Un unico comune denominatore: gli appalti. E diversi rivoli che portano dai carabinieri fino al ministero e al Vaticano. Un’inchiesta della procura di Milano ha portato all’arresto del comandante dei carabinieri Oreste Liporace, ma riguarda anche un presunto traffico di influenze illecite per “appalti all’interno del Vaticano”. E tra gli indagati, scrive l’Ansa, c’è pure Lorenzo Quinzi, capo del dipartimento per gli affari generali e la digitalizzazione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, guidato da Matteo Salvini.
“Il generale corrotto con 22mila euro, borse e biglietti per lo stadio”
In seguito all’inchiesta del Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf di Milano e del pm milanese Paolo Storari è stata eseguita un’ordinanza di arresti domiciliari a carico di Oreste Liporace, comandante dei carabinieri del secondo reggimento allievi, marescialli, brigadieri di Velletri (Roma) per corruzione, turbativa e false fatture su un appalto da quasi 700mila euro per servizi di pulizia della caserma affidato, fino al 2021, all’impresa Fabbro. Stando all’ordinanza del gip Domenico Santoro, il generale sarebbe stato corrotto con 22mila euro, borse di lusso, noleggi auto, biglietti per lo stadio Olimpico e per la Scala di Milano.
Il ruolo dell’imprenditore Ennio De Vellis
Ai domiciliari è finito anche Ennio De Vellis, “imprenditore collegato” a Liporace, ma anche agli imprenditori e fratelli Massimiliano e William Fabbro della Fabbro spa, che risultano indagati. L’inchiesta nasce da quella per corruzione che in passato a Milano aveva portato all’arresto di Massimo Hallecker, dipendente di Fiera Milano spa, scattata proprio dalla denuncia di quest’ultima società. Indagine dalla quale erano già venute a galla nel 2022 le “figure degli imprenditori” Fabbro. E’ emersa, poi, una “relazione” di interessi tra i due fratelli Fabbro e il generale Liporace, documentata anche da “chat acquisite“.
Il dirigente del Mit intercettato: “Chiamo una ditta che conosco…”
Il dirigente del ministero dei Trasporti Lorenzo Quinzi, si legge nell’ordinanza del gip Domenico Santoro, avrebbe “interessato ‘una ditta che conosco‘”, ossia quella dell’imprenditore De Vellis, per la “messa in sicurezza” per il “pericolo di caduta” di calcinacci dai balconi della sede del Ministero. L’ordinanza riporta anche colloqui intercettati tra Quinzi e lo stesso De Vellis. Parlando con un uomo “non identificato”, lo scorso novembre, Quinzi diceva che avrebbe interessato “una ditta che conosco e gli faccio fare subito questa cosa“. E invitava “l’interlocutore”, spiega il gip, “ad avvisare il Ministro dell’accaduto”. Diceva: “Tu avvisa il Ministro, io sto cercando di parlare anche col Capo Dipartimento”. Per De Vellis ci sarebbe stato un “affidamento diretto” dei lavori con procedura di “somma urgenza“. Nell’ordinanza anche un capitolo sull’affidamento “diretto del servizio di ripristino e restauro dell’orologio del Mit”, altro episodio, scrive il gip, “indagato nell’ambito dei rapporti” tra De Vellis, Quinzi e Stefano Adriani, quest’ultimo funzionario del ministero delle Infrastrutture. E poi, sempre negli atti, i rapporti, nel 2023, tra De Vellis e Stefano Adriani anche in relazione ad un “servizio di disinfestazione vespe” e uno “di facchinaggio“.
Gli altri appalti, dal Vaticano alla presidenza del Consiglio
Nell’inchiesta milanese, però, si indaga anche su un presunto traffico di influenze illecite in relazione alla “promessa“, non “concretizzata”, di “far ottenere” sempre alle società del gruppo Fabbro nel 2022 “appalti all’interno del Vaticano”, ma anche uno gestito dai Frati Francescani. E su “un appalto triennale” nel 2020 da 15 milioni di euro “per il servizio di ristorazione presso alcune sedi della presidenza del Consiglio dei Ministri“, “effettivamente ottenuto” dalle società dei fratelli Fabbro. Questo emerge sempre dall’ordinanza del gip Santoro.
