“Espressione di identità culturale collettiva” o sfruttamento di animali a scopo di lucro? Da antispecista convinta la mia risposta è una sola: il Palio di Siena è equivalente al circo, un’esibizione di animali per soddisfare il “divertimento” umano e far guadagnare soldi a chi ancora investe o scommette in un mercato tanto meschino. Eppure, se negli anni sono stati fatti molti passi avanti contro i circhi che ancora utilizzano gli animali perché sempre più persone non sopportano di vedere felini, elefanti, scimmie, ecc ecc chiusi in gabbie, obbligati a eseguire ridicoli esercizi – si pensi a quanto migliore sia lo spettacolo offerto dagli artisti del Cirque du Soleil – per quanto riguarda il Palio di Siena, il fronte dei contrari è piuttosto esiguo.
L’anno scorso, dopo che due cavalli si sono infortunati il 16 agosto, l’Oipa aveva richiamato l’attenzione sulla pericolosità della manifestazione, che commentava il presidente, Massimo Comparotto “mette a repentaglio la vita dei cavalli e offende la sensibilità di chi ama e rispetta gli animali. “La pista continua a mettere a rischio l’incolumità degli animali e degli stessi fantini, – diceva ricordando il 2018, anno in cui la competizione causò la morte di Raol, cavallo simbolo delle vittime del Palio (riuscite a guardare senza disgusto e pietà il video sotto?). Perché se il cavallo si rompe la zampa malamente, non viene curato e riabilitato, ma soppresso. “Si tratta di tornei anacronistici – scriveva ancora l’Oipa – che non hanno più ragione d’essere in un’epoca dove cresce e si consolida una sensibilità, sostenuta anche dagli orientamenti giuridici e giurisprudenziali, che non vuole usi e abusi sugli animali. Che poi qualcuno voglia addirittura il riconoscimento del Palio di Siena quale patrimonio culturale immateriale Unesco è surreale e grottesco”.
E qui torniamo alla “espressione di identità culturale collettiva” riconosciuta al Palio di Siena, proprio il giorno prima dell’inizio, dal ministero della Cultura, che messo il vincolo su 17 bandiere e 6 tamburi delle Contrade senesi considerati come “particolarmente significativi nella loro vita e nella loro storia”. Come scrive Sonny Richichi, presidente dell’associazione toscana Italian Horse Protection, “a Siena esultano perché il loro vero obiettivo sarà il riconoscimento del palio come Patrimonio nazionale e questo provvedimento potrebbe essere il primo passo per arrivarci. Sarebbe una vergogna tutta italiana”. Non stupisce quindi che stasera, salvo pioggia e ulteriori rinvii, Sangiuliano, insieme a Luca Ciriani, ministro per i rapporti con il Parlamento, sarà tra gli ospiti d’onore così come il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, che l’anno scorso chiedeva che il Palio fosse riconosciuto patrimonio Unesco per i suoi “profondi valori identitari”. Eppure quante cose che oggi reputiamo ripugnanti un tempo erano considerati “tradizione”? Persino la schiavitù.
Non importa che il selciato di Piazza del Campo sia macchiato del sangue di tanti cavalli, 51 dal 1975 al 2019 anche se le cifre sono difficili da stabilire se si contano anche gli incidenti; non importa che nel 2022 gli spettatori abbiano visto il fantino frustare almeno 15 volte il cavallo vincente. Proprio nel 2022 La7 si è sostituita alla Rai nel mandare in onda la corsa. Non solo, perché il tg di Enrico Mentana lancia l’evento con grande entusiasmo passando la linea a Pierluigi Pardo, che enuncia le magnifiche ‘magnifiche sorti e progressive’ del Palio. Nel servizio di presentazione andato in onda alle 13.30 il 2 luglio 2022, poche ore prima della corsa, il giornalista Guy Chiappaventi esaltava le nerbate: “Cavalcano senza sella, i fantini del palio, col nerbo di bue in mano per frustare il proprio cavallo ma anche quello degli altri, e i loro avversari, pagati come rock star: vincere un palio può costare centinaia di migliaia di euro alla contrada”. Perché alla fine la tradizione che per molti significa costumi, parate e benedizioni, per altri significa solo soldi e scommesse. Sulla pelle degli animali.
Elena Rosselli
Giornalista
Ambiente & Veleni - 3 Luglio 2024
Il Palio di Siena è come il circo: gli animali si sfruttano per soldi (e pure in diretta tv). Basta!
