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“Finalmente mi metto a fare musica di me**a. Nella vita bisogna tirare fuori un po’ i cog**oni. Sarò su Rai3 al posto di Bollani”: Morgan alla carica con Rutti

Un fiume in piena, una conferenza senza limiti e senza peli sulla lingua, Morgan festeggia doppio: la vittoria contro Bugo per Sanremo 2020 e la firma con una major discografica

di Andrea Conti
“Finalmente mi metto a fare musica di me**a. Nella vita bisogna tirare fuori un po’ i cog**oni. Sarò su Rai3 al posto di Bollani”: Morgan alla carica con Rutti

Morgan alla presentazione del nuovo progetto discografico “Rutti” era felice e rilassato per aver vinto la causa di “diffamazione aggravata” mossa da Bugo per i fatti accaduti al Festival di Sanremo 2020: “È la vittoria della verità oltre che dei bravi professionisti, della serietà, dell’essersi impegnati, sono sempre stato disposto a dialogare con Bugo. Magari, poi altro che Sanremo, facciamo San Siro! Io con Bugo voglio fare pace perché sono in pace con lui”. L’occasione per il cantautore è importante perché ha firmato un contratto con Warner Music Italia: “Mancavo dal mondo della discografia tradizionale da tantissimi anni, credo 11, ufficialmente diciamo l’ultimo album uscito per la Sony era del 2012”.

“HO GIÀ PRONTI 18 ALBUM, MA IL MIO CONTRATTO PREVEDE SINGOLI” – “Rutti è la prima canzone, sono sotto contratto con questa casa discografica e il contratto prevede un progetto che è stato pensato in termini di singoli e non di album, è una cosa nuova per me ma sono disposto a farlo perché nel frattempo la discografia è molto diversa, rientra nel mondo delle cose nuove. Ho già pronti 18 album, il prossimo album dovrà essere di protesta, per forza, il più rivoluzionario della mia vita. Il primo mattone è stato “Rutti”, il secondo si chiama “Lamentatevi” (ride; ndr). Ho fatto un viaggio mio, slegato da qualsiasi realtà, una specie di sogno dove non ho ascoltato la radio, non so nulla di quello che è successo musicalmente, sono un museo, un sarcofago musicale. Sono una cosa rarissima, è come uno che cade in una realtà improvvisamente, un alieno, bisognerebbe fare delle visite guidate perché sono un museo egizio, una cosa storica”.

“NON VOLEVO CHIAMARE LA CANZONE RUTTI – Io volevo intitolarla diversamente, qualsiasi cosa tranne “Rutti”. Mi fa strano che questa sia proprio la canzone che segna il ritorno nella major, è questa la cosa importante. Io ho scritto questo pezzo recentemente, mi son trovato nelle note dell’iPad questo testo, non mi ricordavo manco di averlo scritto, l’ho scritto in un momento di dormiveglia. C’ho strimpellato sopra facendo il verso a una canzone tipo De Andrè e allora mi sono messo a suonare sulla falsariga di “Un giudice”. L’ho mandata per curiosità al mio amico Pico Cibelli (presidente di Warner Music Italia, ndr) e mi ha detto ‘è una hit’, basta, semplice, è cominciato tutto così. Abbiamo ripreso i rapporti lavorativi, siamo sempre rimasti in ottimi rapporti personali. La Warner si occupa della musica di X Factor, io non sapevo nemmeno la questione di Simonetta e la cricca, siccome piovo dal cielo non lo sapevo”.

“FINALMENTE MI METTO A FARE MUSICA DI ME**DA” – “Finalmente mi metto a fare musica di merda (ride).Voglio dialogare con questa musica che oggi chiamate canzoni, per me non lo sono. È un oggetto più complesso, l’armonia è trascurata totalmente, finché non si fanno canzoni con accordi interessanti non saranno mai canzoni. È come se non esistessero accordi, la trap è fatta con i 4 accordi di “No woman no cry”, prendono quelli. Tutte le canzoni trap di oggi hanno questi 4 accordi. Manca l’armonia, non si può arrivare a un abbrutimento totale dove le frasi sono costruite nello stesso modo, la letteratura ad esempio impone una ricerca nella forma letteraria, una ricerca, una profondità. Sennò fanno tutti gli scrittori, io voglio parlare di questo, ne ho parlato nella canzone“.