In una nota, il procuratore Marcello Viola spiega che l’imprenditore Ennio De Vellis e il generale dei carabinieri Oreste Liporace sono indagati “per i reati di traffico di influenze illecite, emissione di fatture per operazioni inesistenti, corruzione e turbata libertà degli incanti”. Ma nel procedimento penale “risultano altresì indagati in stato di libertà altri imprenditori, funzionari e dirigenti pubblici di Amministrazioni centrali dello Stato”. Le indagini si sono “concentrate su illecite assegnazioni di fondi e appalti pubblici in cambio di denaro e altre utilità, nonché mediante la concertazione dei soggetti economici fittiziamente partecipanti alle procedure di gara”. Sono in corso “perquisizioni e acquisizioni di atti in varie province d’Italia, presso enti pubblici, persone fisiche e società a vario titolo coinvolte”.
Giustizia & Impunità
Appalti truccati, ai domiciliari il generale dei carabinieri Liporace. Indagato anche Quinzi, dirigente del ministero dei Trasporti
Un unico comune denominatore: gli appalti. E diversi rivoli che portano dai carabinieri fino al ministero e al Vaticano. Un’inchiesta della procura di Milano ha portato all’arresto del comandante dei carabinieri Oreste Liporace, ma riguarda anche un presunto traffico di influenze illecite per “appalti all’interno del Vaticano”. E tra gli indagati, scrive l’Ansa, c’è pure Lorenzo Quinzi, capo del dipartimento per gli affari generali e la digitalizzazione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, guidato da Matteo Salvini.
“Il generale corrotto con 22mila euro, borse e biglietti per lo stadio”
In seguito all’inchiesta del Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf di Milano e del pm milanese Paolo Storari è stata eseguita un’ordinanza di arresti domiciliari a carico di Oreste Liporace, comandante dei carabinieri del secondo reggimento allievi, marescialli, brigadieri di Velletri (Roma) per corruzione, turbativa e false fatture su un appalto da quasi 700mila euro per servizi di pulizia della caserma affidato, fino al 2021, all’impresa Fabbro. Stando all’ordinanza del gip Domenico Santoro, il generale sarebbe stato corrotto con 22mila euro, borse di lusso, noleggi auto, biglietti per lo stadio Olimpico e per la Scala di Milano.
Il ruolo dell’imprenditore Ennio De Vellis
Ai domiciliari è finito anche Ennio De Vellis, “imprenditore collegato” a Liporace, ma anche agli imprenditori e fratelli Massimiliano e William Fabbro della Fabbro spa, che risultano indagati. L’inchiesta nasce da quella per corruzione che in passato a Milano aveva portato all’arresto di Massimo Hallecker, dipendente di Fiera Milano spa, scattata proprio dalla denuncia di quest’ultima società. Indagine dalla quale erano già venute a galla nel 2022 le “figure degli imprenditori” Fabbro. E’ emersa, poi, una “relazione” di interessi tra i due fratelli Fabbro e il generale Liporace, documentata anche da “chat acquisite“.
Il dirigente del Mit intercettato: “Chiamo una ditta che conosco…”
Il dirigente del ministero dei Trasporti Lorenzo Quinzi, si legge nell’ordinanza del gip Domenico Santoro, avrebbe “interessato ‘una ditta che conosco‘”, ossia quella dell’imprenditore De Vellis, per la “messa in sicurezza” per il “pericolo di caduta” di calcinacci dai balconi della sede del Ministero. L’ordinanza riporta anche colloqui intercettati tra Quinzi e lo stesso De Vellis. Parlando con un uomo “non identificato”, lo scorso novembre, Quinzi diceva che avrebbe interessato “una ditta che conosco e gli faccio fare subito questa cosa“. E invitava “l’interlocutore”, spiega il gip, “ad avvisare il Ministro dell’accaduto”. Diceva: “Tu avvisa il Ministro, io sto cercando di parlare anche col Capo Dipartimento”. Per De Vellis ci sarebbe stato un “affidamento diretto” dei lavori con procedura di “somma urgenza“. Nell’ordinanza anche un capitolo sull’affidamento “diretto del servizio di ripristino e restauro dell’orologio del Mit”, altro episodio, scrive il gip, “indagato nell’ambito dei rapporti” tra De Vellis, Quinzi e Stefano Adriani, quest’ultimo funzionario del ministero delle Infrastrutture. E poi, sempre negli atti, i rapporti, nel 2023, tra De Vellis e Stefano Adriani anche in relazione ad un “servizio di disinfestazione vespe” e uno “di facchinaggio“.