“Espressione di identità culturale collettiva” o sfruttamento di animali a scopo di lucro? Da antispecista convinta la mia risposta è una sola: il Palio di Siena è equivalente al circo, un’esibizione di animali per soddisfare il “divertimento” umano e far guadagnare soldi a chi ancora investe o scommette in un mercato tanto meschino. Eppure, se negli anni sono stati fatti molti passi avanti contro i circhi che ancora utilizzano gli animali perché sempre più persone non sopportano di vedere felini, elefanti, scimmie, ecc ecc chiusi in gabbie, obbligati a eseguire ridicoli esercizi – si pensi a quanto migliore sia lo spettacolo offerto dagli artisti del Cirque du Soleil – per quanto riguarda il Palio di Siena, il fronte dei contrari è piuttosto esiguo.
L’anno scorso, dopo che due cavalli si sono infortunati il 16 agosto, l’Oipa aveva richiamato l’attenzione sulla pericolosità della manifestazione, che commentava il presidente, Massimo Comparotto “mette a repentaglio la vita dei cavalli e offende la sensibilità di chi ama e rispetta gli animali. “La pista continua a mettere a rischio l’incolumità degli animali e degli stessi fantini, – diceva ricordando il 2018, anno in cui la competizione causò la morte di Raol, cavallo simbolo delle vittime del Palio (riuscite a guardare senza disgusto e pietà il video sotto?). Perché se il cavallo si rompe la zampa malamente, non viene curato e riabilitato, ma soppresso. “Si tratta di tornei anacronistici – scriveva ancora l’Oipa – che non hanno più ragione d’essere in un’epoca dove cresce e si consolida una sensibilità, sostenuta anche dagli orientamenti giuridici e giurisprudenziali, che non vuole usi e abusi sugli animali. Che poi qualcuno voglia addirittura il riconoscimento del Palio di Siena quale patrimonio culturale immateriale Unesco è surreale e grottesco”.
E qui torniamo alla “espressione di identità culturale collettiva” riconosciuta al Palio di Siena, proprio il giorno prima dell’inizio, dal ministero della Cultura, che messo il vincolo su 17 bandiere e 6 tamburi delle Contrade senesi considerati come “particolarmente significativi nella loro vita e nella loro storia”. Come scrive Sonny Richichi, presidente dell’associazione toscana Italian Horse Protection, “a Siena esultano perché il loro vero obiettivo sarà il riconoscimento del palio come Patrimonio nazionale e questo provvedimento potrebbe essere il primo passo per arrivarci. Sarebbe una vergogna tutta italiana”. Non stupisce quindi che stasera, salvo pioggia e ulteriori rinvii, Sangiuliano, insieme a Luca Ciriani, ministro per i rapporti con il Parlamento, sarà tra gli ospiti d’onore così come il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, che l’anno scorso chiedeva che il Palio fosse riconosciuto patrimonio Unesco per i suoi “profondi valori identitari”. Eppure quante cose che oggi reputiamo ripugnanti un tempo erano considerati “tradizione”? Persino la schiavitù.
Non importa che il selciato di Piazza del Campo sia macchiato del sangue di tanti cavalli, 51 dal 1975 al 2019 anche se le cifre sono difficili da stabilire se si contano anche gli incidenti; non importa che nel 2022 gli spettatori abbiano visto il fantino frustare almeno 15 volte il cavallo vincente. Proprio nel 2022 La7 si è sostituita alla Rai nel mandare in onda la corsa. Non solo, perché il tg di Enrico Mentana lancia l’evento con grande entusiasmo passando la linea a Pierluigi Pardo, che enuncia le magnifiche ‘magnifiche sorti e progressive’ del Palio. Nel servizio di presentazione andato in onda alle 13.30 il 2 luglio 2022, poche ore prima della corsa, il giornalista Guy Chiappaventi esaltava le nerbate: “Cavalcano senza sella, i fantini del palio, col nerbo di bue in mano per frustare il proprio cavallo ma anche quello degli altri, e i loro avversari, pagati come rock star: vincere un palio può costare centinaia di migliaia di euro alla contrada”. Perché alla fine la tradizione che per molti significa costumi, parate e benedizioni, per altri significa solo soldi e scommesse. Sulla pelle degli animali.
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Roma, 2 mar (Adnkronos) - Sull'Ucraina "la destra è compatta? Con quello che beve vodka e dice ci vediamo a Mosca è compatta". Lo ha detto Carlo Calenda a margine della manifestazione per l'Ucraina.
Roma, 2 mar (Adnkronos) - Sull'Ucraina, i leader europei "avranno una delusione, Trump non sarà della partita. Possono continuare a provarci ma non è quello che vuole fare Trump, che vuole fare soldi con la Russia, vuole estrarre risorse, non ha una strategia che non sia predatoria. Dobbiamo prenderne atto e reagire sapendo che gli europei sono soli e sono l'ultima trincea della democrazia liberale, insieme ai canadesi, cui fare riferimento". Lo ha detto Carlo Calenda a margine della manifestazione per l'Ucraina.
