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Nonno scambia il sex toy della nipote per un termometro: il nuovo spot della crema spalmabile scatena l’indignazione

di F. Q.

Il nonno pensa sia un termometro e invece è un sex toy. Sta facendo discutere in Spagna questo spot pubblicitario di una crema spalmabile locale, la Nocilla, che ha scatenato un’ondata di indignazione sui social network e dividendo l’opinione pubblica. Il video vede protagonista un nonno intento a misurare la propria temperatura con quello che sembra un termometro, ma che in realtà è un sex toy. Accanto a lui, la nipote assiste alla scena con espressioni imbarazzate, mentre in sovrimpressione esce la scritta “dillo con Nocilla”.

Neanche a dirlo, lo spot ha sollevato numerose critiche per l’utilizzo di un linguaggio considerato inappropriato e per la presunta sessualizzazione del prodotto. L’azienda produttrice, Idilia Foods, ha difeso lo spot come un tentativo di giocare sull’equivoco e sull’ironia, ma molti consumatori non hanno apprezzato l’approccio, ritenendolo offensivo e potenzialmente dannoso, soprattutto per i più piccoli. La scena in cui la nipote adolescente, visibilmente imbarazzata, osserva il nonno alle prese con l’oggetto, è stata interpretata da molti come un tentativo di normalizzare l’uso di sex toys in contesti familiari. Non solo, molti genitori hanno espresso preoccupazione per l’impatto che lo spot potrebbe avere sui bambini, ritenendolo inadatto a un pubblico così giovane .

La polemica ha rapidamente superato i confini dei social network, coinvolgendo anche associazioni di consumatori e esperti di comunicazione, che hanno espresso pareri contrastanti sull’efficacia e sull’eticità della campagna pubblicitaria. Alcuni hanno difeso la libertà creativa dell’azienda e l’utilizzo di un linguaggio moderno e ironico, mentre altri hanno sottolineato l’importanza di rispettare i limiti del buon gusto e di evitare messaggi potenzialmente dannosi per i minori.

L’episodio si inserisce in un dibattito più ampio sulla responsabilità sociale delle aziende e sul ruolo della pubblicità nella società contemporanea. La questione di fondo è sempre la stessa: fino a che punto ci si può spingere ad utilizzare l’ironia e la provocazione per promuovere un prodotto senza urtare la sensibilità dei consumatori?

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