Gli altri appalti, dal Vaticano alla presidenza del Consiglio
Nell’inchiesta milanese, però, si indaga anche su un presunto traffico di influenze illecite in relazione alla “promessa“, non “concretizzata”, di “far ottenere” sempre alle società del gruppo Fabbro nel 2022 “appalti all’interno del Vaticano”, ma anche uno gestito dai Frati Francescani. E su “un appalto triennale” nel 2020 da 15 milioni di euro “per il servizio di ristorazione presso alcune sedi della presidenza del Consiglio dei Ministri“, “effettivamente ottenuto” dalle società dei fratelli Fabbro. Questo emerge sempre dall’ordinanza del gip Santoro.
In una nota, il procuratore Marcello Viola spiega che l’imprenditore Ennio De Vellis e il generale dei carabinieri Oreste Liporace sono indagati “per i reati di traffico di influenze illecite, emissione di fatture per operazioni inesistenti, corruzione e turbata libertà degli incanti”. Ma nel procedimento penale “risultano altresì indagati in stato di libertà altri imprenditori, funzionari e dirigenti pubblici di Amministrazioni centrali dello Stato”. Le indagini si sono “concentrate su illecite assegnazioni di fondi e appalti pubblici in cambio di denaro e altre utilità, nonché mediante la concertazione dei soggetti economici fittiziamente partecipanti alle procedure di gara”. Sono in corso “perquisizioni e acquisizioni di atti in varie province d’Italia, presso enti pubblici, persone fisiche e società a vario titolo coinvolte”.
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Roma, 27 feb. (Adnkronos) - "I continui rinvii del governo Meloni sembravano indirizzati a portare a compimento qualcosa di più della semplice propaganda, ma invece si va verso il nulla. Tre miliardi rispetto alla marea di aumenti sulle bollette sono davvero poca cosa, quasi una presa in giro. Milioni di cittadini stanno subendo rincari di quasi il 40%, migliaia di aziende rischiano la chiusura e altrettanti lavoratori il proprio posto. Ma d'altronde sbagliamo noi a stupirci. Per il governo Meloni il modello d'imprenditoria è quello della ministra Santanchè. Sbaglia chi si spacca la schiena come i cittadini che cercano di far quadrare i conti a fine mese o le imprese che fanno di tutto per stare sul mercato. Per Giorgia Meloni la cosa migliore è cercare qualche santo in paradiso o, meglio ancora, qualche amicizia che conti". Così in una nota Riccardo Ricciardi, capogruppo M5S alla Camera.
Roma, 27 feb. (Adnkronos) - "Ci sono modalità diverse con le quali ci si rapporta a Trump. Credo che la presidente Meloni senta la responsabilità di essere un ponte fra l'Europa e l'America dati i suoi buoni rapporti con Trump". Lo ha detto l'eurodeputata di Fi, Letizia Moratti, a Otto e mezzo su La7.
"Sul tema dei dazi, credo che Trump sia uno shock per l'Europa, uno stimolo positivo perché l'Ue può mettere in atto le riforme richieste nel rapporto Draghi e Letta che chiedono un'Europa più competitiva, più favorevole agli investimenti, con una transizione energetica sostenibile e quindi in grado di sostenere il welfare."
"Siamo alleati storici degli Usa - continua Moratti - e in questo momento dobbiamo avere la consapevolezza di dover comunque avere a che fare con un presidente eletto ed anche amato dai cittadini americani. L'Europa non può permettersi di non avere un dialogo con Trump. Sono moderata e liberale e il suo stile non mi appartiene ma nell'ambito del mio ruolo di parlamentare europea credo sia dovere rispondergli con fermezza e immediatezza ma cercando sempre il dialogo che porta vantaggi reciproci, come ha detto oggi la presidente Metsola."