Roma, 2 mar (Adnkronos) - "Siamo qui per dire che gli ucraini non sono soli e perchè ci siamo stancati di vedere l'Europa divisa che parla lingue diverse, che va in pellegrinaggio da Trump a compiacerlo, blandirlo". Lo ha detto Carlo Calenda a margine della manifestazione per l'Ucraina.
"Pensiamo che è tempo che gli Stati europei rispondano insieme con durezza, che alle minacce di dazi si risponda dicendo metteremo una tassa sul fatturato delle grandi imprese tecnologiche e che alla minaccia di non essere più coinvolti nella Nato si risponda investendo in una difesa europea che già oggi è molto significativa, che si preservi la libertà con la forza morale e una cultura militare e economica che possiamo avere se siamo tutti insieme", ha detto il leader di Azione.
Roma, 2 mar (Adnkronos) - "Da questa piazza arriva una richiesta al governo di essere netto. Siamo europei e non siamo con un piede da un lato e un piede dall'altro, è una vecchia malattia italica. Siamo europei e con gli altri leader europei sosteniamo l'Ucraina perchè gli ucraini stanno combattendo per noi per tenere la Russia lontano da noi". Lo ha detto Carlo Calenda a margine della manifestazione a Roma per l'Ucraina.
Bologna, 2 mar. (Adnkronos) - Il Bologna vince in rimonta 2-1 sul Cagliari, nella gara valida per la 27esima giornata di Serie A, grazie alla doppietta di Orsolini che risponde a Piccoli, e si porta al 47 punti inseguendo un piazzamento europeo. I sardi restano invece a 25 punti.
La formazione sarda parte bene e al 22' passa in vantaggio: ripartenza dei sardi con Augello che serve Piccoli per il colpo di testa da distanza ravvicinata per l'1-0. Il Bologna cerca di reagire ma nella prima frazione non trova l'occasione giusta. Il pari però arriva ad inizio ripresa, al 48' Orsolini trova l'1-1 realizzando il calcio di rigore che spiazza Caprile. Penalty fischiato per un fallo di Felici su Cambiaghi da poco entrato.
I rossoblu continuano a spingere e al 54' ci prova Castro ma Caprile devia in corner. Un minuto dopo su un corner a rientrare di Lykogiannis e deviazione ravvicinata involontaria di Zappa c'è il grandissimo intervento di Caprile che con un riflesso alza ancora in calcio d'angolo. Al 56' però il Bologna passa di nuovo: Castro allarga per Cambiaghi che fa partire un cross basso che attraversa tutta l'area di rigore e trova ancora Orsolini che batte ancora Caprile per il 2-1. Il Cagliari prova a reagire ma la squadra di Italiano controlla la gara e affonda al 76': va a segno con Lucumì ma l'arbitro Zufferli annulla il gol per fuorigioco del difensore colombiano.
Bologna, 2 mar. (Adnkronos) - Il Bologna vince in rimonta 2-1 sul Cagliari, nella gara valida per la 27esima giornata di Serie A, grazie alla doppietta di Orsolini che risponde a Piccoli, e si porta al 47 punti in classifica agganciando momentaneamente la Lazio al quinto posto. I sardi restano invece a 25 punti.
La squadra di Nicola parte bene e al 22' passa in vantaggio: ripartenza dei sardi con Augello che serve Piccoli per il colpo di testa da distanza ravvicinata per l'1-0. Il Bologna cerca di reagire ma nella prima frazione non trova l'occasione giusta. Il pari però arriva ad inizio ripresa, al 48' Orsolini trova l'1-1 realizzando il calcio di rigore che spiazza Caprile. Penalty fischiato per un fallo di Felici su Cambiaghi da poco entrato.
I rossoblu continuano a spingere e al 54' ci prova Castro ma Caprile devia in corner. Un minuto dopo su un corner a rientrare di Lykogiannis e deviazione ravvicinata involontaria di Zappa c'è il grandissimo intervento di Caprile che con un riflesso alza ancora in calcio d'angolo. Al 56' però il Bologna passa di nuovo: Castro allarga per Cambiaghi che fa partire un cross basso che attraversa tutta l'area di rigore e trova ancora Orsolini che batte ancora Caprile per il 2-1. Il Cagliari prova a reagire ma la squadra di Italiano controlla la gara e affonda al 76' e va a segno con Lucumì ma l'arbitro Zufferli annulla il gol per fuorigioco del difensore colombiano.
Roma, 2 mar (Adnkronos) - La manifestazione 'Una piazza per l'Europa - tante città, un'unica voce' del 15 marzo prossimo a Roma si terrà a piazza del Popolo. E' il sindaco della Capitale Roberto Gualtieri scriverlo sui social pubblicando il manifesto dell'evento sottoscritto dai sindaci di alcune tra le principali città italiane.