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Ucraina, la guerra dei droni nei piccoli centri e l’avanzata russa nel Sud. E tra i civili c’è chi resta per salvare la casa e l’orto

Vovchansk è ridotta a un cumulo di cenere, ma la battaglia continuerà finché ci saranno posti in cui nascondersi”. Un soccorritore dell’esercito ucraino ci raccontava a Kharkiv del suo ultimo viaggio nella città prima che diventasse impossibile avvicinarvisi. “C’è ancora gente, qualcuno è rimasto, qualcuno rimane sempre nonostante le bombe”. “Filorussi?” chiediamo noi. Lui alza le spalle e torna al suo lavoro. Attualmente quel fronte è abbastanza stabile, gli ucraini sembrano tenere o i russi hanno deciso di non avanzare.

Quando un fronte è stabile non significa per forza che non ci siano battaglie; a Vovchansk, come lungo gran parte del fronte, la guerra di droni è tutt’ora attivissima, sia tra le posizioni dei soldati che verso altri tipi di obiettivi. Se Vovchansk è la nuova Bakhmut, Lipsy è la nuova Chasiv Yar. Si trova a ovest di Vovchansk e ha una posizione molto privilegiata in quanto situata su una collina dalla quale si può vedere chiaramente Kharkiv. Ma proprio per via dell’altezza, catturarla è difficilissimo. E mentre ci si aspettava l’apertura di un nuovo fronte più a nord, l’esercito russo è tornato a premere a sud, proprio verso Chasiv Yar, città sulla quale si concentrano gli sforzi di Putin; lo stesso hanno fatto le difese ucraine, vista l’importanza strategica.

Per ora Chasiv Yar tiene. Di maggior intensità invece l’avanzata, di pochi chilometri, poco più a sud, in direzione di Pokrovsk, la più grande città dell’area, che conta 75mila abitanti. All’interno di questa manovra, piccoli villaggi vengono attaccati costantemente. Toretsk oggi è la nuova Vovchansk. I primi veicoli di soccorritori ieri sono stati attaccati, questo potrebbe bloccare gli interventi di evacuazione dei civili. Le operazioni nel villaggio proseguono da giorni e si spera nessun civile sia in pericolo.

Anche qui a Toretsk sono diversi quelli che hanno deciso di restare, ci sono filorussi convinti e chi invece non ha posizioni dichiarate ma rimane per non perdere la casa o l’orto. Si fa scorta di acqua e di cibo e si va negli scantinati, sperando che finisca presto la battaglia. Oltre ai droni continuano a cadere bombe aeree teleguidate e missili. Diversi attacchi hanno raggiunto Kharkiv e Dnipro, come quello di ieri a un centro commerciale, sempre a Dnipro, con un bilancio di quattro civili uccisi e 27 feriti.