Roma, 27 feb. (Adnkronos) - Nel momento in cui Donald Trump "fa saltare l'ordine internazionale basato sul multilateralismo" e "mette a rischio l'unità europea", è importante non far mancare "il nostro sostegno all'Ucraina" parallelamente ai negoziati che "non potranno coinvolgere Europa e Ucraina". Così Alessandro Alfieri, coordinatore di Energia Popolare, alla Direzione del Pd.
Roma, 27 feb. (Adnkronos) - “Il giorno in cui Eni annuncia un utile di 14,3 miliardi di euro, la maggioranza presenta un decreto truffa che non affronta la vera questione di come ridurre il peso delle bollette. Il Governo Meloni per aiutare veramente le famiglie italiane avrebbe dovuto tassare gli extraprofitti, rivedere la decisione di trasferire 4,5 milioni di famiglie dal mercato tutelato a quello libero, e puntare sulle rinnovabili invece che sul gas". Così Angelo Bonelli, Co-Portavoce di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra.
"La realtà dei fatti resta una sola: il governo di Giorgia Meloni ha favorito i grandi colossi energetici, che hanno accumulato extraprofitti per oltre 60 miliardi di euro, mentre le famiglie italiane hanno visto raddoppiare le bollette e molte sono costrette a non riscaldarsi per paura di non poterle pagare".
Roma, 27 feb. (Adnkronos) - “Benissimo il governo sulle bollette: previsti tre miliardi che andranno a sostegno di imprese e almeno 8 milioni di famiglie. Dalle parole ai fatti”. Così Armando Siri, Consigliere per le politiche economiche del Vicepremier Matteo Salvini e coordinatore dipartimenti Lega.
Roma, 27 feb (Adnkronos) - "Alcune veloci considerazioni a partire dalle cose che credo vadano meglio precisate. La prima: non siamo stati e non siamo di fronte a postura bellicista dell’Europa. Non è mai stata l’Ue a voler fare o a voler continuare la guerra e non è nemmeno vero che la mancanza di iniziative di pace siano dipese da una mancanza di volontà politica della ue. È stato Putin a rifiutare sempre ogni dialogo, quel dialogo che oggi riconosce a Trump perché lo legittima come suo alleato", Lo ha detto la vicepresidente del Parlamento Ue, Pina Picierno, alla Direzione del Pd.
"Occorre spingere con forza per un’autonomia strategica e politica dell’Europa, iniziando subito il percorso di cooperazione sulla difesa perché non saranno le buone intenzioni a rendere forte l’Unione Europea ma la capacità di imporsi e esercitare deterrenza, non escludendo nessuna opzione che sarà necessario adottare e che sarà stabilita in quadro di solidarietà europea".
"Per noi, democratici e europei, è il tempo di decidere - aggiunge Picierno- se essere solo un pezzetto di un Risiko in cui altri tirano i dadi o se essere un continente libero e forte. E va chiarito tanto ai nemici della democrazia quanto ai nostri alleati, senza perdere altro tempo e senza cincischiare noi: l’unica lotta che definisce il nostro tempo e il campo della politica, oggi, è quella dell’europeismo e in difesa delle democrazie liberali e delle libertà dei popoli".
"Siamo noi tutti in questo campo? Pensiamo ad un'alternativa alla destra che parta da questo campo? A me onestamente non è ancora chiaro. Sarei felice di essere smentita, ovviamente. Ma servono parole chiare che vanno pronunciate senza più giocare a nascondino. Crediamo tutti in un’Europa competitiva, con attori strategici del mercato più grandi e forti, un’Europa pronta ad affrontare le crisi internazionali sul piano politico e militare? Perchè questa è l’Europa che serve al mondo e agli europei. Non domani, oggi".
Roma, 27 feb. (Adnkronos) - Giorgia Meloni, "nell’incontro di Parigi c’era in ritardo e di malavoglia. Intanto partecipa con trasporto e passione agli incontri della destra mondiale che considera l’Europa un incidente della storia. A Kyiv alle celebrazioni per il terzo anno della resistenza, non c’era proprio. A dir il vero ero sola proprio come italiana, ma con tanti colleghi progressisti e socialisti, c’era il mondo libero, i leader e parlamentari progressisti consapevoli della sfida che abbiamo di fronte e che il tempo di agire è ora". Lo ha detto la vicepresidente del Parlamento Ue, Pina Picierno, alla Direzione del Pd.