E così, anche l’aura di Riccardo Calafiori abbandona la sempre più “snobbata” Serie A direzione Gran Bretagna. Che poi, se ci pensi, cos’ha di meglio l’Inghilterra dell’Italia? Piove sempre, non c’è mai il sole e si guida in senso opposto. Ah già, c’è il campionato di calcio più affascinante d’Europa, la Premier League. Difficile resistere alla tentazione: top club, stadi futuristici e suggestivi e un’atmosfera unica. Nelle ultime settimane, il telefono del dirigente sportivo del Bologna, Giovanni Sartori, ha squillato più di un call center. Chiamate dalla Francia, dalla Germania e proprio dall’Inghilterra: l’Arsenal ha convinto più di tutti per offerta (soprattutto) e progetto. L’unico che ha convinto – insieme a Donnarumma – nella fallimentare spedizione in Germania con la nazionale, è il primo ad andarsene. Casualità? No, semplicemente c’è chi investe senza badare troppo a spese: i circa 50 milioni previsti per il trasferimento sono una conferma invidiata da molti club. E intanto, il campionato italiano continua ad aspettare, a braccia conserte nell’attesa che qualcosa possa cambiare. La Juventus aveva mostrato interesse ma dopo le ottime prestazioni a Euro 2024, “Calaflowers” (come lo chiamano dalle parti del Tamigi) diventa un tesoretto pregiato per il Bologna che con l’offerta più alta – nonostante non avesse per forza la necessità di venderlo – non può che accettare. Obbligata no, ma sicuramente in dovere di farlo. Anche per una percentuale di rivendita di troppo.

L’Erasmus di Riccardo Calafiori in Premier League
Dimostrare che questa stagione non sia stato un semplice fuoco di paglia e un’anomalia. Ma ci sono pochi dubbi su questo, l’Europeo lo ha ribadito. La crescita fisica e tecnica di Calafiori è stata la migliore scoperta dell’ultimo campionato. Ora, la possibilità di confrontarsi con il meglio del calcio europeo in club che lotta per rimanere ai vertici. Una rampa di lancio stimolante e che può far capire, allo stesso Calafiori, il proprio livello. E la nazionale italiana potrebbe beneficiarne, per un contesto che ha necessariamente bisogno di leader e giocatori forti, in tutti i sensi. Alla fine è una questione di “corsa intercolutoria” e di “fare calcio”, come direbbe qualcuno e come mostrato nell’assist illuminante contro la Croazia.

Tra i due litiganti, il Basilea gode
Nella continua e costante crescita di Riccardo Calafiori c’è anche lo zampino del Basilea, la squadra del campionato svizzero che per prima ha creduto in lui dopo essere stato scaricato dal ds Tiago Pinto a Roma. Perché si sente parlare ancora del club elvetico? Per un motivo prettamente economico. Dei quasi 50 milioni offerti dai Gunners, infatti, il 50% entrerà nelle casse del Basilea data la percentuale sulla futura rivendita. E che percentuale. Anche per questo motivo, qualche milione in più per il Bologna fa la differenza. Un ricavo dimezzato per quello che è il suo valore di mercato.

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