È stato uno spettacolo memorabile, che ha onorato il Centrale di Wimbledon, il tempio del tennis, il campo più glorioso. Alla fine ad avere la meglio è stato il numero 1 del mondo Jannik Sinner, al termine di una battaglia conclusa con il punteggio di 7-6, 7-6, 2-6, 7-6. Quasi quattro ore di uno show da ricordare, che ha riproposto il Berrettini dei tempi migliori. Una partita in un certo senso storica per i colori azzurri. Nell’Era Open infatti questo è stato il primo scontro tra italiani su un campo principale di uno Slam. C’era solo un altro precedente di questo genere, ma va ricercato nel femminile: l’indimenticabile sfida tra Flavia Pennetta e Roberta Vinci nella finale degli Us Open 2015. L’altoatesino si conferma così il signore dei derby. Per lui si tratta della quattordicesima vittoria consecutiva contro i connazionali.

È stato un test di grande importanza per Sinner, e non tanto perché un derby è sempre una partita speciale, diversa dalle altre. Il successo al primo turno contro Hanfmann aveva lasciato qualche ombra per strada, oltre a un set. Questa sfida contro Berrettini – attualmente il più vittorioso italiano nella storia sull’erba, uno che a Wimbledon ha fatto finale nel 2021 – era il secondo turno, sulla carta, più difficile che il tabellone potesse offrire, e doveva dare risposte per cancellare quelle piccole incertezze dell’esordio. Ecco, le risposte sono arrivate. Ha perso ancora il terzo set come contro Hanfmann, ma stavolta il quadro generale della prestazione è ben diverso, così come molto differente era l’avversario. Sinner è apparso in generale più solido. Lucido e autoritario quando la pressione è salita di più. I punti davvero chiave li ha vinti tutti lui. Mentalità e qualità. Insomma, c’è ancora da limare alcuni dettagli che ancora non vanno come dovrebbero, ma il numero 1 del mondo ha alzato di molto il livello. Al terzo turno ora se la vedrà contro Miomir Kecmanovic, che ha avuto la meglio Tallon Griekspoor. Il serbo è un avversario tosto ma, sulla carta, meno insidioso rispetto all’olandese.

Niente da fare per un grandissimo, commovente Matteo Berrettini. Una prestazione da top 10, in particolare dal secondo set in poi. Condizione che il romano non riproponeva da tanto, troppo tempo. Per lui ci sono due rammarichi. Il primo: non essere riuscito a consolidare il break di vantaggio nel secondo parziale che (forse) poteva raccontare una partita diversa. Il secondo è aver incontrato Sinner già al secondo turno. La sensazione infatti è che Berrettini avrebbe potuto fare un grande torneo. Almeno eguagliare gli ottavi di finale raggiunto un anno fa, e forse andare anche oltre. Ciò che resta è una partita che può diventare davvero un nuovo punto d’inizio. C’è tutto per una seconda parte di stagione da protagonista. In particolare, ci sono gli Us Open e una Coppa Davis da confermare, che dopo questo secondo turno ci vede ancora più come favoriti.

Primo set: equilibrio totale al servizio, molto meno al tie-break – Come si poteva pronosticare, l’inizio è caratterizzato da un grande equilibrio. I turni di servizio scorrono via veloci senza particolari problemi, sia per Sinner che per Berrettini: 2-2, 3-3, 4-4, Sul 5-4 arriva il primo sussulto del parziale, con il numero 1 del mondo che si guadagna la prima palla break della partita, che è anche un set point. Berrettini con coraggio la cancella scendendo a rete, poi sale 5-5 grazie a un ace esterno. Una prima situazione di tensione che è il preludio all’inevitabile tie-break. Qui il primo a trovare il mini-break è il romano. Sinner spedisce largo il suo diritto finisce. Il vantaggio però dura poco, pochissimo, perché nel punto successivo Berrettini sbaglia uno smash non impossibile. È il momento di svolta del primo set. Sul 3-2, Sinner riesce a far giocare un diritto in corsa a Berrettini, che finisce in rete. L’allungo dell’altoatesino si rafforza ulteriormente con un altro mini-break. La sua risposta è profonda, la palla del romano è lunga: 5-2. Berrettini prova a scuotersi recuperando un mini-break ma non può impedire tre set-point consecutivi per Sinner. Basta il primo. Il passante di rovescio è chirurgico: 7-6 per il numero 1 del mondo.

Secondo set: Berrettini ci prova, Sinner d’autorità si prende tutto – Come spesso accade in questi casi, l’esito del parziale precedente condiziona l’inizio del successivo. Così Berrettini concede subito due palle break a Sinner. Ancora una volta l’ex numero 6 del mondo si salva con il servizio e una discesa a rete. Lo scampato pericolo suona come una sveglia. Sul 3-2 arrivano due palle break. Spreca la prima, ma non la seconda. La smorzata di Sinner finisce sul nastro. L’altoatesino però reagisce subito e alla prima occasione ottiene il contro-break grazie a una grandissima profondità che manda fuori giri il romano. Un colpo pesante per Berrettini, che si trova non a caso a difendere altre due palle break sul 4-4. Salvate. Momenti che incertezze che alla fine producono ancora un tie-break, inaugurato con un rovescio lungolinea meraviglioso di Sinner per l’immediato mini-break. Colpo che appesantisce Berrettini, il quale regala con un diritto in rete. Un errore dell’altoatesino dimezza lo svantaggio del romano, ma rimane isolato, indolore. Sinner mantiene la lucidità, guadagna due set-point e con il primo chiude. Il suo diritto non può essere controllato da Berrettini: 7-6.

Terzo set: pausa Sinner, reazione Berrettini – L’inerzia appare ormai segnata, eppure Berrettini ci prova ancora e strappa a sorpresa il servizio a Sinner all’inizio del terzo set. Confermare continua ad essere una questione delicata. Sinner ha la palla del contro-break, il romano si aggrappa al servizio e poi finalmente allunga: 2-0. Berrettini è in fiducia, aumenta l’aggressività. Il tutto si traduce in altre due occasioni e nel doppio break: 4-1. Il set ormai è segnato e si chiude senza ulteriori sussulti. Ace centrale di Berrettini e 6-2. Si va al quarto.

Quarto set: lo show sul Centrale non può non finire con un nuovo tie-break – Sinner cerca di scuotersi ma Berrettini continua a crescere. Sull’1-1 il romano si costruisce ancora due chance e alla seconda approfitta di un errore con il diritto del numero 1 del mondo. Come una costante, anche stavolta Sinner può rientrare subito. E l’esito non ricalca quello del terzo parziale. Due palle break: ace sulla prima, slice lungo sulla seconda. Uno-due che scuote il Centrale, lo galvanizza ancora di più. Ogni punto diventa un’opportunità per il pubblico di alzarsi in piedi. Sinner ritrova solidità al servizio e non concede più nulla, spingendosi fino al 5-4. A un game dal match. Qui Berrettini non trema, sale 5-5 e poi si spinge 15-30 sul servizio di Sinner. L’altoatesino si tira fuori da una situazione delicatissima, e poi si trova tra le mani un match point. Prima vincente di Berrettini, ace, diritto. Ancora tie-break. Mini-break Berrettini, recupero di Sinner. Sul 3-2 il romano si scompone dopo una risposta incredibile, ma apparentemente innocua, di Sinner e sbaglia un comodo diritto. Un errore che segna il match. Il numero 1 ha tre palle per chiudere. Berrettini cancella con un ace, Sinner impatta la seconda con una grandissima risposta che il romano non riesce a controllare.

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