzi. L’ex pugile romano ha dato vita alla squadra anti-borseggiatori alla metropolitana. Stando al suo racconto, contenuto in un video pubblicato sui canali Instagram, lui e la videomaker sono stati aggrediti da un gruppo di borseggiatori ieri pomeriggio sulla banchina della fermata della metro Piazza di Spagna.
Cicalone e gli altri componenti del suo gruppo stavano per iniziare delle riprese di un video quando sarebbe scattata l’aggressione. “Eravamo appena entrati, non c’era neanche la telecamera – racconta – un ragazzo ha dato degli schiaffi anche a Evelina. È stata un’aggressione in piena regola“. Sul posto è intervenuta la polizia per la segnalazione di una rissa. A quanto ricostruito dagli agenti, i borseggiatori coinvolti sarebbero tre e una di loro, una donna, è stata portata in ospedale in codice giallo.
Lo stesso Cicalone ospite a “L’aria che tira” da David Parenzo ha respinto le critiche sull’uso della mossa di arti marziali per bloccare il ragazzo. Quando il giornalista ha fatto presente che l’azione forse non era proprio legale, il diretto interessato ha respinto le accuse al mittente: “Davanti a un reato il privato cittadino può arrestare o bloccare l’aggressore in attesa delle forze dell’ordine”. Ma la risposta non ha convinto appieno né Parenzo né gli ospiti presenti in studio. Poi Cicalone ha mostrato la mossa sia a Parenzo stringendolo al collo e poi con un operatore in studio. “Sono un cittadino comune che filma tutto. L’astuzia serve sempre nella vita. Riprendo e racconto senza filtri laddove sono i soliti borseggiatori che imperterriti continuano a rubare”, ha detto.
In una intervista a La Repubblica Cicalone aveva dichiarato: “Dicono che siamo picchiatori, fascisti e squadristi. Ma non è così. La gente è esasperata dai borseggiatori. Ho migliaia di richieste di persone che chiedono di venire in metro con me. Potrei fare un esercito, ma non è questo il nostro lavoro. Non facciamo le ronde. Io documento quello che succede e lo mostro a milioni di follower. Siamo stati aggrediti. Ho fatto la classica presa che fanno le forze dell’ordine. Ha picchiato una ragazza, ha rotto la sua fotocamera. Io l’ho solo fermato. Non è giustizia privata. È stata una brutta scena, ma andava fatto. Non gli ho fatto nulla”.