In data 28 giugno 2024, avendo ben cura di non invitarci neanche come uditori, è stato presentato l’aggiornamento 2019 dei dati epidemiologici pessimi – presentati ad ottobre 2023 – che hanno visto la città di Acerra, in cui opera il più grande inceneritore di Italia, accusare i dati di incidenza di cancro peggiori di Italia per il periodo 2013-2018.

Va rilevato immediatamente che l’aggiornamento presentato, al contrario di quanto fatto nell’ottobre 2023, non ha proceduto ad illustrare i dati suddivisi per distretto sanitario della Asl.

Il dato riportato di incidenza di cancro, elevato oltre la media nazionale (697/10mila abitanti), appare comunque di gran lunga inferiore a quello dei soli maschi del solo distretto di Acerra nel periodo 2013-2018 (1047/10mila).

In assenza quindi di dati suddivisi per distretto, non è possibile comprendere se la “specificità acerrana” di avere il record nazionale di incidenza di cancro 2013-2018 (Sondrio per esempio è ferma a 890/10mila – Rashid et al, Epi Prev, febbraio 2024) si confermi o cominci a dare indicazioni di miglioramento (o peggioramento) nel 2019.

Il dato presentato appare quindi meno grave, ma è omnicomprensivo per tutta la Asl Na 2 nord e non lascia intravedere quella notevole differenza (innaturale) di elevata incidenza di cancro tra le zone interne (in particolare il distretto di Acerra) rispetto alle zone costiere flegree e rispetto pure agli altri Comuni ricompresi nella cosiddetta Terra dei Fuochi campana.

Va reso noto a tutta l’Italia quindi che l’ottimo lavoro del Dr Giancarlo D’Orsi non può essere interrotto o essere occasionale o ridimensionato, in quanto omnicomprensivo della intera Asl, dal momento che Acerra a partire dal 2009 è anche sede dell’inceneritore più grande di Italia che, se non ha potuto incidere significativamente nel record di incidenza registrato al 2018, certamente non può essere ignorato per gli anni successivi.

In base a numerose sentenze e leggi vigenti nei territori sedi di inceneritori, qui ancor più giustificate dai dati presentati ad ottobre 2023, il monitoraggio epidemiologico ambientale e sanitario deve essere completo, regolare (almeno ogni anno) e specifico per il Comune di Acerra rispetto a tutti gli altri distretti della Asl 2 nord.

Si comprende che tale impegno, gravoso e aggiuntivo, non può essere richiesto senza risorse economiche aggiuntive, stimabili in non oltre 50mila euro/anno, ma risulta comunque ineludibile a causa dei dati assolutamente fuori scala presentati ad ottobre 2023. Si ricorda che il Comune di Acerra riceve comunque un ristoro ambientale di circa 3.5 milioni di euro l’anno, la Regione Campania incassa circa 75 milioni di euro l’anno (50% fatturato inceneritore) e il gestore A2a non meno di 75 milioni di euro l’anno, come compenso per la sola gestione del maxi inceneritore che incombe sulla salute dei cittadini di Acerra.

Per la sola gestione del maxi inceneritore il gestore A2a ha incassato quindi non meno di 1.1 miliardi di euro a partire dal 2009, e ha un contezioso aperto con la Regione Campania di ben 58 milioni di euro per i soli extraprofitti incassati nei soli ultimi due anni di gestione. Il costo complessivo annuo di un intero registro tumori non supera i 250mila euro l’anno. Per integrare convenientemente e rendere pubblici con regolarità annua i dati suddivisi per distretto posso quindi stimare una necessità aggiuntiva di risorse economiche e umane non superiore a 50 mila euro/anno: una sciocchezza per chi guadagna miliardi di euro con i rifiuti campani sulla salute degli acerrani.

In conclusione, nel ringraziare sempre il Dr D’Orsi per l’impegno profuso, mai così essenziale per la vita della città di Acerra, il sottoscritto in via formale dichiara che è assolutamente necessario e doveroso a tutela della salute pubblica di tutti gli acerrani, che tale ottimo lavoro, ma suddiviso sempre per distretto, sia reso pubblico e trasmesso per iscritto regolarmente ogni anno a partire dal 2019 e quindi entro il prossimo mese di ottobre 2024.

La presenza di dati record nazionali di incidenza di cancro ad Acerra al 2018, che la relazione d’Orsi 2019 del 28 giugno 2024 non conferma né smentisce perché non dettaglia per distretto, evidenzia quanto sarebbe importante per azioni concrete a tutela della salute pubblica poter disporre anche di dati in tempo reale, sia pure sovrastimati al massimo del 5%, possibili tramite i database dei Medici di Famiglia, ma del tutto ignorati.

E’ altresì mia formale proposta che le Istituzioni Responsabili tutte, ciascuna nel proprio ruolo (Comune Regione e Gestore), si facciano carico economico immediato delle risorse necessarie per la regolare produzione e trasmissione dei dati dettagliati per distretto sanitario vs Acerra. A mero titolo di esempio si fa presente che sarebbe sufficiente il solo 0.50% della cifra di 58 milioni di euro del contenzioso in atto per extraprofitti tra Regione e Gestore per garantire le risorse sufficienti per almeno venti anni (!) al registro tumori per fornire questi dati in dettaglio e che 1.1 miliardi di euro incassati dal 2009 dal gestore sono stati tutti reinvestiti in beni e servizi, ma non per il Comune di Acerra, bensì per i Comuni proprietari di A2a e cioè Brescia e Milano, che non registrano i dati di incidenza di cancro certificati invece per il comune di Acerra per il periodo 2013-2018.

L’eccesso registrato di ben 1047/10mila al 2018 di nuovi casi di cancro all’anno per la sola città di Acerra non merita tanta “tirchieria” da chi incassa miliardi sui rifiuti campani tutti trattati in un solo Comune. Quanto vale la vita di un acerrano?

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