Ora c’è un nome. E anche un volto. In esclusiva, ilfattoquotidiano.it ha ottenuto i dettagli che riguardano l’uomo arrestato due giorni fa a Goma, in Repubblica Democratica del Congo, durante una retata e accusato di aver fatto parte del gruppo che ha organizzato l’imboscata costata la vita all’ambasciatore Luca Attanasio, al carabiniere Vittorio Iacovacci e all’autista del Pam Mustapha Milambo. Le informazioni arrivano direttamente, seppur in via riservata, dai vertici delle autorità locali: l’uomo mostrato in una foto in manette, in piedi davanti a una capanna, si chiama Yousufu Mirenge Tenge, conosciuto anche come Junior. E il suo nome, per Ilfattoquotidiano.it, non è affatto nuovo.

Subito dopo il triplice omicidio, la giustizia congolese si era messa al lavoro con alterne fortune. Lo stesso presidente Tshisekedi, in visita a Roma nel maggio 2021, aveva annunciato l’arresto di persone coinvolte nel dossier, salvo poi scoprire che si riferiva ad alcuni fermi di polizia effettuati nell’immediatezza dei fatti. Era stato solo a ridosso del primo anniversario che erano giunti i primi veri arresti: due persone. Poi sei. Una misteriosamente scarcerata poco dopo e finita uccisa dalla folla in un controverso caso di linciaggio. Le informazioni sempre complicate da verificare.

Gli altri cinque arrestati venivano nel frattempo trasferiti da Goma a Kinshasa, a 2mila chilometri di distanza, detenuti nel carcere militare di Ndolo e lì processati insieme a un sesto uomo latitante, Amos Mutaka Kiduhaye detto Aspirant, considerato il capo del commando armato, dato in fuga all’estero: tutti vengono giudicati colpevoli e condannati a morte, pena poi commutata in ergastolo su richiesta delle famiglie e dello Stato italiano che nel processo in RDC si era costituito parte civile, a differenza di quanto fatto in Italia.

Ma c’è un uomo finito nelle indagini dell’intelligence congolese (Anr) e dato in fuga fin dall’inizio il cui nome, però, è rimasto offuscato da quello di Aspirant. Mentre tutti si concentravano sulla fuga della presunta mente dell’agguato, fonti interne ai servizi segreti avevano dato a Ilfattoquotidiano.it un altro nome, un altro soggetto che avrebbe preso parte all’agguato ma del quale, all’epoca, si sapeva ancora molto poco. Si trattava proprio di Junior. È lui, secondo le fonti, l’altro membro del commando sfuggito alle forze dell’ordine e rifugiatosi probabilmente insieme ad Aspirant in Uganda, nel campo profughi di Chaka. Da quella fuga dal Paese sono passati ormai più di tre anni, di Aspirant si sono perse le tracce, ma Yousufu Mirenge Tenge aka Junior è riapparso dall’oscurità nella quale era riuscito a nascondersi. E potrebbe fornire informazioni preziose per dare quella spinta alle indagini che le famiglie delle vittime aspettano da tempo.

X: @simamafrica e @GianniRosini

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Precedente

Inutile dare tutta la colpa a Trump: le due Americhe di Civil War diventano sempre più probabili

next
Articolo Successivo

Giappone, lo yen è debole, ma dopo venti anni cambia look: arrivano le nuove banconote

next