“UN INEDITO CON CHIELLO E ACHILLE LAURO” – “C’è un nuovo brano in arrivo. È una canzone mia che se tutto va bene canteremo con Chiello e Achille Lauro. Sì, sarà di protesta intendo una protesta il cui centro è un interesse nel ripristino dei valori umanistici che questa società perde a favore della tecnocrazia. La mia è una protesta umanistica, è l’essere umano che insorge di fronte all’egemonia del mercato, che usa i numeri contro la qualità, le leggi del profitto anziché quelle della gratificazione e del merito”.

“ANDRÒ SU RAI 3 AL POSTO DI BOLLANI” – “Ho dei progetti già annunciati dalla Rai, non lo volevo comunicare ma visto che l’hanno fatto loro posso confermarlo. Si tratta di un mio programma su Rai 3 che rimpiazza quello di Bollani, nell’access prime time, nello spazio dopo il tg e prima della prima serata. Verrà presentato ufficialmente con la presentazione del palinsesto a Napoli dalla Rai. Lo stesso spazio di Augias. Una cosa è certa, ho espresso la volontà che lui mi passi il testimone, come un passaggio di staffetta. Non è un mistero che io ritenga importante il Ministero della Cultura. Mi sto concentrando sulla Villa Verdi. Il ministro ha smentito perché non è ancora compiuta la procedura di acquisto, ho sbagliato io a comunicarlo, mi sono scusato anche con il Ministro, sono stato frettoloso. Non c’è l’incarico di fatto, c’è solo un interesse.”

“LO SCONTRO CON LA SONY E NON HO FATTO DISCHI”– “Mi hanno chiamato a X Factor appunto, ma è cambiato tutto ora perché in tv la musica non aveva quel ruolo. Esisteva Amici ma si facevano solo le cover e anche a X Factor era così. Nella prima edizione italiana io ho proposto di fare inediti ed è cambiato un po’ tutto, perché gli artisti sono diventati delle realtà del pop vero, non c’è più imitazione. Diventa una cosa vera così e da lì le case discografiche si sono interessate, ma eccessivamente, concentrandosi solo sui talent e non su altri. C’è stato quindi un dissenso tra me e le case discografiche, in particolare in quel periodo ero con la Sony, non ero d’accordo e quando hanno cominciato a imporsi, mi sono distaccato e non ho più pubblicato dischi”.

“ACHILLE LAURO A X FACTOR MI HA STUPITO MOLTO” – “La nuova giuria di X Factor? Non li ho visti al lavoro, a priori sono delle ottime scelte. Manuel Agnelli sappiamo che è il mio sostituto (ride, ndr), non è denigratorio essere i miei sostituti, anzi! Achille Lauro mi ha stupito tantissimo, sono curioso, non ho la capacità di immaginare come lui farà il giurato, sto aspettando di capire come sarà, c’è anche un bel rapporto personale con lui, mi aspetto che mi scriva da un momento all’altro per avere delle dritte. Jake La Furia è nel gruppo con Guè e se è come lui siamo in un terreno di grande smartness, mentre Paola Iezzi anche lei è un’amica. Io ho suonato in un album di Paola e Chiara, il basso, mi hanno fatto ascoltare tutto e ho detto ‘togliete quella che si chiama Vamos a bailar’ (ride; ndr). Lo stesso anno si presentò Valeria Rossi con ‘Tre parole’ e le ho detto: Ma dove vuoi andare con questo pezzo?”.

“NELLA VITA BISOGNEREBBE TIRARE FORI I COG**ONI” – “Non mi sento un esempio, ma in questo fatto di sentirsi liberi di esprimersi sì, mi sento di dire che è una cosa che non danneggia, qualsiasi cosa che riguarda l’arte non è dannosa. l’Italia secondo me vive una situazione di torpore. A voi piace questo paese? No. Come si fa per poterlo cambiare? Non cambia, non è facile.. a meno che ognuno di noi nel suo non faccia delle cose per cui ci vuole un po’ di coraggio. Nella vita facciamo i cagnolini, nel nostro ufficio e in ogni situazione, bisognerebbe tirare fuori un po’ i coglioni, non succede niente e migliora tutto come un puzzle, si compone. Bisogna prendere quel coraggio iniziale, sento di poterlo consigliare: siate voi stessi, quando una cosa non vi va, non fatela. Se i giornalisti ad esempio non facessero quello che gli viene imposto, ci sarebbe una stampa più serena. Secondo me la stampa è ansiogena, ha bisogno di essere aggressiva, di attacco, di sfuriate, parole di questo tipo”.

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